venerdì 21 agosto 2015

Terzo Incontro Mondiale sui Paesaggi Terrazzati “Paesaggi Terrazzati: Scelte per il Futuro”

Dopo il 1° Incontro Mondiale organizzato a Honghe in Cina nel 2010 e il 2° a Cuzco in Perù nel 2014, i rappresentanti dell’Alleanza Mondiale annunciano il 3° meeting programmato in Italia tra il 6 e il 15 ottobre 2016.

 

L’evento farà incontrare istituzioni e ricercatori, abitanti e produttori, artigiani e associazioni di promozione, sottolineando la polifunzionalità delle aree terrazzate: 
difesa del suolo, trasmissione di saperi e tecniche di lavorazione, pregiate produzioni agro-alimentari, conservazione di un paesaggio di grande pregio estetico.
L’apertura dell’Incontro mondiale è prevista a Venezia, da cui si partirà per i workshop tematici e la visita a 11 diverse aree terrazzate della penisola (Chiavari-Lavagna e Vernazza/Cinque Terre, Canavese-Valle d’Aosta, Ossola, Valtellina, Trentino, Valpolicella, Canale di Brenta, Dordolla-Topolò, costiera triestina, costiera amalfitana e Ischia, Pantelleria) e si terminerà con le giornate di confronto e la conclusione dei lavori all’Università di Padova.
L’iniziativa è promossa dalla Regione del Veneto, dall’Università di Padova e dall’Università IUAV di Venezia, con il sostegno della Sezione Italiana dell’Alleanza Mondiale per i Paesaggi Terrazzati. Accanto a loro ci saranno le organizzazioni che hanno deciso di sostenere l’iniziativa e concorrere con propri progetti alla tutela e valorizzazione dei paesaggi terrazzati a scala nazionale e internazionale tra cui: UNESCO, Slow Food, Italia Nostra, WWF e Club Alpino Italiano.
Il CNR IRPI sarà sponsor scientifico insieme all’Università di Genova delle città di Chiavari, Lavagna e Vernazza (situate nella regione Liguria e che insieme rappresentano una delle 11 sedi secondarie del meeting), dove si terrà il workshop dal tema “Enviromental and hydrogeological risk”.
Da ottobre 2015 a ottobre 2016 verranno organizzati workshop e mini convegni in preparazione del convegno ufficiale.

3 commenti:

  1. Tanto, i nostri terrazzamenti sono invisibili, siamo mica furbi come i trentini, noi... noi li svendiamo, sai quanti sassi si possono recuperare dai terrazzamenti sepolti dalla vegetazione? E sono là che non fruttano niente... dai, prima che l'acume di sindaci e relativi consiglieri esterni invochi l'intervento di contributi a sostegno della agricoltura dei terrazzi,come in trentino, dai cari, datevi da fare...

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  2. Le terrazze, o meglio le vanede, le facevano così; prima tagliavano alberi e cespugli, poi toglievano le radici,via i sassi più grossi,messi da parte per costruire i muretti di contenimento,poi con zappa o vanga il terreno diventava morbido per accogliere le fette di patate da semina o viti, non buttavano via niente, cosi le radici e i rametti una volta secchi venivano bruciati e la cenere era sparsa sul terreno come concime e disinfettante.
    In tutto il mondo hanno fatto così,ricordo una zona a nord del Perù,un paesaggio terrazzato coltivato ad ananas,un'opera d'arte,non si capiva subito cosa fosse e lo stupore era tanto, poi ci si rendeva conto e la domanda era; ma come avranno fatto. Hanno fatto come noi.
    Questo terzo evento mondiale ci coinvolge al massimo, perché noi di terrazze ne abbiamo tantissime e bellissime e nascoste, ma ci sono. Il risultato del lavoro duro dei nostri nonni e bisnonni è ancora li e con intelligenza può essere rivalutato.
    Andate a vedere il sito, ci sono cose interessantissime,poi chiudete gli occhi e immaginate le terrazze senza piante, tutte intorno,sembrano le gradinate di un antico teatro.Hanno lavorato duro,Loro,pochi affari e tanta fatica, questi sono i tempi della riconoscenza,perché, Loro hanno creato un " Paesaggio di Grande Pregio Estetico ".Ce l'hanno lasciato e lo dobbiamo custodire.

    IO SONO PER LO SVILUPPO SOSTENIBILE

    Grazie Carla

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  3. Bene Antonietta, peccato che siamo in pochi...

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