Furono l’ultima grande opera della Serenissima Repubblica prima della
sua caduta ed avevano lo scopo di difendere dalle più violente
mareggiate l’abitato di Sottomarina e di Pellestrina: solo nel 1966
dovettero inchinarsi alla furia dell'acqua.
L'idea venne nel 1716 a Vincenzo Maria Coronelli, ingegnere della Serenissima: propose la costruzione di difese con grossi massi in Pietra d’Istria, e Bernardino Zendrini, idraulico della Repubblica, diede inizio ai lavori il 24 aprile del 1744.
In origine, la difesa era affidata a palafitte rinforzate da sassi e sabbia e poi da una fitta serie di pali in legno chiamati “palàe”: una soluzione talvolta non efficace.
Alti 4,5 metri sopra la media del livello del mare, erano circa un metro di spessore sul ciglio e 14 metri alla base, mentre verso il mare sono difesi da una cospicua gettata di scaglioni.
I lavori di messa in opera durarono circa trent'anni.
L'idea venne nel 1716 a Vincenzo Maria Coronelli, ingegnere della Serenissima: propose la costruzione di difese con grossi massi in Pietra d’Istria, e Bernardino Zendrini, idraulico della Repubblica, diede inizio ai lavori il 24 aprile del 1744.
In origine, la difesa era affidata a palafitte rinforzate da sassi e sabbia e poi da una fitta serie di pali in legno chiamati “palàe”: una soluzione talvolta non efficace.
Alti 4,5 metri sopra la media del livello del mare, erano circa un metro di spessore sul ciglio e 14 metri alla base, mentre verso il mare sono difesi da una cospicua gettata di scaglioni.
I lavori di messa in opera durarono circa trent'anni.
(Veneto a 360°)
Pensa cosa riuscivano a costruire ai quei tempi, senza ruspe e camion e altri mezzi meccanici. Da non credere rispetto alla lentezza e inefficienze di oggigiorno.
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