Signor Armando, in cuor mio sto ancora applaudendo al suo raffinato post che è un mirabile ed intelligente tocco di fioretto ! Cavallerescamente si dovrebbe sentire anche un nitido "touchè" !
Questo "sbrego" e' li da decennio non e' nato questa notte. O quando scavano da voi vi va bene e quando scavano in quel di Valdastico no. Adesso torneranno a scavare li da voi, lo sapevate? E quei 50.000 euro che il cavatore vi da per l' affitto del piazzale non vi va bene? Decidetevi
Quando si leggono questi post si capisce che la Valdastico si merita il calcificio, l'autostrada, un inceneritore, una discarica, un deposito di uranio impoverito, le scorie dell' Ilva di Taranto e prenotarsi per una centrale atomica.
Nella tragedia, mi susciti una sonora risata... perchè hai perfettamente ragione.. ma è una tragedia, la valle delle lagrime, appunto. lagrime di coccodrillo andando avanti.
Ultimamente ci sono state delle scosse di terremoto nella zona . Che si stia preparando come tanti secoli fa ? Ho visto dei documentari, dove in sintesi , illustravano come la terra , si riprende, quello di cui è stata depredata. Mi farei una grande risata, pensando ai cervelloni,. ingegneri, geologi ecc. , che hanno documentato il progetto fassa. Tutti vedono,( anche un bambino), che la montagna sovrastante al sito è pericolosa e chissà , non è da escludere, che togliendole la base abbia un cedimento . Ah, ma ciò, i tecnici non saranno lì. Solo quei poveri disgraziati che vi lavoreranno , ne subiranno le conseguenze.
Lo "sbrego" è iniziato nel 1985, per volere del signor Scalzeri e patrocinato dal signor Serafini Franco, fratello di Armando, allora presidente degli usi civici, che ha raccolto personalmente le firme dei proprietari dei terreni su cui ha scavato Zamberlan. Non lo abbiamo dimenticato!
Anonimo delle 20.20 e sostenitore delle 6.20.vedo che dopo 30 anni sapete nome e cognome delle persone che hanno dato il via alla cava molino vi manca nome e cognome di chi ha trattato in questi ultimi 15 anni. TI ricordo che tutti i proprietari di CAVA MOLINO forse anche TU stimolato dal DIO DENARO hai dato la tua parte per intascare il tuo bel gruzzoletto Non dimenticare che CAVA MOLINO ha dato un introito ALLA REGOLA DI CASOTTO 1.500.000 EURO CIRCA con presidente SARTORI FLORIO , E segretario tesoriere MARIO CLAUDIO SARTORI dato che quest'ultimo è stato secretario per ben 30 anni ...E TU dove eri DORMIVI PER DIRE NO A QUESTO, TI SEI SVELIATO PERCHE HAI FINITO IL GRUZZOLETTO Prima di fare nomi conta fino a 3 poi collega il cervello alla penna che scrive, e non sparare a vanvera per denigrare le persone
Per quanto riguarda ARMANDO ha fotografato CAVA MAROGNE che è tutto altana cosa dove si parla di CALCIFICIO cose di oggi giorno non di firme di 30 anni fa perché tutti hanno intascato. pure TU
Scusate, ma quanto livore quanta cattiveria c'è ancora sotto? L'intervento dell'Armando era solo riferito ai benpensanti che, di fronte ad un cartello esposto durante la manifestazione del 14/08 e che riguardava il formaggio del Sindaco (cartello peraltro simpatico ed inoffensivo) hanno ben pensato di fare gli schizzinosi e commentare sulla pagliuzza senza pensare al trave che arriverà ... chissà dove !
Anonimo delle 11.43, sei informato male. Il Segretario l’ho fatto dalla ricostituzione dalla Regola, di cui sono stato tra i fautori, fino al 2014. Prima, ero un semplice amministratore ASUC per 5 anni, dal 1981 al 1986 e, pertanto, conosco le prescrizioni iniziali ferree imposte dalla Regione Veneto alla ditta SIPEG per la concessione della Cava Molino, come pure conosco le condizioni contrattuali tra l’ASUC e la ditta concessionaria. Tali prescrizioni e condizioni sono state, poi, in parte modificate, sia per gli ampliamenti successivi della concessione (da parte della Regione), che per l’alternarsi delle competenze tra ASUC e Comune, con relative modifiche del contratto sulla gestione degli introiti derivanti dall’escavazione. Tali introiti hanno consentito al Comune, all’ASUC fino al 2001, alla Regola di eseguire molteplici opere a beneficio della Comunità di Casotto. Ricordo, tra le tante opere eseguite dal 2001 in poi, l’acquisto di 5 appartamenti (tutti affittati), il completamento e la manutenzione della strada Casotto-Krojer, i lavori della Chiesa, la Casa della Regola, la ristrutturazione e sistemazione delle Malghe, la concessione di contributi a studenti, anziani, neonati ed altri. Forse è vero, nel 1985 si poteva dire di no alla richieste concomitanti provenienti da Zamberlan, dal Comune e dalla Regione e, in tal modo, avremmo ancora le nostre belle marogne, ma la Comunità di Casotto sarebbe priva della Regola e del patrimonio immobiliare, che auguro alle nuove generazioni di saper conservare e sviluppare. Per terminare, concordo con l’anonimo delle 11.43 nel dire che il calcificio attuale non c’entra nulla con la raccolta delle firme di 30 anni fa, della quale raccolta occorre essere riconoscenti al signor Franco per il suo impegno profuso.
