Nasce dal simpaticissimo Armando Serafini, più noto come "SERA", del Blog di Casotto, la lodevole idea di un "gemellaggio" che oserei dire storico, fra i sinistra e destra Torra, in quel di Belfiore.
Il primo incontro con Armando e sua moglie avviene a Forni, "destra Astico" il 7 dicembre 2012, in occasione della presentazione del libro di Gino.
Da quel momento è stato tutto un crescendo di incontri e piccole iniziative per fare in modo di instaurare fra noi, amicizia sempre più profonda e collaborazione, per "tentare" di dare una flebile voce al nostro agonizzante territorio.
Devo dire, a onor del vero, che un ruolo primario in questo, lo ha avuto il nostro caro Gino che si è adoperato in tutto e per tutto perchè prendessero un po' forma questi intenti.
Ecco allora che, sabato 21 settembre, primo giorno d'autunno, "da San Matìo, par ricordarse mejo", un tempo, giorno stabilito per la discesa delle mucche dalla montagna, noi abbiamo fatto il percorso inverso e siamo invece saliti a Belfiore, antichissimo "borgo" sopra Casotto.
Belfiore, credo che ai più sia ben che noto; dalla statale e da molte altre angolature, si vede bene la croce e la chiesetta, restaurata per volere dell'allora parroco di Casotto don Giuseppe Marcazzan.
Belfiore fu la prima sede delle famiglie di Casotto che, provenendo da Lavarone nel diciassettesimo secolo, si stabilirono lassù al sicuro dalla gente che andava e veniva dalla Germania per la Valdastico.
Si erano costruiti una cappella dedicata a san Rocco che poi fu abbandonata e lasciata cadere, come anche le case, quando gli abitanti scesero e si stabilirono a Valle.
Armando ci racconta, come del resto lo ebbe a fare Lino in un suo post precedente, che l'ultimo a scendere da Belfiore fu nel 1958 Nicola Sterchele che, trovato morto, lo portarono a Valle dentro una coperta.
Belfiore è a circa 750 mt slm e mentre un tempo il terreno era prevalentemente arativo e zappativo, oggi è tutto prativo e da esso si può ammirare, come da un balcone, la parte meridionale della Val d'Astico con i paesi e le montagne di San Pietro, Pedescala, Forni, Valpegara e giù giù, fino al Colletto di Velo d'Astico.
Vi posso assicurare, un panorama mozzafiato!!!
Ricordatevi il giorno di Pasquetta di ogni anno: tempo permettendo, c'è la tradizione di salire sù, tutti a Belfiore, per contemplarne le bellezze e trascorrere un'allegra giornata in compagnia!
*§*§*§*
Il buon Lino aveva precedentemente decretato, senza possibilità di appello, che io e Vincenza, oramai due vecchie decrepite, non saremmo state in grado di affrontare l'impervio, (a suo dire), sentiero che normalmente porta in Belfiore e ha pregato Armando di farci salire dal sentiero che, un po' prima delle gallerie del Kròjere a sinistra, porta ugualmente a destinazione, ma tutto al piano... (abbiamo apprezzato comunque tanto la sua preoccupazione...). Armando, gentilissimo, in due riprese ci ha portati con la sua jeep fino all'imbocco del sentiero che personalmente non conoscevo; definirlo meraviglioso, credetemi, sarebbe riduttivo. Ovviamente... con la scusa di farci compagnia... ha approfittato di salire da questa parte pure il Lino... così qualche bel fiatone se l'è risparmiato pure lui!
Essendo arrivati per primi, sono andati avanti da soli e hanno atteso me e Gino nel baito più avanti.
Adriano e Cristina, causa un impegno, ci han raggiunti poco dopo, percorrendo il sentiero in salita.
e vanti ca nemo...
alla baita Checòn ci attendevano Lino e Vincenza,
pure loro estasiati nell'ammirare il bel sentiero,
i vari baiti tenuti molto bene
e ovviamente gli incantevoli panorami
che da lassù si potevano ammirare!
ecco che, da lontano, s'intravede la nostra meta: Belfiore
Qui c'è l'incontro con Armando che nel frattempo era ritornato giù ed era risalito (oramai allenatissimo) dall'altro sentiero in un battibaleno... Qui è quando ci è venuto incontro per poter espletare le pratiche burocratiche, perchè... per poter entrare nel magnifico territorio di Belfiore, bisogna esibire i documenti identificativi... ma li chiede solo a Lino e a Gino perchè io e Vincenza, vantando avi in quel territorio... siamo per legge esonerate dal farlo...
qui Vincenza sta dissentendo un po' su sta storia dei documenti... e Armando le sta spiegando che fa parte del regolamento dettato dalla Regola di Casotto. Lino, molto attento come sempre, ma con espressione scettica... sta prendendo mentalmente appunti per un eventuale post in merito...
comunque... siamo tutti in regola e proseguiamo...
ecco, stiamo entrando nella magnifica realtà di Belfiore...
