domenica 24 luglio 2022

MIX: di tutto un po'...


Il governo è caduto, cosa accadrà ora? È questa la domanda che infiamma gli animi e il cuore degli italiani, che fa sospirare e lanciare sguardi frementi alla televisione. 


La guerra è stata accantonata, non occupa più la prima pagina sui giornali, e perfino la rottura tra Hilary e Totti, il grande dramma che ha spezzato il cuore di milioni di italiani ha avuto la stessa sorte. Rovente è l’aria che si respira a Palazzo Chigi.


E le cose cambieranno con un nuovo governo? Certamente, tutto deve cambiare, affinché tutto resti sempre uguale. «Col cambiare del governo, per i poveri cambia solo il nome del padrone,» scriveva Fedro qualche millennio fa. Cos’è cambiato da allora? Giustizia, benessere sociale, prosperità e benessere, promettono sempre grandi cose i partiti. Quante di queste belle, grandiose promesse sono state realizzate? Ma allora che fare?


No, non sarà la rabbia o l’indignazione popolare, non saranno le proteste o le rivoluzioni, non sarà il malcontento diffuso o le critiche dei giornali, quelli che almeno ancora si prestano a farlo, una cosa, una soltanto, tutti i partiti, senza distinzione tra bandiera e colore, temono: perdere le loro poltrone. Questa è l’unica cosa che può farli vacillare. Se qualcuno è rimasto soddisfatto della politica degli ultimi dieci anni non si ponga il problema e ignori questa riflessione. Ma chi detesta e disprezza questi signori, non ha altra scelta: compiere la stessa azione, aspettandosi risultati diversi è follia. 


Basterà per mandarli tutti quanti a casa? No, certamente no, sono i partiti della maggioranza, e ci sarà sempre una grande fetta della popolazione disposti a votarli. Ma se una parte del popolo,  incomincerà a non dare più il suo voto a chi ha deluso e tradito le promesse fatte, loro incominceranno a perdere poltrone. Il malcontento si diffonderà tra i loro ranghi. Saranno sempre meno i posti, i vitalizi, gli stipendi d’oro da spartire e occupare. Incominceranno a litigare, a darsi addosso gli uni con gli altri e alla fine saranno costretti a guardare loro, gli elettori, quegli elettori eternamente gabbati, eternamente illusi e manipolati con promesse grandiose e altisonanti parole, e forse incominceranno a temerli. Ad avere più rispetto di chi li vota.


G. Middei

1 commento:

  1. Comunque sia li abbiamo votati noi. Sono, nel bene e nel male, lo specchio degli italiani. Francamente non la vedo questa presunta superiorità morale dell'elettore nei confronti dell'eletto traditore. Se si votano uomini di scarse o nulle qualità, non stupiamoci se poi non riescono a far la O col goto. Ricordiamocelo alle prossime votazioni, magari.

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