Caro Anonimo io non mi nascondo, sono stato Amministratore, e presidente prima della dell ASUC, e poi della Regola, quanto la Regola a percepito dalla cava, è documentato anno x anno, con mc. e denaro!!! io personalmente non ho ricevuto un solo centesimo, perchè nella cava non ho terreni. " Sono fiero di me stesso, perchè nessuno può e potrà dire di avermi comprato!!!
Comunque Scalzeri il primo dei primi! Io ancora vorrei avere un raffronto fra costi/benefici.. anche se il danno ambientale è di difficile valutazione... una ciliegia tira l'altra, ed i danni aumentano anno per anno. E si dilatano ai vari comuni della valle... e vendersi il futuro è mica tanto impresa di cui vantarsi!
Ah ben ciò, .. a no ghe manca altro che le se slarghe el buso a tramontana e se vae a rumare soto ai luamari veci. Bion vardar vanti con l'ocio vispo e na man sul culo.
non mi sembra sia mai stata fatta manifestazione di dissenso per l apertura della cava Marogna; altra cosa è pensare al calcificio e alla Valdastico Nord. Tutto concentrato di fronte all'abitato di Casotto. Direi che cè troppa carne al fuoco per non alzare l'antenne, soprattutto per quanto riguarda l'aspetto di impatto ambientale e quindi le conseguenze sulla salute. Altro aspetto non indifferente è la svalutazione degli immobili, ci sono parecchie persone che hanno investito ( o a questo punto potremmo dire sprecato) i propri soldi per ristrutturare o costruire case. Ma di questo nessuno tiene conto. Cava Molino è iniziata alla metà degli anni 80, ( ricordo che era stata bloccata inizialmente) e doveva durare 20 anni, nessuno pensava che venisse prorogata la concessione e non si aveva idea di cosa significhi vivere nelle vicinanze di una cava. Al tempo c'erano altra cultura e altri bisogni. Questo non toglie che la Regola di Casotto e il Comune di Pedemonte abbiano avuto i propri vantaggi. Sulla cava "Salvezza", è un lavoro che andava fatto da anni per mettere in sicurezza la strada che porta a Casotto Alto e le case sottostanti.
Bona questa! sarebbero TRE MILIARDI DELLE VECCHIE LIRE finiti alla REGOLA di Casotto... Dove è il resoconto di questi introiti? Altrettanti magari sono andati al comune di Pedemonte... CHI SA PARLI! E tu Don , non trarla in muggiti, è una cosa seria!
Caro Pasquino, probabilmente il tuo commento è precedente alla pubblicazione del mio delle 17.07, ma ti assicuro che le entrate della Cava Molino, dal 2001 ad oggi, sono sempre stati puntualmente rendicontate all’Assemblea annuale dei regolieri, unitamente agli investimenti effettuati. Alle Assemblee dei regolieri hanno mediamente partecipato sempre circa il 75 per cento dei fuochi-famiglia. Inoltre, i bilanci sono sempre stati certificati da n. 4 revisori, di cui n. 1, il Presidente del Collegio dei Revisori è, per Statuto, dottore commercialista regolarmente inscritto al Registro dei Revisori Contabili. Non credo che le Amministrazioni Comunali, pur disponendo esse di numerosi dipendenti a tempo pieno, abbiano manifestato finora altrettanta trasparenza nei confronti dei propri cittadini.
Questa polemica (la stavo aspettando) ha il pregio di mettere in evidenza il tarlo della Valle: l’ignavia coniugata con l’invidia. L’ignavidia. Basta che qualcuno dica, faccia, operi o comunque emerga ed ecco che gli ignavidisi si scatenano. Aprono gli armadi, lucidano gli scheletri, ce li mettono se non ci sono, aggiungono palline di perfidia e sospetto, (rigorosamente anonimi) et voilà les jeux sont faits. Dato che per sponte propria o parentela diffusa qualche appiglio da noi si trova sempre, l’esito è assicurato: intimidazione, divisione, blocco. La catarsi del pensiero e dell’azione. Ne ho conosciuti pochi che si sono affrancati da questa spirale: uno di questi era Claudio Maule. I più masticano amaro e lasciano perdere conoscendo fin troppo bene il loro sangue. È appunto su questo che contano gli ignavidiosi. Mio caro Sera, per color che visser sanza 'nfamia e sanza lodo, l’Alighieri ci offre un efficacie antidoto: « Fama di loro il mondo esser non lassa; misericordia e giustizia li sdegna: non ragioniam di lor, ma guarda e passa. »
Ben detto Philo, mi hai anticipato. Ammetto di non conoscere le vicissitudini minute degli ultimi quarant'anni di valle, dato che non vi ho vissuto e perciò mi astengo dal commentare nello specifico. Riconosco tuttavia nella tua analisi quel cattivo spiritello che sembra animare ogni vicenda che la riguardi e che se non si riesce presto a superare la condannerà senza appello. Immagino che anche il tuo pseudonimo sia una necessità per evitare questo gioco, pensando che avrai pur avuto qualche responsabilità pubblica in valle per tua stessa lontana ammissione (se non ricordo male). Mi sono chiesto spesso da dove nasca questa singolare attitudine autodistruttiva, perché non credo sia di antica data; mi pare più un lascito del novecento.Tu che ne pensi?
