lunedì 12 novembre 2018

Craonne, città martire della grande guerra


Craonne si trova nel Nord Est della Francia, sotto le Ardenne, dove si affrontarono soldati di molte guerre, europee e mondiali. La città è piccolissima, un insediamento sparso, con una vecchia scuola, adibita a mensa, e un palazzo comunale costruito con i fondi del governo svedese (omaggio alla città martire).

Cento anni fa era l’inferno. Craonne, infatti, è una cittadina che si trova al termine dello Chemin de Dames. Il nome di questa lunga vallata viene dal 1700, quando le signore del tempo vi passeggiavano con le loro carrozze. Durante la Prima Guerra mondiale era pronunciato con terrore dai soldati. Quella valle era la linea di contatto fra le armate tedesche e quelle francesi. Le trincee nemiche scorrevano parallele, a volte a pochi metri di distanza; mentre – in alto – dal costone che sovrasta la vallata, i tedeschi mitragliavano e bombardavano i francesi, che cercavano invano di ripararsi dietro fortificazioni di ogni specie.

Quel luogo fu un macello umano. Nella prima giornata di assalti morirono quasi cinquantamila francesi. Alla fine della guerra le vittime furono diverse centinaia di migliaia, da entrambe le parti. Fra di loro, anche cinquecento italiani, di un corpo d’armata inviato dal Regno d’Italia a soccorrere l’alleato in difficoltà.

Il 5 novembre 2018, a Craonne, sono stati inaugurati tre « Giardini della pace ». Il giardino che rappresenta l’Italia, uno dei paesi belligerante, è stato concepito da tre paesaggisti italiani: Lorenza Bartolazzi, Luca Catalano e Claudia Clementi: Centinaia di pali a punta rossa si drizzano nel sottobosco sfondato dai bombardamenti che hanno annientato il piccolo villaggio di Craonne (Aisne) all'epoca dell'offensiva, in aprile1917. Si crederebbe vedere, in questa necropoli silvestre, dei fiammiferi presti ad infiammarsi per ravvivare la memoria dei 592 soldati italiani caduti qui, sulla linea del fronte del « Chemin des Dames ». Come una rivincita della vita sulla morte onnipresente.



(Centenario della prima guerra mondiale)
segnalato da Odette


1 commento:

  1. Sembra proprio che la storia non riesca insegnare nulla all’uomo: dopo 70 anni di pace e di progresso in Europa, ora si vogliono ripristinare, grazie ai neonazionalismi populisti, le frontiere, foriere di guerre fratricide.

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