venerdì 22 luglio 2022

Chi prende il caffè con me?





Stiamo diventando sempre più stupidi? A quanto pare sì: il governo, la televisione, i media, i giornali, ci trattano come se avessimo cinque anni. 

Ogni anno fioccano in questa stagione gli “articoli” su come affrontare il grande caldo: bere molta acqua, non sostare all’esterno nelle ore più calde della giornata, cercare un riparo all’ombra, mangiare cibi non troppo grassi. Ora mi chiedo: ma solo io trovo questi articoli altamente offensivi? Chi li scrive, crede forse che i suoi lettori abbiano cinque anni? Che siano ebeti? 

Oggi c’è una considerazione bassissima da parte dei giornalisti, dei politici, dei cosiddetti influencer, nei confronti dell’uomo medio. 

È forse una strategia ben congegnata, trattare la gente comune come se avesse cinque anni, come se fosse ebete per farla sentire ebete e dunque bisognosa di un padrone/tutore o semplicemente questo linguaggio paternalistico, stucchevole si adatta alle esigenze e alle aspettative di un pubblico ormai preda di un istupidimento collettivo? 

La scienza ci dice che il quoziente collettivo della popolazione si è abbassato negli ultimi venti anni. Forse la colpa è dei media o della crisi che affronta la scuola, l’ultima ruota del carro in un paese che non investe e non crede più nell’istruzione, o forse semplicemente certi programmi televisivi hanno alla fine inebetito i loro telespettatori. E lo stesso accade nella letteratura. Ricordate quando alle elementari la maestra vi chiedeva di scrivere dei “pensierini”? Fanno tenerezza, nella loro disarmante semplicità, i primi temi scritti dai bambini, almeno quando sono i bambini a farlo. 

Vi confesso di provare spesso un forte disagio leggendo molti libri che oggi vengono stampati. Quali sono queste grandi verità che i libri di oggi ci svelano? La vita è dolorosa e crudele, amare significa soffrire, l’uomo alle volte è cattivo, va bene, ma dimmi cosa ti ha spinto a questa riflessione, com’è nata, da cosa è scaturita, sviluppala, approfondiscila, rendila viva, non lasciarla buttata lì, in una riga di una superficialità avvilente come se fosse uno slogan politico. 

E anche la politica ormai è questo: pensierini, frasi ad effetto e slogan da far memorizzare ai propri elettori, creati ad hoc per manipolare e stupire, ma certamente non per far pensare

G. Middei


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Ognuno si arrangia come può...😊





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