Al fine di evitare fraintendimenti e di chiarire l’apprezzamento a favore del sig. Franco, che gode della mia stima, e l’amministrazione ASUC degli anni 1981- 1986, esposto alle 17.07, specifico che, tra un anno e mezzo circa, al termine dell’attività di bonifica della cava, si avrà a disposizione un piazzale relativamente piano, esteso una decina di ettari, a beneficio della Comunità regoliera. Tale terreno, che incrementa il valore del patrimonio regoliero, sostituisce la massa di detriti improduttivi, pure brutti da vedere, che ivi giacevano da quasi mille anni. La rimozione dei detriti, negli anni, ha reso possibile di tonificare le casse del Comune di Pedemonte e, all’ASUC e alla Regola, di compiere innumerevoli opere a beneficio della Comunità. Sicuramente, all’epoca, nessuno - umanamente - poteva prevedere appieno la durata e i costi/benefici dell’attività di escavazione.
Vedi Claudio bisogna decidersi, adesso non bisogna svendere la valle per soldi (calcificio) ma allora si, i soldi sono sempre soldi e derivano quelli che hai citati dallo scempio che e' stato fatto alla valle. Per me era molto meglio prima che adesso, e la cava e' vero si poteva fermare decenni fa, ma l' oro del diavolo ha avuto la meglio. Concordo con te che quei soldi sono stati spesi bene, ma sono sempre frutto di un danno ambientale incalcolabile, di una mostrosita' che e' agli occhi di tutti. Anche quelli che arriverebbero dal calcificio saranno spesi bene, ma non e' quello il punto, non ci sono introiti, da questi scempi, di serie A o B sono tutti uguali. Quelli che hanno voluto, sostenuto, e ricavato dalla cava, adesso sono contro il calcificio. Vorrei ricordare una volta per tutte che il calcificio, nel bene o nel male e' FIGLIO della cava.
Forse si dovrebbe coinvolgere il Gabibbo per avere risonanza nazionale. Suggerisco a Gioska di pensarci. Vorrei anche chiedere a chi è più informato di me: non vi fanno un po' pensare quelle scossette ravvicinate? Anche sul Vajont la montagna "brontolava" da tempo e nessuno ci ha badato, pur che non si trattava di terremoto, ma di altre avvisaglie, ma, come leggo nei vari commenti e lo ripeto, l'oro del diavolo ha sempre la meglio.
La conclusione è: valle depredata, pochi arricchiti, molti fuggiti ed altri in fuga. E i danni alle case di Forni, chi li ha mai pagati? Quei bisonti stracarichi, agli 80 all'ora fra le case, e forse anche più veloci e pericolosi, hanno certamente contribuito alla salute psico-fisica ed allo sviluppo della contrada... bene, come diceva un altro qua sul blog, facciamoli in futuro passare, a quella velocità, per Casotto alto, giù per la vecchia pontara, giù fino ai Serati, su per il pontaròn, via attraverso il centro, giù alle Forme... fuori per Pedescala... Per compensarli del maggior percorso, aumentiamo il carico oltre i limiti, tanto nessun controllo mai fatto.... e quando devono pulire le gomme, facciamoli correre giù per Casotto basso... Aspettiamo fiduciosi il calcificio e la autostrada, da questi politici, solo alcuni dei quali sono a processo per la loro avversione al dio palanca, non possiamo pretendere di più, percome poi abbiamo votato in questa valle persa per gli umani, ambita agli avvoltoi.
Nonostante tutto, voi a Casotto rimane il piazzale da poterlo adibire a vari scopi, invece a Valdastico resta il calcificio, che non rende niente a nessuno, salvo l'elemosina al comune, e che farà morire tante gente della Valle per tumori . Che confronti , sebbene aver dato il via alla cava, è stato un grande abbaglio del dio denaro.
Beh, caro anonimo, non disperare, sono del parere che, in seguito al riconosciuto successo della manifestazione dell'altro giorno, non credo che il progetto del calcificio abbia vita facile. Comunque il problema dei rischi per la salute esiste, più o meno, per tutta la valle, soprattutto per Casotto e Sella.
Forse il vicesindaco, pensa di essere sufficiente distante da essere esonerato dalle polveri, non solo per lui ma anche per le sue trote. l I veleni si depositano ovunque, e quando piove, dove vanno a finire ? L'Astico non sarà più quello di prima .......
Quanti fraintendimenti....la cava molino a suo tempo fu certamente un'investimento a beneficio del comune di Pedemonte e della regola di Casotto. Però, da come si esprimono i vari amministratori è tutto rendicontato, mettendo a frutto gli introiti a beneficio della popolazione residente. Per la cava marogne attuale non c'è nessun rendiconto, e nessuno sa con esattezza come sono stati spesi i soldi finora accumulati. Se la coltivazione della cava continua anche a scartamento ridotto causa la crisi, alla fine porterà alle casse comunali di Valdastico una cifra superiore alla cava molino. Quindi il calcificio non ha alcun nesso con la cava molino, bensì l'in vestimento di un privato che fa i suoi interessi a scapito dei residenti
è arrivato l'arrotino ! Pontificare la magnificenza della regola di Casotto sul fatto di rendere dei benefici alla popolazione ( rispetto al comune di valdastico)mi sembra al quanto di parte o voler essere insensibili ai principi di trasferimento e redistribuzione della ricchezza nonché ai fattuali di valore d'uso e valore d'esperienza (per i diversamente anonimi basta gugolare). Non è indice di qualità una certificazione di spesa con la natura della spesa stessa.
( Il bianco tagliato al bar è buono in funzione al fatto che l'oste emetta lo scontrino ? )
io non ho visto un gran beneficio girando per il paese da 4 decadi,sarà di certo una mia colpa da forestiero non cogliere il beneficio asintotico.