(fine prima parte)
Grazie Carla per le belle parole e per il reportage, aspetto la seconda parte...poi seguirà il mio video.
RispondiEliminaUn abbraccio gino
...Ops dimenticavo e grazie 100000 al Sera, Anna e Ottorino per la magnifica ospitalità...
RispondiEliminaComplimenti Carla, non soltanto cammini ma anche scrivi bene e ci fai vivere questi momenti simpatici di ritrovo fra amici e abitanti della valle.
RispondiEliminaBravi a tutti !
Ahh,.. che dolor! Le avite sponde profanate da incursioni sacrileghe.
RispondiEliminaSu quei clivi pascolavo la capretta con in tasca la fetela di pinza cotta sotto la cenere che la nonna mi provvedeva al mattino e una lacrimuccia di nostalgico sentore riga la gota mia. Come hai potuto Sera, discendente di una delle tre fulgide “S” permettere un simile scempio, accogliere il Baise nel nostro santuario?
Caro Sponcio, nessuno é perfetto!
EliminaSponcio, il tuo commento, letto e riletto mi ha fatto riflettere,hai ridestato una infinità di ricordi.La pinza cotta sotto la cenere,la capretta "Stella"e le mucche in stalla a Belfiore dopo l'alpeggio sul crojer sono esperienze vissute e lontane. Sponcio, perché non esci allo scoperto e metti a disposizione dei blog le tue esperienze e ricordi?
EliminaPurtroppo caro Spancio le tre fulgide "S" sono sempre meno fulgide.
Eh si, caromio, ma allora tu e di certo la stellina eravate ancora di là da venire, mentre la Vincenzina riuscii a intravederla ancor furtiva. Poi il mondo richiese la mia presenza e lasciai ai ghiri l’avito colle. Ormai mi si addice più agire nell’ombra che svelarmi e devo bazzicare foresti blog per non intrabucarmi in qualche raisa sconta nell’amato bosco. E poi so che il Baise è sulle mie tracce e con un can da usta come lui meglio usare circospezione e prudenza.
EliminaCara Carla, il tuo servizio storico fotografico é degno di "Report" di Milena Gabanelli.
RispondiEliminaMamma mia che posto meraviglioso!!!!! Non lo conoscevo ma ho sempre avuto la curiosità di sapere come si presentava la montagna di fronte ed ora sono stata esaudita, bellissime le foto e il vedervi tutti insieme e il racconto mi trasporta lassù come se stessi vivendo anch'io questa esperienza . Floriana
RispondiEliminaDato che il Sera come custode dell'Eden mi pare un po' distratto, bisogna intervenire d'ufficio per ristabilire l'equilibrio infranto. Intanto: quali sarebbero questi fantomatici avi che permettono alla Carla (complimenti che cammini Carla, l'Odette pensava che volassi) di calpestare il sacro suolo? Passi per la Vincenza, che però, a rigori, dovrebbe saltellare su una gamba sola, ma questa Carla dallo slaparo cognome, cosa centra mai ? Mi sfugge per caso qualche sconosciuta parentela? Vardè ciò el Baise che grinta da comandaresso chel gà, palo in man, muso duro e bareta fracà. Gnanga el fusse Giulio Cesare che solca il Rubicone. Robe da mati. I ghe ga contà che i gera i paruni del mondo e desso lu va in volta a contarghelo a tuti dato che no ghe xe pi nissuni veci e sviji albisogno da contradirlo. A nol sa mia poareto quante insacade che i ga ciapà i so veci coi pasava la Tora. I li ghea confinà la in zima ai Baise parchè in paese no li soportava pi nissuni, cussita el me contava me poro nono chel ghin saeva tante.
RispondiEliminaAh ah ah !!!! Dai Lino non lasciarti impressionare da Sponcy ! Scommétto che sei un po malinconico di partire ? Sono la valigia e il primo passo che contano, poi tutti i Santi aiutano.
