domenica 22 settembre 2019

Il campanile del Duomo di Bolzano compie 500 anni




L'anno scorso grandi e meritati festeggiamenti per il "nostro" campanile, ma vediamo, come ci segnala Paola, che anche in altre parti, amano valorizzare "i campanili" con i compleanni "importanti"!
Questo di Bolzano ci ha superati alla grande!
Guardando solo la cima, come da foto, mi verrebbe da esclamare: 
"ma stiàni... xìrili miga pì bravi de desso? 😉😉😉


Un fine settimana di festa. 
Il Comune sta approntando una nuova illuminazione. Virerà sul lilla e costerà 40 mila euro. Il sindaco: «Fa parte della riqualificazione della piazza»



Bolzano. Ancora non pare, ma il duomo (e soprattutto il campanile) inizia una sua nuova vita. L'ennesima. Da ieri si vedono solo scale e grandi riflettori, ma fra tre giorni sarà tutta un'altra storia: luci ovunque, mura illuminate a giorno anche di notte, come accade per i grandi monumenti urbani nelle grandi città. Perché tutto questo? La ragione è un compleanno. I 500 anni della chiesa più importante di Bolzano, inaugurata, dopo le sue prime basi paleocristiane e poi romaniche, nel 1519. Mezzo millennio. «Abbiamo chiamato l'impresa che ha progettato l'illuminazione del duomo di Milano» annuncia il sindaco. La ridedicazione dopo cinque secoli prevede due giorni di festa e di preghiera. Sabato 21 dalle 9 ci sarà un convegno, poi alle 15.30 il momento dedicato ai bambini e infine alle 17.45 il clou: una processione solenne che partirà da piazza del Grano fino in chiesa, accompagnata dalla banda musicale, per concludersi con una messa celebrata nelle due lingue dal vescovo Ivo Muser. Domenica 22, alle 10, ancora una messa, questa volta in lingua tedesca con, dalle 11, il concerto con le trombe in cima al campanile, corroborato dall'esibizione dei vigili del fuoco volontari, dal soccorso alpino e dalla Croce bianca. Ma il filo spettacolare che collegherà questa due giorni celebrativa sarà l'innesco della nuova illuminazione. Che virerà, così è stato preannunciato, sul lilla. Ma che non si concluderà con il compleanno nel week end, ma sarà una costante nel landscape del centro storico. Un po' come accade per il foro Romano, ad esempio, per le chiese delle capitali europee e per i monumenti più importanti. "Non spenderemo neppure tanto - svela Ivan Moroder, funzionario del Comune - perché non si arriverà a 40mila euro". Che sborserà proprio il municipio. "Le luci del campanile sono in effetti - commenta ancora Renzo Caramaschi - uno degli elementi di quella vasta operazione di riqualificazione della piazza che è partita la scorsa settimana con la copertura del monumento a Walther, che sarà riportato all'antico bianco dei suoi marmi e che è stata preceduta dal restauro della classica fontana di fronte all'hotel Alpi". Fitto il programma degli interventi durante le celebrazioni che avranno una componente anche laica, vista la partecipazione, tra gli altri, dello stesso sindaco che porterà nelle due lingue il saluto della città. Perchè il duomo ha visto tutte le vicende che hanno interessato il capoluogo. Sorto, con un primo insediamento, in età paleocristiana, era stato poi edificato sotto forma di tempio romanico con una grande torre di pietra e forti mura a difesa dalla frequenti inondazioni procurate dai fiumi nella piana bolzanina. Poi, l'ultimo intervento architettonico, in stile tardogotico, visto che ci si trovava ormai in pieno rinascimento, nel 1519. Il duomo era stato poi gravemente danneggiato durante il tragico bombardamento del 1944 che aveva, di fatto, distrutto il tetto e gran parte delle strutture portanti. Ma non il campanile che ne era uscito illeso.
(da www.altoadige.it) 
articolo segnalato da Paola Toldo Slaviero 

TRILINGUISMO

"Ho sentito suonare... Ich habe die Glocken leuten gehört... Gò sentìo sonàre"

In questi giorni si celebrano i 500 anni del campanile del Duomo di Bolzano, festeggiati dai cittadini di nazionalità sia italiana che tedesca.
A segnalarmi l'evento (data la mia passione per i campanili ;-)) mio cognato Roberto Toldo, figlio e nipote di compaesani emigrati a Bolzano e a Roma.
L'espressione dialettale "Gò sentìo sonàre" ben si addice a questa festa dal momento che nel capoluogo altoatesino risiedono oggi molti figli e nipoti di emigrati veneti che nel dopoguerra trovarono lavoro in quella città.
Tale notizia ha suscitato in me diversi ricordi, il primo dei quali mi porta ad appena un anno fa, quando eravamo noi in procinto di festeggiare i 250 anni del nostro campanile.
Il secondo, più che un ricordo, è una riflessione su un fenomeno che meriterebbe una trattazione a parte, noto come "emigrazione interna all'Italia".
Gli echi dei trasferimenti dei nostri genitori per mancanza di lavoro in paese si mescolano oggi al risuonare dei cognomi tipici della nostra valle attorno ai campanili di molte località italiane.
Paola Toldo Slaviero                                                









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