Il processo di democratizzazione che necessita sia la valle sia la regola non può essere insegnato e ne importato.al pari della libertà,la democrazia ve la dovete guadagnare da soli in un lento processo che qui stenta a decollare per colpa anche dell'ignavidia,la risorsa più abbondante dopo i preziosi sassi. Non mi sento di andare oltre, questa non è la sede opportuna per smontare ponti eretti
@fenomeno delle 16.32 Frustra fit per plura quod potest fieri per pauciora.
Gentile fenomeno grazie per i complimenti per il resto prendo nota e le faremo sapere ...
la nostra ipotetica discussione si conclude qui, avrebbe la stessa utilità di un rastrello storto e una inutile perdita di tempo da parte mia.
@Falce
Brevi accenni per i diversamente anonimi
Caso A
Trasferimento di ricchezza: ho accumulato un poco di soldi e decido di acquistare una casa per viverci con la mia famiglia.
Redistribuzione della ricchezza: la mia famiglia ,tutta, ha un luogo dove poter vivere,mangiare,dormire, invitare amici e fare feste.
Caso B
Trasferimento di ricchezza: ho accumulato un poco di soldi decido di acquistare una casa al mare da affittare pur non avendone in cui viverci
Redistribuzione della ricchezza: la mia famiglia non puó viverci e non può andare per nessun motivo nella casa. Il reddito generato dall' affitto non viene goduto dalla famiglia ma accantonato in modo che nessuno della famiglia possa utilizzarlo salvo per un futuro nuovo acquisto. In questo ultimo caso non posso affermare che i membri della mia famiglia hanno ricevuto una redistribuzione dell'investimento fatto o anche beneficio alla popolazione.
questo è solo un effetto delle cause.non avendo sentito nessuno porsi questi quesiti,vuol dire che i tempi di maturazione sono in là a venire.
La mia non è un accusa è più un dispiacere nel non veder cogliere le differenze tra necessità/bisogni/desideri che lì si fondono in un unico impasto indefinito. Chiudo
Provo a fissare alcuni paletti, al fine di inserire i discorsi nel contesto dell’amministrazione del patrimonio collettivo regoliero. Nella Comunità Regoliera non si può parlare di redistribuzione della ricchezza: ciò è impedito da consuetudini plurisecolari, dalla legislazione e dalla normativa fiscale cogente. L’ipotesi (caso) B, riportata da MadMax, quindi, non è realizzabile, pur sembrando semplice e praticabile a prima vista. La Comunità Regoliera è la migliore espressione di vita democratica diretta e tale convivenza, è definita dalle decisioni prese, per votazione, dalla maggioranza dei capifamiglia regolieri nell’Assemblea generale, similmente all’agorà dell’antica Atene. Non è possibile discutere di suddivisione per “quote” degli utili, o della proprietà, perché ciò metterebbe in dubbio la sopravvivenza della proprietà collettiva e la Comunità stessa. L’attuale gestione regoliera deve amministrare correttamente il patrimonio comunitario, conservarlo e consegnarlo alle nuove generazioni, possibilmente migliorato. Pertanto, la Regola non è assolutamente “il luogo dove poter vivere, mangiare, dormire, invitare amici e fare feste”. Il patrimonio regoliero, come si evince dagli Statuti delle tante Regole, o enti simili, esistenti nell’arco alpino, anche al di là dei confini nazionali (come in Svizzera), può essere parzialmente distribuito solo quando si verifichino casi di gravi calamità che colpiscano la Comunità.
facciamo un passo indietro,scusate la mia ignoranza ma mi dite xche la valle anzi la mia valle deve avere tutti questi problemi x un privato(FASSA).Sse domani decido di fare un centro commerciale e il progetto viene bocciato,il centro non si fa stop.Non è la provincia o la regione che deve dare pareri favorevoli per costruire in casa nostra.
Ed invece ora è così. Legge nazionale, e legge regionale, per dare una mano ad arricchire il ricco ed impoverire il povero... Del resto cosa ha sempre detto quel partito che ci governa con tanta maggioranza, che NOI (anzi voi, io mai) gli abbiamo dato? PADRONI IN CASA NOSTRA. Sono gli stessi di ROMA LADRONA. Abbiamo capito di chi è la CASA NOSTRA, e di chi è ROMA...
Signor Armando, in cuor mio sto ancora applaudendo al suo raffinato post che è un mirabile ed intelligente tocco di fioretto ! Cavallerescamente si dovrebbe sentire anche un nitido "touchè" !
RispondiEliminaBene ha detto ed ha fatto Sera, difendere i responsabili di questi stupri ??
RispondiEliminaQuesto "sbrego" e' li da decennio non e' nato questa notte. O quando scavano da voi vi va bene e quando scavano in quel di Valdastico no. Adesso torneranno a scavare li da voi, lo sapevate? E quei 50.000 euro che il cavatore vi da per l' affitto del piazzale non vi va bene? Decidetevi
RispondiEliminaQuando si leggono questi post si capisce che la Valdastico si merita il calcificio, l'autostrada, un inceneritore, una discarica, un deposito di uranio impoverito, le scorie dell' Ilva di Taranto e prenotarsi per una centrale atomica.
Eliminaparole santissime.....anzi, la bomba atomica.
EliminaNella tragedia, mi susciti una sonora risata... perchè hai perfettamente ragione.. ma è una tragedia,
Eliminala valle delle lagrime, appunto. lagrime di coccodrillo andando avanti.
