LA RIFLESSIONE
Un giorno una donna spettegolava con una sua amica di un uomo che a malapena conosceva.
Quella notte fece un sogno: un’enorme mano apparve sopra di lei e le puntò il dito contro.
La donna fu oppressa da un insopportabile senso di colpa.
Il giorno dopo andò a parlare con un vecchio saggio, al quale raccontò
tutto e domandò: «Che cosa significa questo sogno... era forse la mano
di Dio che puntava il dito contro di me??? Ma il pettegolezzo è un
peccato...??? Ho commesso un peccato???».
«Sì...», rispose il saggio.
«Hai detto falsità sul conto di un’altra persona, hai messo in pericolo
la sua reputazione. Dovresti pentirtene dal profondo del tuo cuore».
La donna dichiarò di essersi pentita e chiese solenne perdono.
Il saggio rispose: «Non avere così fretta, prima vai a casa tua, prendi
un bel cuscino e portalo sul tetto. Squarcialo bene con un coltello, e
solo dopo puoi ritornare da me».
La donna corse a casa, prese un
cuscino dal letto, un coltello dalla cucina, si diresse sul tetto e
salendo dalla scala antincendio squarciò il cuscino.
In seguito tornò dal saggio, come lui le aveva detto.
«Hai squarciato il cuscino con il coltello?», chiese lui.
«Sì», rispose lei.
«E il risultato qual è stato?», aggiunse il saggio.
«Piume», disse lei.
«Piume», fece eco l’uomo.
«Piume dappertutto», continuò lei.
Il saggio la guardò negli occhi e disse: «Ora voglio che tu torni a
casa a raccogliere tutte le piume volate via con il vento...».
«Ma come...», rispose la donna, «non è possibile, non so dove siano finite... il vento le ha portate chissà dove...».
«Questo è il pettegolezzo», sentenziò il saggio.
LA POESIA
L'autunno è lo specchio dei miei giorni
a cui non concedo bilanci e mi ritrovo a farli,
detesto i paragoni, i sondaggi, ma
nascono da soli quasi a sfidare la mente,
confondere maggiormente i confusi pensieri.
Nel muto linguaggio dei fiori
le parole sono visioni mutevoli,
senza rimpianti le cadute di stile,
le basse convenienze a cui mi attengo
con precisa devozione.
Quanti petali ha ancora la mia vita?
Non avverto lo strappo, ma l'abbandono
del vissuto nelle ore lente e inesorabili,
la perduta innocenza nella speranza,
il candore ritrovato nell'età che avanza,
il tempo che non concede repliche,
ma solo istanti irripetibili
e lì, trovare la bellezza
se il mio sguardo sa ancora vederla.
Francesca Stassi
LA FRASELA POESIA
L'autunno è lo specchio dei miei giorni
a cui non concedo bilanci e mi ritrovo a farli,
detesto i paragoni, i sondaggi, ma
nascono da soli quasi a sfidare la mente,
confondere maggiormente i confusi pensieri.
Nel muto linguaggio dei fiori
le parole sono visioni mutevoli,
senza rimpianti le cadute di stile,
le basse convenienze a cui mi attengo
con precisa devozione.
Quanti petali ha ancora la mia vita?
Non avverto lo strappo, ma l'abbandono
del vissuto nelle ore lente e inesorabili,
la perduta innocenza nella speranza,
il candore ritrovato nell'età che avanza,
il tempo che non concede repliche,
ma solo istanti irripetibili
e lì, trovare la bellezza
se il mio sguardo sa ancora vederla.
Francesca Stassi
Se pensate davvero che l'ambiente sia meno importante dell'economia, provate a trattenere il respiro mentre contate i vostri soldi.
IL PROVERBIO
El ben, fato par paura... el val gnente e anca poco el dura!
Eh, ciò,.... Quando il cul è avvezzo al peto, non si può tenerlo cheto.
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