RispondiEliminaManchi a Errr(ch)irolles, la puerta del sol ! E la molto simpatica Vincenza anche !
Carla vola, Sponcio. Non lo sapevi, te ?
Guarda come sembra volare e cantare mentre va sul sentiero di Belfiore...
"Volare oh oh
Cantare oh oh oh
Nel blu dipinto di blu
felice di stare lassu
E volando, volando feliz
Yo me encuentro mas alto
Mas alto que el sol
Mienstras el mundo se aleja despacio
Despacio de mi
Una musica dulce tocada
Solo para mi.
(ciao Carla ! Adesso dici la tua a Sponcio ; il faut relever le défi = bisogna rialzare la sfida)
NB. Le tre fulgide S ? Sera, Sponcio, Spancio(sera scrive cosi)
Se mi vuoi sincera, cara Odette, la tentazione di rispondere a Sponcio ce l'ho spesso e da tanto, però NON mi sento alla sua altezza e sono CERTA che non riuscirei a tenergli testa, sicchè lascio questo ingrato o amato compito a chi ha le credenziali per farlo e mi diletto a leggervi con sonore risate.
EliminaDi fronte ad una così alta cultura mi sento un umile zerbino. Io credo che finora chi può tener testa a questo "energumeno" (bonariamente detto) sia solo una Odette, un Lino e un Alago, anche se vedo che s'affaccia timidamente anche il Sera.
Cercate di fare TEAM voi, io vi sosterrò in silenzio! Chissà mai che non riusciate a metterlo in difficoltà e a smascherarlo!
Ben valà Carla, benedeta dal signore, tirte su, date un sbrisego de autostima, a no sta mia a trarte zo cussita. Dai post che te ingasi e dal blog che te porti vanti no te me pari proprio tanto sproveduta. Dei nemo ah! E po mi poareto ca strissio par tera col dialeto pi s-ceto e te disi che te fasso sogesion? Sponcio, poro popo, el fa el cretin sapienton tacaissa par sponciare gli insponciabili, ma varda che in fondo l'è ala bona setu, un toco de pan, un morbido peluche. Logico che se l'Odette me tira fora tuto lo scibile umano, che la parla le lingue come i apostoli a pentecoste, che la cita tuti i film che la ga visto (i cineforun in frans i ga da funsionare gran ben), alora la me tira a simento e vao zo de brentòn. Alago invese lo vedo pì guardingo, el gavarà paura de cimentase parché nol sa chi ca son, ma xe live el belo. Con Lino invese me godo, anca se ultimamente l'è un fià stitico e se anca sponcio pì forte el zuga sempre sula difensiva......eh, eh...
EliminaSponcio, no te vorè che se metèmo a parlare de Ginevra, de atomi, energia nucleare, velocità dela luce eccetera, par tirarte fora dal Nea? mejo dala Nei , no? Stemo qua, nel nostro "tunnel Gelmini", caro, dai!
EliminaFurbacchione Alago ! Meglio la toma di Savoia che l'atoma !
EliminaWhy not? Il tunnel gelmini, inteso come cavità di vuoto pneumatico che collega il lobo frontale e quello occipitale di certi personaggi, non rientra fortunatamente nelle mie dotazioni salvaguardando con ciò uno dei pochi ingranaggi ancor roteanti del mio arcaico planetario. Meccanismo che ahimè non tollera il trasporto e che mi costringe a declinare anche il caro invito gipponico del Sera. Potremmo dunque cominciare con le trasformate di Laplace, così (forse) riusciremo ad far incatiiare l'Odette. Ma va bene intrattenerci anche sulla casearia savoiarda, o i crauti di Luserna, o sui piri-piriti, o sull'arte di sbattere le federe, non c'è che l'imbarazzo della scelta.
EliminaPLIZ chiedo traduzione ai latin-lovers :
EliminaIta per orae blanca nevis scendevit in Roma. Pipernus , fidans de solo Gianluca, prendet Pescini cum secunda vigilia. Spiegat suus decisionem Gianlucae : "Tu dormis! Quis dormit pesci no pigliare!" Intervienet Pescini: Pescini no pigliare se dicet patron." "Pescinii, in culo facito andare! No me far incattiare!!" Andrea se scusat subito et se mettet at laboro. In bilicum su filum de rasioium Vincentius arrivat cum tatuaggium ante culo de manati et calci presi . Escogitat piano per no farse vedere: vedet Mammanam et suus pantalonem sub tirat. Mammana , pleno de vergunia, scappat per verde bosco. Ita primi commenti fuori escunt : ERIT BRUTTUM, ERIT RACCHIUM SET HABET CATTIUM EST ABBACCHIUM!