Ultimamente ci sono state delle scosse di terremoto nella zona . Che si stia preparando come tanti secoli fa ? Ho visto dei documentari, dove in sintesi , illustravano come la terra , si riprende, quello di cui è stata depredata. Mi farei una grande risata, pensando ai cervelloni,. ingegneri, geologi ecc. , che hanno documentato il progetto fassa. Tutti vedono,( anche un bambino), che la montagna sovrastante al sito è pericolosa e chissà , non è da escludere, che togliendole la base abbia un cedimento . Ah, ma ciò, i tecnici non saranno lì. Solo quei poveri disgraziati che vi lavoreranno , ne subiranno le conseguenze.
RispondiEliminaLo "sbrego" è iniziato nel 1985, per volere del signor Scalzeri e patrocinato dal signor Serafini Franco, fratello di Armando, allora presidente degli usi civici, che ha raccolto personalmente le firme dei proprietari dei terreni su cui ha scavato Zamberlan. Non lo abbiamo dimenticato!
RispondiEliminaBravo Anonym. delle 20:20 tutto vero quello che ai detto!
EliminaAnonimo delle 20.20 e sostenitore delle 6.20.vedo che dopo 30 anni sapete nome e cognome delle persone che hanno dato il via
Eliminaalla cava molino vi manca nome e cognome di chi ha trattato in questi ultimi 15 anni.
TI ricordo che tutti i proprietari di CAVA MOLINO forse anche TU stimolato dal DIO DENARO hai dato la tua parte
per intascare il tuo bel gruzzoletto
Non dimenticare che CAVA MOLINO ha dato un introito ALLA REGOLA DI CASOTTO 1.500.000 EURO CIRCA
con presidente SARTORI FLORIO , E segretario tesoriere MARIO CLAUDIO SARTORI dato che quest'ultimo è stato
secretario per ben 30 anni ...E TU dove eri DORMIVI PER DIRE NO A QUESTO, TI SEI SVELIATO PERCHE HAI FINITO IL GRUZZOLETTO
Prima di fare nomi conta fino a 3 poi collega il cervello alla penna che scrive, e non sparare a vanvera per
denigrare le persone
Per quanto riguarda ARMANDO ha fotografato CAVA MAROGNE che è tutto altana cosa
dove si parla di CALCIFICIO cose di oggi giorno non di firme di 30 anni fa
perché tutti hanno intascato. pure TU
IO non ho intascato niente di niente
EliminaScusate, ma quanto livore quanta cattiveria c'è ancora sotto? L'intervento dell'Armando era solo riferito ai benpensanti che, di fronte ad un cartello esposto durante la manifestazione del 14/08 e che riguardava il formaggio del Sindaco (cartello peraltro simpatico ed inoffensivo) hanno ben pensato di fare gli schizzinosi e commentare sulla pagliuzza senza pensare al trave che arriverà ... chissà dove !
EliminaAnonimo delle 11.43, sei informato male. Il Segretario l’ho fatto dalla ricostituzione dalla Regola, di cui sono stato tra i fautori, fino al 2014. Prima, ero un semplice amministratore ASUC per 5 anni, dal 1981 al 1986 e, pertanto, conosco le prescrizioni iniziali ferree imposte dalla Regione Veneto alla ditta SIPEG per la concessione della Cava Molino, come pure conosco le condizioni contrattuali tra l’ASUC e la ditta concessionaria. Tali prescrizioni e condizioni sono state, poi, in parte modificate, sia per gli ampliamenti successivi della concessione (da parte della Regione), che per l’alternarsi delle competenze tra ASUC e Comune, con relative modifiche del contratto sulla gestione degli introiti derivanti dall’escavazione.
EliminaTali introiti hanno consentito al Comune, all’ASUC fino al 2001, alla Regola di eseguire molteplici opere a beneficio della Comunità di Casotto. Ricordo, tra le tante opere eseguite dal 2001 in poi, l’acquisto di 5 appartamenti (tutti affittati), il completamento e la manutenzione della strada Casotto-Krojer, i lavori della Chiesa, la Casa della Regola, la ristrutturazione e sistemazione delle Malghe, la concessione di contributi a studenti, anziani, neonati ed altri.
Forse è vero, nel 1985 si poteva dire di no alla richieste concomitanti provenienti da Zamberlan, dal Comune e dalla Regione e, in tal modo, avremmo ancora le nostre belle marogne, ma la Comunità di Casotto sarebbe priva della Regola e del patrimonio immobiliare, che auguro alle nuove generazioni di saper conservare e sviluppare.
Per terminare, concordo con l’anonimo delle 11.43 nel dire che il calcificio attuale non c’entra nulla con la raccolta delle firme di 30 anni fa, della quale raccolta occorre essere riconoscenti al signor Franco per il suo impegno profuso.
anon. 15,09 tu forse NO, ma il tuo compagno di merende SI.
EliminaDesso jen fora i scheletri dai armadij...
EliminaCaro Anonimo io non mi nascondo, sono stato Amministratore, e presidente prima della dell ASUC, e poi della Regola,
Eliminaquanto la Regola a percepito dalla cava, è documentato anno x anno, con mc. e denaro!!!
io personalmente non ho ricevuto un solo centesimo, perchè nella cava non ho terreni. " Sono fiero di me stesso, perchè nessuno può e potrà dire di avermi comprato!!!
Effettivamente, l'Armando el gà proprio reson!
RispondiEliminaComunque Scalzeri il primo dei primi! Io ancora vorrei avere un raffronto fra costi/benefici.. anche se il danno ambientale è di difficile valutazione... una ciliegia tira l'altra, ed i danni aumentano anno per anno. E si dilatano ai vari comuni della valle... e vendersi il futuro è mica tanto impresa di cui vantarsi!
