giovedì 8 novembre 2018

Ponteposta: NEW LOOK alla Chiesa






La grande speranza si è avverata! La creatività di don Sergio, parroco di Lastebasse, non poteva non porre attenzione sul completamento della tinteggiatura interna alla chiesa di Ponteposta, rinviata da anni per mancanza di fondi. La chiesa anticamente era una Curazìa amministrata dal Curato che risiedeva nell’attigua canonica, la quale venne poi affittata e il Curato presenziava venendo da San Pietro. Era una parrocchia in tono minore, ma forte nei contenuti. Circa 350 le anime che la formavano, mentre la cellula vitale era rappresentata dalla triade chiesa, canonica e scuole. Ma il Curato non poteva vivere in base al reddito e allora lo Stato contribuiva al suo sostentamento. Situazione che comunque terminò allorché la Curazìa, perdendo il titolo, venne aggregata alla chiesa di San Marco in Lastebasse. Era l’epoca di don Antonio Elardo, un parroco pieno di spirito che realizzò molti lavori e allestì il cinema domenicale. Gli succedettero don Angelo, don Carlo e don Francesco che con zelo infinito portarono avanti la pastorale. Ma la cronotassi non può tralasciare l’eminente figura di don Giacomo Viali, il dinamico arciprete di Pedemonte, nelle cui mani passò il governo della chiesa all’epoca in cui tirava aria di fusione. Ebbene, fu proprio Don Giacomo che, nell’intento di portarla all’incanto, vi prestò una serie di opere, lasciando però incompiuto qualcosa come appunto la tinteggiatura interna. Venne don Sergio Stefani che, tra un’offerta e l’altra, riuscì a raggranellare circa metà del quantum che sarebbe servito per ultimare l’opera che gli stava tanto a cuore. Ora i lavori sono finiti anche se la cassa piange, però la chiesa di San Prosdocimo è al massimo dello splendore. Qualcuno ha obiettato che l’abside sembra vuota ecc. ecc., però sono le solite voci del dopo. Quello su cui invece non c’è alcun dubbio è che l’immensa soddisfazione del popolo ha premiato l’iniziativa del parroco, auspicando che i prossimi interventi dovranno puntare sulle tinte esterne e sulla realizzazione d’una bussola con tettoia all’entrata laterale del sacro edificio. (D.G.)

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