Nell’agreste scatto della seconda metà degli anni ’50 sono immortalati Francesco Marangoni (1892-1966) detto “Chèco Ciciarìn” e la consorte Maria Saccardo (1893-….) intenti a fare “antòn e marèlo” nei “Prè de l’Astego” nel loro podere sito proprio in fondo alla “Pontara”.
Francesco era il Sagrestano ed il Campanaro di Pedescala per tutta la sua vita. Suonò le campane (la prima alle 6 del mattino e l’ultima alle ore 20 “l’or de note”!), nonché "el campanon" quando si avvicinava una tempesta, cantò con il suo latino maccheronico durante le Messe da morto, quelle quotidiane e solenni, sostenendo la Fede a chi si avvicinava.
Aveva una credenza piena e fiduciosa in Dio, nella provvidenza e nei valori umani, citava a memoria brani del Vangelo e di Salmi, “una Fede di quelle vèce” diceva lui.
Il più bel ricordo di lui, mi riporta ai “Filò” nella stalla dei Marangoni “Nene” quando ascoltavo incantato ed impaurito le sue magiche storie di “Strie, Anguane, Salbanei, Orchi, Nani e Giganti”.
Delmo Stenghele
Grazie Delmo per la testimonianza.. un sottile filo ci lega ancora a tempi lontani, fare el fen era un rito vitale, ora è già un'impresa una volta all'anno e dubito sia un buon foraggio.
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