RispondiEliminaAh ben ciò, .. a no ghe manca altro che le se slarghe el buso a tramontana e se vae a rumare soto ai luamari veci. Bion vardar vanti con l'ocio vispo e na man sul culo.
RispondiEliminanon mi sembra sia mai stata fatta manifestazione di dissenso per l apertura della cava Marogna; altra cosa è pensare al calcificio e alla Valdastico Nord. Tutto concentrato di fronte all'abitato di Casotto. Direi che cè troppa carne al fuoco per non alzare l'antenne, soprattutto per quanto riguarda l'aspetto di impatto ambientale e quindi le conseguenze sulla salute. Altro aspetto non indifferente è la svalutazione degli immobili, ci sono parecchie persone che hanno investito ( o a questo punto potremmo dire sprecato) i propri soldi per ristrutturare o costruire case. Ma di questo nessuno tiene conto. Cava Molino è iniziata alla metà degli anni 80, ( ricordo che era stata bloccata inizialmente) e doveva durare 20 anni, nessuno pensava che venisse prorogata la concessione e non si aveva idea di cosa significhi vivere nelle vicinanze di una cava. Al tempo c'erano altra cultura e altri bisogni. Questo non toglie che la Regola di Casotto e il Comune di Pedemonte abbiano avuto i propri vantaggi. Sulla cava "Salvezza", è un lavoro che andava fatto da anni per mettere in sicurezza la strada che porta a Casotto Alto e le case sottostanti.
RispondiEliminaBona questa! sarebbero TRE MILIARDI DELLE VECCHIE LIRE finiti alla REGOLA di Casotto... Dove è il resoconto di questi introiti? Altrettanti magari sono andati al comune di Pedemonte... CHI SA PARLI!
RispondiEliminaE tu Don , non trarla in muggiti, è una cosa seria!
Caro Pasquino, probabilmente il tuo commento è precedente alla pubblicazione del mio delle 17.07, ma ti assicuro che le entrate della Cava Molino, dal 2001 ad oggi, sono sempre stati puntualmente rendicontate all’Assemblea annuale dei regolieri, unitamente agli investimenti effettuati.
RispondiEliminaAlle Assemblee dei regolieri hanno mediamente partecipato sempre circa il 75 per cento dei fuochi-famiglia. Inoltre, i bilanci sono sempre stati certificati da n. 4 revisori, di cui n. 1, il Presidente del Collegio dei Revisori è, per Statuto, dottore commercialista regolarmente inscritto al Registro dei Revisori Contabili.
Non credo che le Amministrazioni Comunali, pur disponendo esse di numerosi dipendenti a tempo pieno, abbiano manifestato finora altrettanta trasparenza nei confronti dei propri cittadini.
Esprimo il mio punto di vista sul blog "Casotto.info ".Armando
RispondiEliminaQuesta polemica (la stavo aspettando) ha il pregio di mettere in evidenza il tarlo della Valle: l’ignavia coniugata con l’invidia. L’ignavidia.
EliminaBasta che qualcuno dica, faccia, operi o comunque emerga ed ecco che gli ignavidisi si scatenano. Aprono gli armadi, lucidano gli scheletri, ce li mettono se non ci sono, aggiungono palline di perfidia e sospetto, (rigorosamente anonimi) et voilà les jeux sont faits.
Dato che per sponte propria o parentela diffusa qualche appiglio da noi si trova sempre, l’esito è assicurato: intimidazione, divisione, blocco. La catarsi del pensiero e dell’azione. Ne ho conosciuti pochi che si sono affrancati da questa spirale: uno di questi era Claudio Maule. I più masticano amaro e lasciano perdere conoscendo fin troppo bene il loro sangue. È appunto su questo che contano gli ignavidiosi.
Mio caro Sera, per color che visser sanza 'nfamia e sanza lodo, l’Alighieri ci offre un efficacie antidoto:
« Fama di loro il mondo esser non lassa;
misericordia e giustizia li sdegna:
non ragioniam di lor, ma guarda e passa. »
Ben detto Philo, mi hai anticipato. Ammetto di non conoscere le vicissitudini minute degli ultimi quarant'anni di valle, dato che non vi ho vissuto e perciò mi astengo dal commentare nello specifico. Riconosco tuttavia nella tua analisi quel cattivo spiritello che sembra animare ogni vicenda che la riguardi e che se non si riesce presto a superare la condannerà senza appello. Immagino che anche il tuo pseudonimo sia una necessità per evitare questo gioco, pensando che avrai pur avuto qualche responsabilità pubblica in valle per tua stessa lontana ammissione (se non ricordo male). Mi sono chiesto spesso da dove nasca questa singolare attitudine autodistruttiva, perché non credo sia di antica data; mi pare più un lascito del novecento.Tu che ne pensi?
EliminaAl fine di evitare fraintendimenti e di chiarire l’apprezzamento a favore del sig. Franco, che gode della mia stima, e l’amministrazione ASUC degli anni 1981- 1986, esposto alle 17.07, specifico che, tra un anno e mezzo circa, al termine dell’attività di bonifica della cava, si avrà a disposizione un piazzale relativamente piano, esteso una decina di ettari, a beneficio della Comunità regoliera.
RispondiEliminaTale terreno, che incrementa il valore del patrimonio regoliero, sostituisce la massa di detriti improduttivi, pure brutti da vedere, che ivi giacevano da quasi mille anni.
