Socrate aveva una tecnica per gestire gli scocciatori. Vi è mai capitato durante una discussione che l’altro vi urli addosso per dimostrare di avere ragione? Non c’è niente di più insopportabile, vero?
Ecco, un giorno Socrate venne aggredito da un uomo. Era un uomo rozzo, incivile che, avuta la peggio nella discussione, arrivò perfino a schiaffeggiarlo. Ancora oggi ci sono tante persone così, persone quando non sanno come argomentare le loro idee, diventano aggressive.
Ma come reagì Socrate? Non fece nulla! Non gridò, non ricambiò la violenza, nulla.
Uno dei suoi discepoli si meravigliò dell’atteggiamento di Socrate, ma il grande filosofo gli rispose: «se mi avesse preso a calci un asino, l'avrei forse condotto in giudizio?»
Cosa vi sta dicendo Socrate? Che una persona intelligente non può abbassarsi al livello di un idiota. Alle volte il silenzio è la risposta più elegante. Non a caso la parola eleganza deriva dal latino eligere, da ex (tra) e ligere(scegliere). Che significa?
Che una persona elegante non è chi indossa abiti firmati o chi possiede oggetti costosi, ma chi sa scegliere. Come comportarsi, quando parlare, quando tacere.
Gli ignoranti, i maleducati, gli incivili sono sempre esistiti. Oggi a differenza dei tempi di Socrate sembrano essersi moltiplicati. I social hanno legittimato l’aggressività verbale. O pensate alla televisione, una babele moderna dove chi parla deve manifestare la propria superiorità gridando e insultando il proprio interlocutore. Ogni giorno vanno in scena tali deprimenti siparietti: adulti che non fanno che gridare perché non hanno la capacità di confutare con pacatezza il loro avversario.
G. Middei
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