Alle trasformate di Laplace, preferisco la formula inversa di Mellin !
Quello dei biscottini per lo svezzamento? Per la traduzione di questo "latino" (ma che roba frequenti? Lo sa Pierre?) saprà certo esserti di maggior aiuto Alago che sa meglio interpretare il lato ardito della letteratura. Adesso però bisogna fare i seri, altrimenti i follower penseranno di essere in un blog di terapia per dissociati.
EliminaE il tilt di Google che mi ha inviato questa risposta alla domanda : Tu che sai tutto, puoi dirmi cosa ha voluto dire Sponcio nella frase : "riusciremo ad far incatiiare l'Odette" Lui ha notato incatiiare e cosi via.
EliminaLo sa la badante cosa scrivi ?
Giusto bisogna fare i seri ! Dorénavant....
Anca Alago declina... ste declinasion!
EliminaE davanti alle trasformate de Laplace po' ... el se trasforma anca lu... in un lievore dale sate longhe co'l vede rivare i can... pare 'na battuta de cacia ala volpe, questa... Ocse taNea fugit che vvo'dì??
Sacrilega! Sartori, Sterchele, Serafini. La Trimurti del numero perfetto, come in tutte le epoche e civiltà. Uno no xe da dare, du no xe da tore, tri i xe d'amore.
RispondiEliminaPure il 7 è magico e corrisponde alla perfezione !
EliminaI Sartori li troviamo anche a Valpegara, con i (Dalla) Fontana e (Degli) Agostini anni 1600 circa.
Dunque : “Tout est pour le mieux dans le meilleur des mondes possibles”,Voltaire
"tutto è per il meglio nel migliore dei mondi possibili"
Dunque saresti uno di questi 3 !
RispondiEliminadopo lunga degenza ( del mio pc) finalmente posso vedere le bronsescoverte, che bel report su belfiore, amo quel posto, incantevole e sembra di stare decisamente in paradiso...fortunati gli imperiali che se lo possono godere... Carla mi sembri più giovane come mai? a mi dimenticavo, un salutone a lino che non ho potuto incontrare questa estate...
RispondiEliminaPotrei risponderti che sarà stata l'aria di Belfiore, ma più concretamente Pedro ti dico che sicuramente qualche diottria l'hai persa.
RispondiEliminaMi sento in dovere di un grande grande grazie a Sera, che ha avuto questa brillante socievole idea, ed attraverso questa ottima documentazione vi seguo, come Floriana... e ringrazio anche gli altri partecipanti. Ci rendiamo conto che è qua, su questi sgrebani, che si sono formate le nostre generazioni, si è formato anche il grande Sponcio, qua, nel "Dolce paese onde portai l'abito fiero e lo sdegnoso canto..."
RispondiEliminaMi meraviglia tanto che tu Sponcio,grande studioso e discepolo del naturalista Darwin,guardandola,on abbia
RispondiEliminariconosciuto in Carla l'immagine di una "zimbar fraulein" discendente da bisnonna di teutonica stirpe nata a
BELLEFIORE. Dieci anni di permanenza in paese nemico e nonno servitore dell'armata imperiale hanno dato a Vincenza diritto di cittadinanza.Quando che la va a Casotto no la vegnaria mai a casa.!!!!!!!
I Baise,si, iBaise,quante tonellate de saladi e luganeghe,quanti masci e piegore xelo passa da sinistra a destra della Torra!!!Quanti schei gai fato.....Da lassu' i dominava la vale e i fasea el cattivo e el bel tempo....
Tempi felici...dopo xe rivà i francisi a ruinare tutto e gli imperiali ga fato el resto......
Non bastano generiche credenziali: Bisnonna chi? Nome, cognome de date, che ghe penso mi a controlare. E daghe co sti Baise mas-ciari e contabandiri, le colpe dei fransé ecetera. Co gavarò tempo e voia a te scrivarò mi la vera storia dei SxT che insidiava i confini.
EliminaSi, sono molto curiosa di conoscere questa storia, anch'io.
Elimina"Tout savoir n'a le mérite d'exister que s'il est partagé."
