“Noi siamo il Tovo. Come lui facciamo il nostro percorso di
vita, alterniamo prosperità e carestia, veniamo sfruttati. Ancora non
basta, ci viene chiesto un ulteriore sacrificio. Parliamo solo ora,
anche se ci dicono che è tardi, ma nessuno si è degnato di informarci:
del resto, si sa, siamo gente di montagna”. Con queste parole i
rappresentanti del comitato “Salviamo il Rio Tovo” hanno aperto la
serata di ieri ad Arsiero, appuntamento da loro organizzato per
discutere del progetto di derivazione idroelettrica che renderà il
torrente Tovo poco più di una pozzanghera.
La Comunità di Arsiero e quelle limitrofe hanno risposto con una
forte partecipazione all’incontro svolto nella Sala Conferenze comunale,
con circa 150 persone presenti ed interessate ad una problematica grave
del loro territorio. “La petizione ‘siamo gente di montagna’ è già
stata firmata da mille persone – ha esordito Susanna Marcato del
Comitato locale – ed è lo strumento con cui noi stiamo cercando di
bloccare questo scempio ambientale che sta per abbattersi sul nostro Rio
Tovo”.
Il progetto di derivazione prevede l’installazione di una centralina
idroelettrica la cui portata prevista è dieci volte superiore a quella
dell’attuale acquedotto, “Sistema che di fatto asciugherà del tutto il
Rio visto che già nelle condizioni attuali per
mesi il torrente è secco. Siamo qui col cuore in mano a chiedervi aiuto
in questa battaglia”, ha aggiunto Marcato al termine di un intervento
emozionato che spesso l’ha vista bloccarsi, chiaro segnale del
sentimento di amore che la gente di montagna ha per i suoi corsi
d’acqua. Emozioni che purtroppo nulla contano quando si ha a che fare
con la fredda burocrazia regionale.
Ampio spazio è stato poi dedicato al tecnico intervento di Nico
Paulon, rappresentante del Comitato Acqua Bene Comune Belluno, da dieci
anni attivo nella lotta alle installazioni indiscriminate di centraline
nei torrenti bellunesi. Paulon ha denunciato la speculazione selvaggia
derivante dai “generosi incentivi per i certificati verdi che permettono
redditi altissimi a fronte di interventi scriteriati, più di un
miliardo di euro all’anno pagati da noi contribuenti”.
Anche Franco Dal Zotto, Presidente del Bacino Astico-Leogra, non le
ha mandate a dire a certi amministratori locali e sindaci
“accondiscendenti” a questi progetti. “Chi andrà più a Posina – ha detto
– quando il Val Posina sarà asciutto?”, ricordando che l’ente da lui
presieduto è in causa con un’impresa idroelettrica per un impianto su
quel torrente, in attesa del verdetto di Cassazione, “che speriamo sia
positivo per noi, visto che abbiamo già speso 17mila euro per il
processo contro questo progetto idroelettrico scriteriato”. Ha concluso
la serata Sara Tessaro del Comitato di Valli del Pasubio, che portando
l’esempio della sua valle ha invitato tutti a combattere finchè il
progetto non sarà approvato, a dimostrazione di un’unione forte di tutto
il territorio in difesa delle sue preziose risorse idriche.
Federico Pozzer
altovicentinonline
(segnalato da DXE)
(segnalato da DXE)
Per motivi di lavoro non ho potuto essere alla serata e me ne rammarico tantissimo, ma leggendo il post qui sopra mi ha fatto venire dei dubbi. Qui si dice che il rio resterà a secco, che a Posina non verrà nessuno quando questo resterà senza acqua. Io ero convinto che anche fosse fatta questa centralina, come sempre, l'acqua è sempre la stessa, la stessa entra, tramite la turbina produce energia dopo di chè viene rilasciata nel torrente stesso. Il fatto gravissimo è quando la stessa viene rubata, portata via per dissetare la nostra pianura o le nostre montagne. Mi ricordo che tempo fa partecipai, come studio tecnico, alle misurazioni dei pozzi di prelievo dell'acqua nei prati prima di posina per essere portata nella bassa vicentina. Non ci fu nessuna protesta, nessun comitato e ne restai profondamente amareggiato nel vedere che nessuno difendeva il furto di un bene così prezioso per quella valle. Lo stesso è stato fatto tempo fa in val civetta, e continuamente cercano di farlo.In questi ultimi anni, nella nostra valle sono state costruite tre centraline e una (soglio) è stata ristrutturata. Vorrei che qualcuno che era presente alla serata mi delucidasse sulle mie perplessità. Grazie
RispondiEliminaMa se cera il comitato dell'acqua ciara allora!
EliminaLux, ho scritto due commenti nel post che parla del pulmino di Posina, ma forse erano più chiari qui.
RispondiEliminaLeggili e nel caso ti permangano dei dubbi, riportali qui che cercherò di risponderti.
Purtroppo però non sono in grado di riportare la bravura di alcuni relatori e l'energia positiva che ho percepito in sala, che spero possa far dire un no forte e motivato alla Sindaca di Arsiero contro lo scempio della val di Tovo.
Letti e hai soddisfatto le mie perplessità. Ti ringrazio Gioska. Speriamo che almeno in quella valle la volontà popolare abbia la forza di fermare queste opere. Che non sono fatte per il cittadino ma come sempre per un ricavo di pochi, ma con il contributo di tutti.
RispondiEliminaUn piacere Lux.
EliminaLa mia poca esperienza me la sono fatta in questi 6 anni di continue e snervanti (.....) richieste che venisse rispettato quanto dichiarato nel progetto.
Sicuramente ad Arsiero ci sarebbero state persone più capaci nel dare risposte sul quadro complessivo.
Ma ormai io , sulla centralina di Casotto, mi posso definire un esperto :-)).
Ma facciamo un po’di utile informazione:
questa è la pagina facebook del comitato Val di Tovo:
https://www.facebook.com/NO-alla-centrale-elettrica-in-Val-di-Tovo-SalvaTovo-1657502111176379/
e qui ho casualmente trovato un progetto che riguarda una centralina a fianco di contrà Sella:
http://www.hydroprogetti.it/index.php/progetti-mainmenu-67/impianti-idroelettrici-mainmenu-58/80-impianto-idroelettrico-val-loza
Non so di questa a che punto è l’iter burocratico.
Se qualcuno sa di più ci informi.
Ciucia de qua, ciucia de la, ciucia de sora e ciucia de soto, ..tarè chei v'impienarà de ciuciòti. Ma fondamentalmentemente i lo fa parché i ve vol ben!
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