La
grande speranza si è avverata! La creatività di don Sergio, parroco
di Lastebasse, non poteva non porre attenzione sul completamento
della tinteggiatura interna alla chiesa di Ponteposta, rinviata da
anni per mancanza di fondi. La chiesa anticamente era una Curazìa
amministrata dal Curato che risiedeva nell’attigua canonica, la
quale venne poi affittata e il Curato presenziava venendo da San
Pietro. Era una parrocchia in tono minore, ma forte nei contenuti.
Circa 350 le anime che la formavano, mentre la cellula vitale era
rappresentata dalla triade chiesa, canonica e scuole. Ma il Curato
non poteva vivere in base al reddito e allora lo Stato contribuiva al
suo sostentamento. Situazione che comunque terminò allorché la
Curazìa, perdendo il titolo, venne aggregata alla chiesa di San
Marco in Lastebasse. Era l’epoca di don Antonio Elardo, un parroco
pieno di spirito che realizzò molti lavori e allestì il cinema
domenicale. Gli succedettero don Angelo, don Carlo e don Francesco
che con zelo infinito portarono avanti la pastorale. Ma la cronotassi
non può tralasciare l’eminente figura di don Giacomo Viali, il
dinamico arciprete di Pedemonte, nelle cui mani passò il governo
della chiesa all’epoca in cui tirava aria di fusione. Ebbene, fu
proprio Don Giacomo che, nell’intento di portarla all’incanto, vi
prestò una serie di opere, lasciando però incompiuto qualcosa come
appunto la tinteggiatura interna. Venne don Sergio Stefani che, tra
un’offerta e l’altra, riuscì a raggranellare circa metà del
quantum che sarebbe servito per ultimare l’opera che gli stava
tanto a cuore. Ora i lavori sono finiti anche se la cassa piange,
però la chiesa di San Prosdocimo è al massimo dello splendore.
Qualcuno ha obiettato che l’abside sembra vuota ecc. ecc., però
sono le solite voci del dopo. Quello su cui invece non c’è alcun
dubbio è che l’immensa soddisfazione del popolo ha premiato
l’iniziativa del parroco, auspicando che i prossimi interventi
dovranno puntare sulle tinte esterne e sulla realizzazione d’una
bussola con tettoia all’entrata laterale del sacro edificio. (D.G.)
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