Le rondini si posizionavano sui fili della luce, ad una ad una dopo
grandi voli. Erano quelle sere dove il vento ancora caldo si alzava,
portando profumo ed aria di pioggia e faceva cadere qualche goccia
solitaria laddove in estate erano cadute le stelle. Stavano lì le
rondini , strette le une accanto alle altre, a guardare la valle che si
riempiva di grilli per le ultime sere mentre tutto diveniva buio.
Oltre
le montagne che iniziavano a profumare di autunno, c'era il lago, sulle
cui acque ormai non brillava più il sole lucente di agosto, ma nella sua
calma portava a spasso il rumore delle onde piccolissime che giungevano
a riva, nel silenzio di un autunno che arrivava e portava con sé una
coperta spessa che colorava di scuro ogni colore chiaro del giorno. Tra i
tanti tetti che le rondini osservavano e che non volevano lasciare, ce
n'era uno, sovrastato da un pugno antico che filtrava i raggi del sole
e li tagliava in coriandoli di luce, dove viveva una signora ormai
anziana, che aveva lasciato gli oggetti per il ricamo perché gli anni
non le permettevano più di rendere unico ogni pezzo di stoffa. La
signora sentiva gli anni, i giorni passare, vedeva le stagioni
avvicendarsi, ora vedeva la sera venire prima e gli ultimi grilli che
non avevano ancora trovato la compagna, affrettarsi con i canti
migliori, che suonavano nella valle ad intervalli, come il rumore delle
onde del lago. Ogni sera, l'anziana lasciava aperta una finestra che
dava sul monte da cui sorgeva la luna e al mattino il sole, una candela
che negli anni si era consumata e di cui restava solo il bicchiere di
vetro azzurro e la cera che era a ricordare il suo voto d'amore. Con
grande cura poneva il bicchiere da quella finestra ed appena si vedeva
da dietro le fronde la luna salire, andava nella sua camera e si
addormentava, sapendo che quel bicchiere avrebbe assorbito l'argento
della luna nel suo corso notturno e poi i primi raggi magici del sole.
Questo rito veniva compiuto da anni, da quando ragazza ad un mercato
della domenica, aveva comperato il bicchiere di un azzurro vivo, che
brillava quando il sole lo toccava. Ed una sera di inizio estate ormai
lontana, accese la candela sotto una luna piena, grandissima,che
illuminava a giorno il piccolo borgo che quella notte profumava di magia
ed espresse il suo desiderio, che non confidò ad alcuno, ma che molti
immaginarono fosse d'amore. Quella candela bruciò per dodici ore,
tremando nella notte e muovendosi illuminava la stanza della ragazza,
perché la luce entrava dalle persiane e quel tremore di fuoco era simile
a quello del suo cuore. Passarono gli anni, ed ogni sera la candela
consumata era lì, sul davanzale della finestra ad aspettare il sorgere
della luna o nelle notti di buio, qualche stella. La candela vegliava
ancora la casa dell'anziana come quella notturna, quando con il cuore
pieno di speranza vedeva la fiamma tremare e tremava anche lei, e quel
fuoco si mescolava al mattino con quello energico del sole che iniziava
il suo corso, lunghissimo in estate e sempre più breve poi. Quella sera a
salutare le rondini che stavano per partire c'era anche il bicchiere
azzurro e le vedeva, come tanti anni era successo, spiccare in volo per
terre mitiche, che in pochi in quel piccolo paese potevano immaginare
con esattezza. Le vedeva andare oltre il lago che era già nero e
rifletteva la notte e le immaginava lontane, aspettandole finché un
mattino non le avrebbe viste di nuovo sulla sua testa. Ed aspettava le
mani calde della sua padrona che lo poneva dietro i vetri quando pioveva
o nevicava e cercava le farfalle a primavera che gli narrassero la fine
di un altro inverno. Erano invecchiati insieme, giorno dopo giorno,
estate dopo estate e solo loro sapevano quale fosse quel desiderio,
dicono nel paese, avverato e nei giorni che passarono lenti il bicchiere
guardava ancora le stelle muoversi lentamente, il sole tramontare, la
luna sorgere e passare nel cielo, mentre tremava ancora il respiro
dell'anziana, come quella notte in cui il suo respiro e la fiamma della
candela si mossero insieme.
da "l'odore del fieno di giugno"
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