Dai che te lo ghè el tempo, Sponcion, e anca la conosensa universale. Desso, che, anca Piero, pode gòderse de novo le bronsescoverte !
Te ghe raion par la Carla ; ghe lo go dito sento volte. Sarà par colpa de sto dito :
" Il saggio non dice tutto quello che pensa, ma pensa tutto quello che dice.".
Ma nella vita di tanto in tanto, NON SEMPRE, ci vuole anche un chicco di folia.
Per Sponcio delle 10,26:
EliminaQuel che posso dirti è che la mia bisnonna (la mamma di mio nonno paterno) si chiamava Caterina Sartori ed era proprio di Belfiore. Di soprannome faceva "grandòn" e credo sia nata intorno al 1860 o giù di lì. Rimasta orfana di mamma è stata "adottata" da 2 zii senza figli che abitavano nella casa in piazza dove poi è nato mio nonno, mio Papà e pure io. Ora caro Sponcio indaga pure, chissà mai che tu mi possa fornire qualche notizia in più di quelle magre che la mia famiglia possiede. Sono proprio curiosa. Ti ringrazio in anticipo.
Molto bene! Credenziali diplomatiche accettate. Mia cara Carla ti nomino d’ufficio OberKasottanin ad honorem
EliminaDunque vediamo un po’, stiamo parlando di un periodo piuttosto indietro nel tempo dove anche i miei pur lunghissimi tentacoli stentano ad arrivare. Ma nulla è impossibile al Sponcio col se mete a ruscare nei ricordi e nele carte vece. Grandon come soprannome non l’ho mai sentito, però la circostanza degli zii di San Pietro palesa il bandolo: tua bisnonna era figlia d i Matteo Sartori e di Teresa Sartori Fornaro, quest’ultima, che era più vecchia del marito, morì giovane e il vedovo si risposò ed ebbe altri figli. Non venne battezzata a Brancafora, quindi probabilmente lo fu a San Pietro perché in quel periodo capitava anche questo per quelli nati a Casotto. Succedeva anche che le figlie di primo letto fossero affidate al parentado muliebre e da esso “affigliolate” e mi torna il discorso di San Pietro, dove so che si accasarono due sorelle di quella razza. La più giovane di queste si sposò a San Pietro, mi par con un Sartori di là parente di quello che girava con la frutta. La Caterina, che a questo punto dovrebbe essere la tua bisnonna, aveva altre due sorelle o sorellastre che si sposarono entrambe ai Ciechi. Mi ricordo in particolare di quella che abitava sopra la roggia ed era guardacaso la santola di mio padre. Sappi, ma qui non posso entrare nei dettagli per non orientare i segugi, che abbiamo molti geni in comune innestati nella casottaneria più autentica e profonda che s’inerpica su su fino a Lavarone.
Desso, eh! assalto ai registri de Brancafora... con discression... Gò sempre tira zò anca i santoli, vito che serve! Cussì, basta fare el modesto, Sponcio! Onore dela Valle, te lo dichiaremo in anticipo!
EliminaIn quanto ai geni innestati, ne abbiamo tanti in comune da non credere... Pochi sotto Arsiero, ma da qua ai due altopiani gli scambi d'amore sono stati frequenti, salvo qualche periodo. Senza ratto di sabine... Là c'era il Trapp che tentava... ma pare mica tanto poi.
Caspita Sponcio, torno al blog dopo averti tirato le orecchie ed un periodo di assenza e cosa mi trovo? Un buridòn di commenti da neuro e nientepopodimeno che ad essere imparentato con te.
EliminaStando infatti alle tue asserzioni, per la proprietà transitiva come fratellone della Carla, pare che abbiamo qualche avo in condominio. Però adesso il discorso non finisce qui: mi sono impegolato per anni sulle ascendenze della bisnonna e adesso salti fuori tu e con estrema nonchalance e ci smalti le informazioni e dettagli che mi mancavano. Ma dove sei andato a prenderle? Che mostro sei? Cos'altro ci riservi? Scolta Sponcio: o esci subito dalla tana e giochi ad armi pari, aiutandoci anche col blog, oppure segnami pure fra i segugi più determinati. Sembra che tu ne abbia già parecchi di buon fiuto e non puoi sperare di farla sempre franca. Quindi hai due scelte: uscire allo scoperto con onore e trombette, oppure l'ignominia della cattura e dell'esposizione.