La rimozione dei detriti, negli anni, ha reso possibile di tonificare le casse del Comune di Pedemonte e, all’ASUC e alla Regola, di compiere innumerevoli opere a beneficio della Comunità. Sicuramente, all’epoca, nessuno - umanamente - poteva prevedere appieno la durata e i costi/benefici dell’attività di escavazione.
Sì vai a scavare sotto il tuo bel piazzale. ...
EliminaVedi Claudio bisogna decidersi, adesso non bisogna svendere la valle per soldi (calcificio) ma allora si, i soldi sono sempre soldi e derivano quelli che hai citati dallo scempio che e' stato fatto alla valle. Per me era molto meglio prima che adesso, e la cava e' vero si poteva fermare decenni fa, ma l' oro del diavolo ha avuto la meglio. Concordo con te che quei soldi sono stati spesi bene, ma sono sempre frutto di un danno ambientale incalcolabile, di una mostrosita' che e' agli occhi di tutti. Anche quelli che arriverebbero dal calcificio saranno spesi bene, ma non e' quello il punto, non ci sono introiti, da questi scempi, di serie A o B sono tutti uguali. Quelli che hanno voluto, sostenuto, e ricavato dalla cava, adesso sono contro il calcificio. Vorrei ricordare una volta per tutte che il calcificio, nel bene o nel male e' FIGLIO della cava.
RispondiEliminaForse si dovrebbe coinvolgere il Gabibbo per avere risonanza nazionale. Suggerisco a Gioska di pensarci. Vorrei anche chiedere a chi è più informato di me: non vi fanno un po' pensare quelle scossette ravvicinate? Anche sul Vajont la montagna "brontolava" da tempo e nessuno ci ha badato, pur che non si trattava di terremoto, ma di altre avvisaglie, ma, come leggo nei vari commenti e lo ripeto, l'oro del diavolo ha sempre la meglio.
RispondiEliminaLa conclusione è: valle depredata, pochi arricchiti, molti fuggiti ed altri in fuga. E i danni alle case di Forni, chi li ha mai pagati? Quei bisonti stracarichi, agli 80 all'ora fra le case, e forse anche più veloci e pericolosi, hanno certamente contribuito alla salute psico-fisica ed allo sviluppo della contrada... bene, come diceva un altro qua sul blog, facciamoli in futuro passare, a quella velocità, per Casotto alto, giù per la vecchia pontara, giù fino ai Serati, su per il pontaròn, via attraverso il centro, giù alle Forme... fuori per Pedescala... Per compensarli del maggior percorso, aumentiamo il carico oltre i limiti, tanto nessun controllo mai fatto.... e quando devono pulire le gomme, facciamoli correre giù per Casotto basso... Aspettiamo fiduciosi il calcificio e la autostrada, da questi politici, solo alcuni dei quali sono a processo per la loro avversione al dio palanca, non possiamo pretendere di più, percome poi abbiamo votato in questa valle persa per gli umani, ambita agli avvoltoi.
RispondiEliminaNonostante tutto, voi a Casotto rimane il piazzale da poterlo adibire a vari scopi, invece a Valdastico resta il calcificio, che non rende niente a nessuno, salvo l'elemosina al comune, e che farà morire tante gente della Valle per tumori . Che confronti , sebbene aver dato il via alla cava, è stato un grande abbaglio del dio denaro.
RispondiEliminaBeh, caro anonimo, non disperare, sono del parere che, in seguito al riconosciuto successo della manifestazione dell'altro giorno, non credo che il progetto del calcificio abbia vita facile. Comunque il problema dei rischi per la salute esiste, più o meno, per tutta la valle, soprattutto per Casotto e Sella.
EliminaBravo Falce sei sempre diretto e veritiero
RispondiEliminaForse il vicesindaco, pensa di essere sufficiente distante da essere esonerato dalle polveri, non solo per lui ma anche per le sue trote. l I veleni si depositano ovunque, e quando piove, dove vanno a finire ? L'Astico non sarà più quello di prima .......
RispondiEliminaTanto, Lui fa presto! Pompa l'acqua dalla falda, dove l'inquinamento non è ancora arrivato... e frega anche te coi tuoi discorsi... sob!
Eliminac'è ben poco da pompare dalla falda, sempre acqua dell'Astego xe, prima o poi el velen el riva anca li.
EliminaAlla fine della fiera dobbiamo ringraziare quelli del Comune di Pedemonte allora!!!
RispondiEliminaMa certamente caromio!
EliminaQuanti fraintendimenti....la cava molino a suo tempo fu certamente un'investimento a beneficio del comune di Pedemonte e della regola di Casotto. Però, da come si esprimono i vari amministratori è tutto rendicontato, mettendo a frutto gli introiti a beneficio della popolazione residente. Per la cava marogne attuale non c'è nessun rendiconto, e nessuno sa con esattezza come sono stati spesi i soldi finora accumulati. Se la coltivazione della cava continua anche a scartamento ridotto causa la crisi, alla fine porterà alle casse comunali di Valdastico una cifra superiore alla cava molino. Quindi il calcificio non ha alcun nesso con la cava molino, bensì l'in vestimento di un privato che fa i suoi interessi a scapito dei residenti
RispondiEliminaè arrivato l'arrotino !
EliminaPontificare la magnificenza della regola di Casotto sul fatto di rendere dei benefici alla popolazione ( rispetto al comune di valdastico)mi sembra al quanto di parte o voler essere insensibili ai principi di trasferimento e redistribuzione della ricchezza nonché ai fattuali di valore d'uso e valore d'esperienza (per i diversamente anonimi basta gugolare).
