Mi è sempre piaciuto informarmi e conoscere la storia e le tradizioni dei nostri paesi che spesso si sono modificate nel tempo o addirittura sono scomparse.
La festa dei Santi Pietro e Paolo, ricorrenza cara agli abitanti di S. Pietro è, come ogni anno, motivo per celebrare il Patrono della Parrocchia, fare festa insieme e suonare in modo particolare le campane, la mattina del 29 giugno.
Quest’anno, un po’ in anticipo dell’orario previsto, mi sono posta in fondo alla piazza del paese, per assistere a quella specie di rito.
Adriano Bianco è arrivato come sempre tutto giulivo e ha iniziato a salire verso la torre campanaria; dopo un poco, anche il nipote Nicola Sella l’ha raggiunto con Cinzia Giacomelli, che si sarebbe curata delle riprese.
In cima alla torre campanaria si vedevano movimenti e si udivano dei tocchi di assestamento prima dell’inizio della melodia.
Con maestria i due campanari speciali, hanno suonato con mani e piedi tirando i batòci e spargendo in tutto il paese un’armonia difficile da spiegare: bisogna stare lì sotto e ascoltare!
Mi ero immaginata la piazza gremita dai paesani che con il naso all’insù ascoltavano e applaudivano chi stava eseguendo un rituale per onorare il Patrono. Invece, a parte mio marito ed io e due nipoti, solo poche persone si sono fermate ad ascoltare, per poi tornarsene alle proprie faccende senza aspettare la fine di quel mini concerto.
La cosa mi ha deluso parecchio perché avevo altre aspettative e quindi, non vedendo praticamente nessuno, mi sono intristita, ma come dico sempre, un musicista non suona per il pubblico, ma prima di tutto per se stesso, come io scrivo per me stessa e non mi importa di avere il consenso di chi legge, anche se a dire il vero qui si tratta di una antica tradizione.
Ho pensato che sarebbe giusto parteciparvi come succede per “Fòra febràro” o altre tradizioni, ma pensando ad Adriano e Nicola, credo che il loro essere lassù in quel giorno abbia un significato profondo e siano comunque contenti di avere assolto quello che per loro è un compito e una promessa. Certamente, ognuno da casa propria avrà ascoltato quella melodia e avrà silenziosamente ringraziato gli artefici, ma sarebbe stato più bello ritrovarsi in tanti in piazza per ascoltare e ringraziare chi porta avanti con impegno, un’usanza d’altri tempi.
Sì, può essere stata una delusione, ma per me è stata una gioia che, anche se piccola, mi ha fatto bene al cuore.
Un grande grazie da parte mia ai due “musicisti” perché hanno saputo far nascere dentro di me emozioni gioiose e importanti, VERAMENTE BRAVI!!!
Un grazie anche a Cinzia che con le sue riprese ci ha portato lassù, in un luogo accessibile a pochi, vicino alle campane, da dove si domina l’intero paese e ci ha permesso di seguire dal vivo questo speciale appuntamento.
Lucia Marangoni (Dàmari)
Pedescala 3 luglio 2023
Giusta osservazione Lucia! Me gò tirá tute do le rece parché anca mi lo gò scoltá sentá 'ntel pérgolo...😌
RispondiEliminaA circa 14 anni dopo tanto insistere Mattio che suonava campanon ci ha portato su io e Gianfranco e ci fatto vedere come si suona e fatto provare, una grande gioia ed emozione suonare campanon poi ancora con Adriano e Nicola nel 2016 sono salito e ho suonato per il 50esimo di sacerdozio di mio fratello don Fernando sempre tanta emozione e gioia, e fatto anche i video bellissimo, e questo suono mi desta ogni mattina con la sveglia.
RispondiEliminaGentile signora Lucia, nessuno ha mai giudicato come gli abitanti di Pedescala festeggiassero il loro santo patrono: Sant'Antonio, mentre lei, si è permessa di giudicare il mancato pubblico in piazza il giorno di San Pietro. E chi lo dice che gli abitanti di San Pietro non fossero alla finestra delle loro case ad ascoltare il bel concerto di campane? Le belle emozioni si vivono al riparo degli occhi indiscreti.
RispondiEliminaSicuramente Lucia ha fatto una sua considerazione,non credo volesse fare polemica.Giustamente sarebbe bello assistere dalla piazza invece che stare a casa propria.Bravi ai campanari!
RispondiEliminaSenza volontà di polemica. Era stato pubblicizzato l’evento?
RispondiEliminaCaro anonimo delle 20,22 del 5 luglio, da quando non si può esprimere un'opinione personale? Mi sembra che Lucia, con tutto il tatto possibile, e certamente senza polemica alcuna, abbia espresso solo dei sentimenti, non giudizi, che condivido totalmente. È una bella tradizione che avrebbe meritato maggiore partecipazione e pubblicità. Grazie ai due bravissimi campanari.
RispondiEliminaOnestamente non sapevo dell'evento.. grazie Lucia per la considerazione.
RispondiEliminaAnonimo delle 20,22 del 5 luglio vorrei che per un attimo ti mettessi nei panni dei bravissimi campanari che da lassù non hanno visto nessuno. Potrebbero anche decidere di non farlo più e allora spero che tu abbia registrato il suono delle campane così potrai godere le forti emozioni stando però alla finestra.
RispondiEliminaAnche per noi è triste (lo abbiamo ribadito più volte) notare che c'è l'impegno a lasciare un messaggio solo quando c'è da far polemica. In altri casi, molto raramente. E tralascio nel commentare tutti quelli che dobbiamo filtrare... (di polemica e di offese) che vi possiamo assicurare essere poco gradevole e di scarso incentivo a continuare, ma oramai abbiamo fatto il callo. Lucia mi sembra non abbia giudicato, ma semplicemente espresso un suo parere e speriamo si possa continuare a farlo... Un doppio applauso ai bravi Campanari e anche una scusa per "la nostra assenza".
RispondiEliminaStanno offrendo un lodevole servizio che apprezzeremo quando non ci sarà più...
Diamo troppe cose scontate senza una benchè minima frègola di riconoscenza, che spesso basterebbe anche solo una parola! Avete mai immaginato lo stato d'animo dei giocatori di una partita di calcio a spalti vuoti? O quello degli orchestrali o coristi suonare per se stessi?
Certamente poi chi fa un qualcosa può anche sbagliare, penso sia umano.
Chi dorme per terra, difficilmente cadrà dal letto!