venerdì 29 aprile 2016

Comune di FORNI - Mappa d'avviso 1842

Chiesa parrocchiale di S.Maria Maddalena di Forni
Passiamo ora sulla destra orografica dell'Astico per presentare quelle frazioni e contrade del Comune di Valdastico ivi ubicate e comprese tra la Val delle Loze a nord e la Val dell'Orsa a sud. Prima della costituzione del comune di Valdastico, nel 1940, questo territorio costituiva il piccolo comune di FORNI. Prima ancora faceva comune con Tonezza, paese a cui è sempre stato legato e con cui ha in comune buona parte dei suoi ceppi familiari.

Per un commento storico di questa scheda, affidiamoci alla certa penna di Gaetano Maccà, un frate minore osservante nativo di Sarcedo, che visitò il luogo ai primi dell'ottocento e ne scrisse nella sua "Storia dei Sette Comuni e ville annesse" edita a Caldogno nel 1816.*  La trascrivo fedelmente nella sintassi di quella redazione, così abbiamo un documento all'incirca della stessa epoca delle mappe catastali del periodo della dominazione austriaca [1815-1866].

STORIA
DELLA VILLA DEI FORNI
  • CAPITOLO PRIMO.
  • Stato antico, e presente di questa villa.
La villa dei Forni è distante da Vicenza mi­glia 22 in circa, e da Schio dodici. Il Marzari è di opinione, che il nome di Forni dato a questa villa sia nome antico Romano, e che de­rivi da  Furno, o da Furnii pure anti­chi Romani, come scrive il Castellani. A me però piace più la tradizione che quivi corre. Quando adunque mi portai in questa villa mi fu detto, che così è chiamata per causa dei for­ni, che ivi già, tempo si trovavano, co' quali colavasi il ferro, di cui ivi eravi una miniera. Questa tradizione viene comprovata da quanto scrive il conte Francesco Caldogno nella sua Relazione delle Alpi Vicentine. Dopo di aver egli ivi parlato della valle dell' Astico, nella quale è situata questa villa, e delle miniere d'oro d'argento, di rame e di ferro, che in quei contorni si trovavano, delle quali, com’egli dice, già molte centinaja d'anni solevansi in quella valle farne grandissimo esito, tosto soggiugne: poscia che quella valle dalla quantità de' Forni, de' quali ancor le vestigia si veggon, che in essa erano per colar ferri, ha preso quel nome delli Forni. Maggiormente ancora questa tradizione viene confermata da un docu­mento del 1192 nel quale sono descritti i beni, che già tempo possedeva nel Vicentino l’anti­chissima famiglia Conti, tra quali leggesi: Itern Jus Montante theoneze cum omnibus juribus jurisdictionibus et honoribus pertinentibus ditte Montante etc. ... In qua Montanea sant edi­ficate dornus et appellantur furni et vena ubi cavatur ferrum etc.

Ma passiamo alla de­scrizione di questa villa. Essa adunque è com­posta colle falde delle montagne di Tonezza, e con pochi tratti di pianura lunghesso il fiume Astico, che le scorre appresso. Le dette falde in buona parte sono poste in coltura. Questa villa abbonda di noci. Forma comune con Tonezza: quindi è, che in una lista dei comuni delle ville Vicentine colla data del 1389. Tonezza, e Forni sono insieme unite. La parrocchia dei Forni all'intorno confina con Arsiero, Cogolo, Pedescala, s. Pietro di Valdastico, Laste basse, e Tonezza. Di là dall'Astico v'è una contrata detta dei Cerati, la quale in temporale forma comune con Rozzo, ma nello spirituale è sog­getta alla parrocchia dei Forni. Nella stessa par­rocchia dei Forni v'è un' altra contrada detta Barcarola ove sononvi due ruote di molini girati dall'acqua dell'Astico; e due altre ruote vi sono nella contrada detta dal Soglio, chiamata anche la fucina, girate anchesse da acqua cavata fuori dall'Astilo stesso, la qual'acqua gira pur ivi una sega da legname, un follo da panni, e una pila da orzo. Questo fiume in tempo d'inonda­zione è precipitoso. In una inondazione successa ai primi di settembre del 1757 in cotesta villa schiantò muri, e svelse affatto una Casa, ol­tre i danni grandi cagionati alla Campagna. Le famiglie di questa parrocchia, secondo l'ultimo computo Veneto fatto del 1794 sono 99, le anime in tutte cinquecento e due. Da questa villa venne la famiglia Cerati. Detta Villa è  inclusa nei Sette Comuni e partecipa dei privilegi ed esenzioni che godono gli stessi Sette Comuni.
  • CAPITOLO II.
  • Della chiesa parrocchiale.
La chiesa parrocchiale dei Forni, dedicata a St. Maria Maddalena giace sopra picciola altura. E' filiale antica di s. Giorgio di Velo. Ora però non depende da altre chiese;  laonde nel sabato santo il suo parroco fa da se le sue funzioni senza portarsi altrove. Ha tre altari. E' uficiata da un rettore intitolato curato nella visita del Vescovo Antonio Marino Priuli, eletto dal comune, e presentato al Vescovo per l'approvazione. Nelle collazioni però de' benefici dassi a questo parroco il titolo di rettore; perciò ivi   all’anno 1775 leggesi: Marcus Cornelius etc. Dilecto  nobis in Christo adm. R. D. Anselmo Fontana Rectori Parochialis Ecclesia Sante Marie Magdalene de Furnis hujus Vicent. Dioec. etc.. Quivi v' è tradizione che la chiesa antica fosse situata di là dall' Astico nella contrada de' Cerati, e che l' Astico in certa grande inondazione I'abbia portata via. In chiesa v' è una statua in legno di s. Antonio Abate, la quale, come mi fu detto, era della chiesa antica. Così pure dicono queste genti, che della Stessa chiesa era il Cristo trovato nel picciolo fiume chiamato Asticello, il quale scorre appresso Vicenza, e che ora conservasi con molta venerazione nella chiesa di s. Lucia della stessa città. La più antica memoria , che siami capitata sotto l'occhio di questa chiesa fu in un testamento dell' anno 1426, 29 settembre, nel quale il testatore: legavit corpus suum sepeliri in sacrato Eccleste Sancte Marie Magdalene de furnis.

Mappa d'avviso del Comune di Forni - 1840 (parte Nord)


Mappa d'avviso del Comune di Forni - 1840 (parte Sud)

Bibliografia, annotazioni, avvertenze e diritti:
  • I documenti catastali qui riportati sono estratti dagli originali  conservati presso l'Archivio di Stato di Vicenza -  Catasto  Austriaco del comune censuario di Forni  - Mappa d'Avviso;  Mappa I; II e Libri partite  e riportano in filigrana il marchio d'origine. Sono concessi ad uso esclusivo di questa pubblicazione con  prot. n. 01  del 04/02/2015 dal Mistero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo sez. d'Archivio di Stato di Vicenza.
  • * Gaetano Maccà - Storia dei Sette Comuni e ville annesse - Caldogno  1816 - G.B. Menegatti;
  • Si ringrazia Marco Pettinà per le foto messe gentilmente a disposizione.
  • E fatto divieto di riproduzione e ulteriore divulgazione in qualsiasi forma e modalità.

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