Non è indice di qualità una certificazione di spesa con la natura della spesa stessa.
( Il bianco tagliato al bar è buono in funzione al fatto che l'oste emetta lo scontrino ? )
io non ho visto un gran beneficio girando per il paese da 4 decadi,sarà di certo una mia colpa da forestiero non cogliere il beneficio asintotico.
Il processo di democratizzazione che necessita sia la valle sia la regola non può essere insegnato e ne importato.al pari della libertà,la democrazia ve la dovete guadagnare da soli in un lento processo che qui stenta a decollare per colpa anche dell'ignavidia,la risorsa più abbondante dopo i preziosi sassi.
Non mi sento di andare oltre, questa non è la sede opportuna per smontare ponti eretti
Oltre alla supponenza, all’arroganza e alla fitta nebbia, sfido chiunque a capirci qualcosa. Ahahahah.
EliminaVai vai Max che ti seguo
EliminaFalce dice sempre cose false.
EliminaDimostramelo, e non vedo l' ora, o taci. Vai che sono ansioso.
Elimina@fenomeno delle 16.32
EliminaFrustra fit per plura quod potest fieri per pauciora.
Gentile fenomeno grazie per i complimenti per il resto prendo nota e le faremo sapere ...
la nostra ipotetica discussione si conclude qui, avrebbe la stessa utilità di un rastrello storto e una inutile perdita di tempo da parte mia.
@Falce
Brevi accenni per i diversamente anonimi
Caso A
Trasferimento di ricchezza: ho accumulato un poco di soldi e decido di acquistare una casa per viverci con la mia famiglia.
Redistribuzione della ricchezza: la mia famiglia ,tutta, ha un luogo dove poter vivere,mangiare,dormire, invitare amici e fare feste.
Caso B
Trasferimento di ricchezza: ho accumulato un poco di soldi decido di acquistare una casa al mare da affittare pur non avendone in cui viverci
Redistribuzione della ricchezza: la mia famiglia non puó viverci e non può andare per nessun motivo nella casa. Il reddito generato dall' affitto non viene goduto dalla famiglia ma accantonato in modo che nessuno della famiglia possa utilizzarlo salvo per un futuro nuovo acquisto.
In questo ultimo caso non posso affermare che i membri della mia famiglia hanno ricevuto una redistribuzione dell'investimento fatto o anche beneficio alla popolazione.
questo è solo un effetto delle cause.non avendo sentito nessuno porsi questi quesiti,vuol dire che i tempi di maturazione sono in là a venire.
La mia non è un accusa è più un dispiacere nel non veder cogliere le
differenze tra necessità/bisogni/desideri che lì si fondono in un unico impasto indefinito.
Chiudo
Ma quale fraintendimento, la cava era, e', e restera' uno scempio ambientale o non ci vedi o guardati le foto del post
RispondiEliminaMax, dici bene, ma sei poco ascoltato...
RispondiEliminaProvo a fissare alcuni paletti, al fine di inserire i discorsi nel contesto dell’amministrazione del patrimonio collettivo regoliero.
RispondiEliminaNella Comunità Regoliera non si può parlare di redistribuzione della ricchezza: ciò è impedito da consuetudini plurisecolari, dalla legislazione e dalla normativa fiscale cogente.
L’ipotesi (caso) B, riportata da MadMax, quindi, non è realizzabile, pur sembrando semplice e praticabile a prima vista.
La Comunità Regoliera è la migliore espressione di vita democratica diretta e tale convivenza, è definita dalle decisioni prese, per votazione, dalla maggioranza dei capifamiglia regolieri nell’Assemblea generale, similmente all’agorà dell’antica Atene.
Non è possibile discutere di suddivisione per “quote” degli utili, o della proprietà, perché ciò metterebbe in dubbio la sopravvivenza della proprietà collettiva e la Comunità stessa.
L’attuale gestione regoliera deve amministrare correttamente il patrimonio comunitario, conservarlo e consegnarlo alle nuove generazioni, possibilmente migliorato. Pertanto, la Regola non è assolutamente “il luogo dove poter vivere, mangiare, dormire, invitare amici e fare feste”. Il patrimonio regoliero, come si evince dagli Statuti delle tante Regole, o enti simili, esistenti nell’arco alpino, anche al di là dei confini nazionali (come in Svizzera), può essere parzialmente distribuito solo quando si verifichino casi di gravi calamità che colpiscano la Comunità.
concordo in toto con Falce: il calcificio , se si farà, è figlio della cava!
RispondiEliminaMa questi introiti da dove vengono? dalla cava o no, dallo scempio o no?
RispondiEliminafacciamo un passo indietro,scusate la mia ignoranza ma mi dite xche la valle anzi la mia valle deve
Eliminaavere tutti questi problemi x un privato(FASSA).Sse domani decido di fare un centro commerciale e il
progetto viene bocciato,il centro non si fa stop.Non è la provincia o la regione che deve dare pareri favorevoli per costruire in casa nostra.
Ed invece ora è così. Legge nazionale, e legge regionale, per dare una mano ad arricchire il ricco ed impoverire il povero... Del resto cosa ha sempre detto quel partito che ci governa con tanta maggioranza, che NOI (anzi voi, io mai) gli abbiamo dato?
EliminaPADRONI IN CASA NOSTRA.
Sono gli stessi di ROMA LADRONA. Abbiamo capito di chi è la CASA NOSTRA,
e di chi è ROMA...