giovedì 5 settembre 2013

I poveri...

       






























Il vento sta spazzando veloce le nuvole dal cielo, la mattina si annuncia meravigliosa, decido in fretta e parto con la mia moto e il mio binocolo verso Vezzena, con capatina nel centro di Asiago per farmi una vasca da turista. Iniziato il costo trovo un traffico pazzesco a passo di lumaca, dei camper bloccano tutti in fila indiana e nessuno li sorpassa, i soliti autisti della domenica penso,  ma sotto il sedere ho pur sempre un motore Honda da cento cavalli e allora metto la terza e in un istante mi ritrovo a pennellare le curve senza il pensiero dei sorpassi. Arrivo allo slargo prima dell’ultimo tornante e la vista della pianura così nitida mi suggerisce di fermarmi a contemplarla. Tolgo il konus dalla custodia e monte Berico lo posso quasi toccare; verso il Pasubio si possono contare gli escursionisti che si accingono a scalare il dente austriaco... che mattina stupenda. 
Non faccio in tempo a pensarla che dietro di me si ferma, con il motore acceso, una Passat di fattura recente, scendono delle persone, certamente degli stranieri dell’est; una donna vestita con una veste lunga vomita a tutto vapore, all’interno dell’auto due uomini e un bambino non si muovono, esaurito il vapore la donna risale e si allontanano. Leggo la targhetta che identifica il tipo di auto: 2.0 tdi. Mettendomi il casco penso a voce alta “alla faccia della crisi” e riparto. 
A Canove la nuova rotonda provoca colonne interminabili, la gente non sa prenderle e fa lo stop e intanto le file aumentano, sia da Cesuna che da Treschè; beata moto... e riesco a infilarmi sorpassando tutti sulla strada che porta nella zona artigianale di Asiago. 
Parcheggio di fronte al palazzo comunale e mi guardo attorno: luce, sole e tanta gente affollano le vie del centro, non passo per il corso, troppo affollato, mi dirigo verso il Laiten, magari faccio visita agli sfortunati che là dormono. 
Imbocco la via timidamente ombreggiata da giovani faggi e con grande stupore cosa vedo? Gli occupanti della passat che con stampelle e finte facce da perseguitati importunano la gente chiedendo soldi per mangiare. Lei, la vaporiera, al parco giochi che guarda il suo bambino che si diverte con l’altalena. Mi fermo a osservare e noto che si accorgono che sul ponticello in legno dietro la chiesetta passano molti turisti, uno sguardo di intesa e un furbacchione quasi di corsa si precipita sul ponte, si sistema la stampella e si piega per sembrare senza la funzione di una gamba. “ Date soldi, due bambini, fame, mangiare…” La vaporiera ride e sta incollata al telefonino… mi giro guardo il Laiten e lo raggiungo, entro e leggo dei nomi, l’aria è fresca, odora di cera e umidità, mi fermo davanti alla tomba del caporal maggiore Giuseppe Pintus medaglia d’oro sullo Zebio, penso e ripenso... lo faresti oggi quell’attacco suicida verso monte Zebio? Forse sì, la brigata Sassari non si può tradire, ma ne è valsa davvero la pena?
Piero Lorenzi

4 commenti:

  1. Chi puo rispondere a questa domanda al giorno d'oggi, Piero ? Abbiamo tutti gli elementi per giudicare ? Neanche Sponcio, credo !
    Più "terra a terra" questa mia domanda : conosci questo link :
    http://www.flickr.com/photos/23564550@N05/4208986274/in/photostream/
    troverai tante foto interessanti, certe prese sul monte Zebio....

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    1. lo conosco, tutte foto magnifiche,certo è difficile rispondere alla domanda con il senno di poi verrebbe da dire si, è stato fatto tutto per niente ma allora c'erano altre nuvole sul cielo dell'Italia....

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  2. Ma è tua quella moto Piero?
    Forse, dico forse, se a quei tempi.

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  3. bentornata heidi, ma a quei tempi non c'erano queste motorette... Si è la mia hornet, fedele compagna di avventure... ciao

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