venerdì 16 novembre 2018

Lastebasse - urge una "energy plant" per il Paese






Qualcuno non crederà, ma cent’anni fa la corrente elettrica a Lastebasse entrava in ogni casa. Era una corrente povera. La forniva quella centralina ai piedi della Val Civetta. Succedettero Zanini & Cavazzani, poi l’Enel ed infine anche i blackout, specialmente l’ultimo, da far impazzire. I gruppi elettrogeni di qua e di là la dicono lunga e non siamo ancora a posto. L’idea quindi di attrezzare quella centralina per dare conforto nelle fasi di oscuramento non pare del tutto peregrina. L’esperienza fa la scienza. La Civetta è una fonte inesauribile e tutta da sfruttare anche a ripetizione, sull’esempio di quel paese al di là delle Alpi dove ogni torrente comporta una serie di barrages a scopo energetico, sicché da quelle parti il prodotto costa quasi niente. Perché dunque non puntare su questo dono naturale per frustrare inutili lacrime sui radiatori gelidi nelle notti di inaudita oscurità? L’ENEA è l’ente che ha lo scopo di agevolare e contribuire le amministrazioni pubbliche e private che ne fanno richiesta allo scopo di sfruttare l’energia naturale. Nel terzo millennio non è possibile non dare una risposta seria a un problema così importante, soprattutto da parte di chi mostra animata cura per il decoro, quando invece è arrivato il momento angosciante di dare certezza ad un tema così essenziale e di massima eccellenza. Par quasi di ricordare l’aforisma: “quando potea, non volle; or che vorria, non puote” (D.G.)


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