domenica 1 settembre 2019

La pagina della domenica




LA RIFLESSIONE


La cosa che più lo interessava era la cecità del monaco.
“Perché non puoi vedere?” gli chiese Tin Win un giorno.
“Chi dice che non posso vedere?”
“Su Ski. Lei dice che sei cieco.”
“Io? Cieco? Ho perso la vista molti anni fa, questo è vero. Ma non per questo sono cieco. Vedo le cose diversamente”.
Dopo una breve pausa, chiese:
“E tu? Sei cieco?”
Tin Win rifletté. “Riesco a distinguere la luce e il buio, non di più.”
“Non hai il naso per sentire gli odori?”
“Sì”
“Le mani per toccare?”
“Certo”
“Le orecchie per sentire?”
“Naturalmente” Tin Win esitò.
“Che altro ti serve?” chiese U May. “L’essenziale è invisibile agli occhi.”
Un lungo silenzio, poi continuò: “I nostri sensi amano ingannarci e gli occhi sono i più ingannevoli di tutti. Ci inducono ad avere troppa fiducia in loro. Cerchiamo di vedere quello che c’è intorno, ma quello che percepiamo è solo la superficie. Dobbiamo imparare a comprendere l’essenza delle cose, la loro sostanza e per fare questo gli occhi ci sono più d’impedimento che altro. Ci inducono a distrarci e noi ci lasciamo abbagliare. Chi si fida troppo dei propri occhi trascura gli altri sensi e non intendo solo le orecchie o il naso. Parlo di quell’organo che è dentro di noi e per il quale non c’è un nome. Chiamiamolo la bussola del cuore”.
Tin Win non capì cosa intendesse U May, voleva chiedergli spiegazioni, ma il vecchio non lo lasciò parlare.
“Il problema non sono gli occhi o le orecchie, Tin Win.
E’ l’ira che rende ciechi e sordi.
E’ la paura che rende ciechi e sordi.
L’invidia, la diffidenza.
Il mondo si atrofizza, si disgrega, se sei arrabbiato o se hai paura, tanto per noi, quanto per chi ha gli occhi.
Solo che chi ha gli occhi non se ne accorge.

(Jan-Philipp Sendker – da “L’arte di ascoltare i battiti del cuore”)


LA POESIA

- Il filo sottile che tiene insieme due persone.
 - Quale filo?
 - Il filo di tutto quello che le tiene legate, anche quando sono lontane. 

Anche quando non si vedono e non si parlano.
- Perché dici il filo?
- Perché è una cosa molto sottile e molto resistente, no? Che puoi anche non vedere, ed è estensibile quasi senza limiti attraverso la distanza e il tempo e l’affollamento delle altre persone che occupano lo spazio e lo attraversano in ogni direzione.
- Come fai a sapere che  il filo c’è?
 - Quando provi a romperlo, e ti trovi in caduta libera attraverso il senso delle cose.
- E di cosa è fatto, questo filo?
- Di uno scambio continuo di domande e risposte. Sguardi, anche solo immaginati. Assonanze e intuizioni e sorprese, curiosità reciproca che non si esaurisce. E similitudini, e differenze.
E tu diventi musica, suoni in metrica, armonia ipnotica.
Perduti nello stesso dedalo facciamo su un gomitolo ma il filo che inseguiamo è il medesimo.
E un giorno taglieremo insieme il filo del traguardo e resteremo finalmente senza fili tra di noi.
(Andrea De Carlo – da “Pura Vita”)



LA FRASE
  

La pioggia cade perchè il cielo non la regge... proprio come le lacrime, che scendono perchè il cuore non sopporta più il dolore.
(da Poeti viandanti)




PROVERBI E NON SOLO

Settembre caldo ed asciutto... maturare fa ogni frutto!




















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