Ma dai Gianni ! Non te vurissi mia che Sponcio sparisse magari ? Me permetto de ricordarte che Sponcio xe Sponcio, mago, "sfacciato, insondabile e forse, desso, inquieto" te me le rendi malà desso. El te ga fato solo piasere e, ti, dighe grassie e basta.
EliminaMio caro neoparente, evita di fare il patetico con gli ultimatum. Funzionano solo se conosci e domini la preda e non mi pare questo il caso. Quanto ai segugi, beh, anche quelli devono obbedire ad un capocaccia, altrimenti schiantano. A me piace giocare contemporaneamente da preda e capocaccia, quindi mettiti il cuore in pace che non ci sarà nessun Piazzale Loreto.
EliminaScolta l'Odette che la ghin sa na pagina pi chel libro.
E questo libro si chiama "la storia senza fine"
EliminaSaria pitosto Gaya che Leila. E ti Sponcio ? Atreju o Gmork ? Non sercare sul disionario Dialetto-Westron, no serve a niente !
E questo libro si chiama « la storia senza fine » Die Unendliche Geschichte
EliminaE questo libro si chiama « la storia senza fine » Die Unendliche Geschichte
EliminaSponcio, Sponcio! anca piassale loreto te vè a scomodare! scrito in maiuscolo! No, questa no te ne la dovevi dire... col ben c'à te volemo, gnanca pensarte a 'na piazzolata, ma gnanca bonaria, come quela che dirìa Giani; l'è 'na pasta de omo, che magari fusse tuti come de lu! Eco, dirìa che a sì boni parenti, davero.
Eliminail libro xe "La storia senza fine"
EliminaParche el me scolte, bisogna cha posse parlarghe e dunque scrivere. Se ogni volta ka scrivo el messaggio sparisse per causa di parapissicologia, sara difficile finire sta storia senza fine !!!!!!!!!!!!!!!!!
EliminaDesso che le cose le xe s-ciare, grassie Carla, spero ka ghi capio parche se no xe proprio na storia senza fine!!!!!!!
EliminaLibro....della storia senza fine. So stracca anca de scriverlo... E ti Gmork o Atreju guarda de non prenderte per la comandantur che non me piase per niente !
EliminaSicuro per Darwin, Lino ?
RispondiEliminaL'amico di Sponcio, Philo, non mi sembra del stesso parere !
(vedere altro post precedente...)
Che bestia sta Odette, no ghe scapa gninte! Comunquessia, non vantando il sottoscritto ascendenze scimmiesche (non so voi), questa è ahimè una delle poche cose che mi vede in linea col philo. Il gran filosofo ha lanciato un bel macigno nello stagno ma pare che nessuno ardisca ad impegnar tenzone. Mala tempora currunt.
RispondiEliminaNo, nessuno "ardisca" perchè tutti ghemo paura dell'Oracolo di Delfi, Philo, che ne dise che riva presto l'apocalypse now. Xe cosi la storia, no serve impararghe a le simie a fare le smorfie !
RispondiEliminaMi sento in dovere di chiedere scusa al signor Sponcio per la parola "energumeno" per 2 motivi: il primo per l'età e la condizione che "dice" di avere e di trovarsi; il secondo perchè, nel dubbio di avere osato troppo, mi son cercata la definizione nel vocabolario. Noi la usiamo spesso nel definire una persona "particolare" e questo era il mio intento, ma vedo che il vocabolario me ne da un'altra che NON credo che il signor Sponcio la meriti.
RispondiEliminaSicchè, richiedo umilmente SCUSA.
No te schersarè mia vero? Figurate se Sponcio el se la ciapa, ansi a go da tegnirme sol che in bon, in greco classico energoumenos vol dire esere ativo. E pò, valendome del privilegio del'anonimato e sponciando a man drita e roversa a sarìa ben viliaco se me la ciapase anca.
EliminaSponcio, stai facendo la superstar e monopolizzi gli interventi.
EliminaStrano che Philo te lassa fare..o no ?
Si Claudio, desso xe tutto roba seria qua : registri, passaporti, niente contrabando desso ! Me poro nonno Sartori, a Valpegara centro, saria morto da fame, poro can ! A ghemo da fare a un Sponcion, altro che omeopatia, xe agopontura con ciodi de acciao. Speremo che no i sarà mia ruginii se no a ciapemo anca el tetano.
