venerdì 23 novembre 2018

Sarà vero?

 

 

Cosa si nasconde dietro le coppie felici su Facebook


Ogni giorno, su Facebook, assisti a un gran numero di effusioni e smancerie. Alcune coppie fanno di tutto per farti sapere quante volte vanno a cena fuori, i fiori che si regalano, i nomignoli che usano, quanti regali si scambiano, cosa hanno fatto per l’ultimo anniversario… e non mancano dediche, poesie e frasi struggenti.
Wow!Sembra quasi che lei voglia farti sapere che è la ragazza più fortunata del mondo e lui voglia mostrare a tutti quanto è innamorato (o viceversa!).
Se hai uno spirito irrimediabilmente romantico, potresti trovare tutto questo molto dolce, ma in realtà non lo è affatto. A dare la sentenza sono stati diversi studi, in primis quello del team di ricerca dell’Albright College, in Pennsylvania.

 

L’overshering delle “coppie felici” su Facebook è indice di insicurezza e instabilità emotiva dei componenti della coppia.

Il team di ricercatori, esperto in dinamiche relazionalipsicologia e comportamenti sui social network ha condotto un’indagine chiara.
Per questo studio, i partecipanti (coppie dal post facile) sono stati invitati a completare, individualmente, un sondaggio. Le domande vertevano sul comportamento adottato su Facebook e le motivazioni che inducevano a postare determinate cose. I ricercatori si sono soffermati soprattutto su tratti delle personalità individuale piuttosto che sulle dinamiche di coppia.
Con i sondaggi hanno rilevato che le coppie più in vista su Facebook sono anche le meno solide. Chi manifesta il suo amore su Facebook, in modo esagerato, incarna tratti di personalità ansiosa, insicura e che più facilmente tende a scoraggiarsi.
I ricercatori hanno concluso che queste coppie utilizzano Facebook per diminuire le paure e le insicurezze che nutrono all’interno del rapporto.
Una seconda sentenza arriva dalla sessuologa Nikki Goldstein, esperta in dinamiche nei rapporti di coppia. Per la sessuologa:

 

«Condividere troppi post ‘di coppia’ potrebbe nascondere dei problemi. Spesso, infatti, chi esagera con certi contenuti lo fa solo perché poco convinto, o turbato, dalla propria relazione sentimentale, e quindi cerca l’approvazione degli altri sui social media»

Questo atteggiamento, stando alla sessuologa, sarebbe legato a una scarsa autostima. Tale insicurezza di fondo, per essere superata, necessita dell’approvazione altrui. Con i Like e i commenti, l’individuo riceve i consensi necessari per sopravvivere all’interno della coppia, superando così i dubbi che nutre  sulla scelta del partner.

Altri fattori da considerare

Le ricerche hanno concluso che le coppie più in vista su Facebook sono le meno solide nella vita privata ma questa generalizzazione è pericolosa. In realtà, anche dai sondaggi si capisce che l’instabilità non riguarda necessariamente la coppia ma il singolo individuo. Una instabilità emotiva può essere legata a tanti altri fattori e non indica necessariamente che la coppia è poco unita.
L’oversharing potrebbe essere legato alla paura di essere abbandonato, di non essere all’altezza della relazione, potrebbe celare sfumature narcisistiche e tanti altri fattori di natura compensatoria. Insomma, generalizzare è impossibile.
Per chiarezza, riporto alcuni esempi.
#1 Ecco l’esempio di una coppia unita, che nella vita quotidiana vive le gioie delle piccole cose, ma che, nonostante questo, sente il bisogno di consolidarsi su Facebook.
In questo contesto, uno o entrambi i componenti della coppia può aver avuto un vissuto difficile in cui i genitori  non si amavano e vi erano costanti screzi. In questo caso, uno dei componenti della coppia potrebbe sentire il bisogno di mostrarsi felice su Facebook. Niente di così instabile: è un modo per dimostrare al proprio inconscio che non commetterà l’errore dei suoi genitori.
Si tratta di una compensazione inconscia molto comune tra chi ha genitori divorziati o è consapevole di tradimenti tra gli stessi genitori.
#2. Ecco l’esempio di una coppia unita, molto complice nella vita quotidiana, ma che comunque sente il bisogno di consolidarsi su Facebook per altri meccanismi compensatori.
In questo scenario, la coppia usa la sua felicità per compensare  altre mancanze della vita. Magari, uno o entrambi i componenti della coppia non sono soddisfatti della vita lavorativa o della situazione socio-economica e così compensa mostrando quanto invece la sua via sentimentale sia ben consolidata.
E’ anche vero che è luogo comune pensare che l’amore vince su tutto. Quindi questa potrebbe essere usata come strategia anche da coppie non innamorate, per compensare la mancanza di complicità. Insomma, come premesso le generalizzazioni sono impossibili e ogni caso ha una storia a sé!
psicoadvisor-fb



2 commenti:

  1. Il “psicoadvisor” però ha fatto un’analisi parziale.

    È nella natura degli esseri umani di lasciare una discendenza, una traccia che hanno esistito, un post-mortem. Questo può prendere diverse forme:

    • discendenza genetica – figli, nipotini, pronipoti …
    • discendenza intellettuale: scrivere libri, articoli su giornali, articoli sui blog
    • discendenza in natura: piantare un albero, curare un giardino, allevare animali
    • discendenza esibizionistica ed altre …

    Alcuni dei miei “amici fessbuchiani” (son loro che hanno proposto di esserlo, e quelli troppo rumorosi li ho nel frattempo cancellati) ti fanno (o ti facevano) sapere alcune volte al giorno cosa facevano, cosa avevano mangiato a pranzo o a cena e quale “drink” avevano bevuto (con fotografia), il ristorante famoso che avevano scelto, luoghi esotici che hanno visitato, aeroporti che hanno transitato, esposizioni che han visto con “selfies” ecc. una gran parte in coppia come descritto dal “psicoadvisor”. Guardate come sappiamo vivere bene noi, vedete come godiamo della vita e siam felici … Noi sì che ci siamo in questo mondo …

    Cos’è che manca in questi casi? La discendenza genetica. Sono in gran parte coppie senza figli, per scelta o per impossibilità fisica con un forte istinto di sopravvivenza nella memoria dell’umanità. I contenuti dei blog spariranno? Alcuni si, alcuni no, ma gli archeologhi dell’anno 3000 forse troveranno che questa gente senza prole è esistita e che la traccia l’hanno lasciata.

    (Vi assicuro, che questo messaggio nell’anno 3000 nessuno lo troverà).

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    1. Io credo invece che, caratterialmente, siamo su Facebook quello che siamo nella vita reale: questi casi riguardano persone dotate di una forte carica esibizionistica, con un bisogno di ostentare che manifestavano altrove anche prima dell'avvento dei social. Non mi pare siano prerogativa dei "senza figli" dal momento che Facebook pullula di foto di bambini postate da madri e padri altrettanto esibizionisti. Questi ultimi casi mi sembrano anche più gravi, dal momento che il bambino è una persona che non ha possibilità alcuna di decidere se mostrarsi o meno al mondo intero.

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