EliminaPhilo sara rabia parchè nessuni ghe ga risposto a la so domanda su l'evolusion. Ti, cosa te pensi de le simie ?
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EliminaMe sta vegnendo un sospetto:
EliminaL'istrionico Sponcio/Sponcion ed il saggio Philo = Dr. Jekill e Mr. Hyde ?
fursi te ghe raion e fursi no ; mi no go mia la siensa infusion come Sponcio, e, gogol nol te da mia tute le indicasion che te vurissi. Se te ghe domandassi a Sponcio, el te diria che te ve tropo al cinema anca ti, come mi. Mi ancora a go el cinema vicin, ma ti come fetu a San Piero che ghe xe solo muri e niente posti fora par mettere la 500 ?
EliminaMi vardo la TV....ma se Sponcio e Philo fusse uno solo ? Setu che fregada ch'el ne gavaria dà a tuti ?
EliminaSpetemo la replica dell'interessato sospettato ( apriti cielo )
sempre il stesso problema da anni : Etre ou ne pas être !
EliminaMi chiamate in causa ma io sono fortemente combattuto. Credetemi che preferisco non intervenire nelle provocazioni di Sponcio perché a differenza di voi conosco bene la bestia. Con lui non se ne esce e io non ho la vis sarcastica per affrontarlo sui terreni che lui si sceglie. Tutte le volte che c’ho provato ne sono uscito con le ossa rotte e lui lo sa. È per questo che fa il gradasso. Lui è un affabulatore manipolatore compulsivo e si diverte da matti a farlo se trova terreno fertile ed è ben per quello che vi avevo già avvisati che l’unico sistema per disinnescarlo è ignorarlo. Ma vedo che vi lasciate prendere anche voi e allora fate come vi pare. Se invece vi interessa veramente discutere di argomenti seri, allora e solo allora, sarò sicuramente dei vostri.
EliminaSono completamente del tuo parere, Philo. Ecco un argomento serio : chi sei ? Dove stai ? Perchè Philo e non filo ?
EliminaBrafo, Philo, ..brafo. Platz jetz!
EliminaBeh, sarìa 'na fregada da poco... ansi, un fià de pevare in più...
EliminaGentilissima Signora Odette, La ringrazio dell Sua curiosità anche se non posso soddisfarla del tutto e di questo mi scuso. Io sono un anziano signore a riposo, un poco timido e riservato e che non ama farsi vedere. Mi diverto un po’, ma non senza difficoltà, a navigare nella rete, dove trovo parecchi spunti per i miei interessi visto che qui in paese gli stimoli languono. Ho salutato con vivo interesse la nascita dei blog: prima quello di Gino, poi questo e da ultimo anche quello di Claudio che però, pur apprezzandone l’impegno civile e la grande determinazione, mi sconcerta un po’ nei commenti che leggo. Avevo tentato di contenere Sponcio appena l’ho visto apparire usando questo pseudonimo, prima Philosopho e poi Philo, perché così lui mi chiamava da studente (con la P) e così pensavo di farmi riconoscere ed evitarne gli eccessi. Impresa vana, come vedete. Non sono un fanfarone ma so che se mi dichiarassi con nome e cognome sarei un facile bersaglio di chi è meno riflessivo e con Sponcio abbiamo raggiunto un accordo di non belligeranza. Vi seguo con attenzione e vedo che si sta raccogliendo una bella compagnia e a tanto materiale interessante che getta nuova luce e considerazione sulla nostra terra. Bravi.
Eliminaal Sponcio delle 10.21
RispondiEliminaE questo libro si chiama « la storia senza fine » Die Unendliche Geschichte
E mi son Gaya e non Leila !!!
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RispondiEliminaquesta è una prova
RispondiEliminaPhilo ha dato un indizio che lo può identificare, e scoperto lui, cade anche Sponcio.
RispondiEliminaHa detto fra le righe che vive in paese , che gli stimoli languono,che è a riposo dalla vita lavorativa, che conduce vita riservata, sa scrivere correttamente l'italiano, conosce il latino ed ha uno spiccato senso di cortesia e rispetto verso l'altra metà del cielo, come si suol dire, visto come si è rivolto alla Gentilissima Signora Odette.
Su certi argomenti NON interviene e se, come detto da lui in un post di qualche tempo addietro, si porta nel curriculum esperienze amministrative, si potrebbe pure credere che queste lo inducano a non rivelarsi per non essere un " facile bersaglio " per gli impulsivi