giovedì 28 aprile 2016

Lettera ai Casottani sul calcificio (distribuita giovedì)


Comune di Pedemonte e Calcificio Fassa:  
a che punto siamo?







Facciamo una breve cronistoria riguardante il nostro Comune:



Elezioni 2014: l’attuale maggioranza dichiarava sul volantino elettorale di opporsi all’eventuale costruzione del calcificio di fronte a Casotto, non essendo la zona adatta a questo insediamento.



Settembre 2014: viene presentato ufficialmente il progetto e si hanno 2 mesi di tempo per le osservazioni: il Comune di Pedemonte non presenta nessun documento.



Agosto 2015: il SUAP di Thiene approva la costruzione del calcificio, vi è poi un mese di tempo per le osservazioni. Presentate da singoli cittadini e dalla Regola di Casotto, mentre non ci risulta che il Comune di Pedemonte abbia fatto pervenire qualche nota.



Stanchi di questo “silenzio assordante”, abbiamo insistito con il Sindaco e i suoi consiglieri affinché ci fosse una riunione a Casotto per un vero confronto. Avrebbero preferito farne una sola a Pedemonte, ma per noi era essenziale farla a Casotto. Abbiamo però accettato ben volentieri di replicare a Pedemonte per dare modo anche agli altri cittadini di approfondire l’argomento, dato che non era mai stata fatta una serata informativa.



18/09/2015: serata a Casotto: il Sindaco ribadiva che avrebbe tenuto fede a quanto promesso in campagna elettorale facendo una delibera contro il calcificio.

16/10/2015: serata a Pedemonte: nonostante le voci dicessero che molti fossero i favorevoli, sono stati numerosi gli interventi preoccupati, scettici e contrari, mentre nessun intervento a favore del calcificio. E’ un vero peccato che i favorevoli non partecipino agli incontri negando cosi la possibilità di un confronto “alla pari”.



27/11/2015: noi due firmatari della presente abbiamo incontrato il Sindaco e l’assessore Carlo Longhi, i quali, dopo una breve discussione, ci avevano garantito che entro il prossimo gennaio avrebbero deliberato.



A fine gennaio 2016 li abbiamo sentiti e ci hanno detto che avrebbero provveduto a deliberare entro metà febbraio.

A metà marzo stessa storia. Ricontattati i primi di aprile ci hanno detto entro fine mese....



A questo punto ci sentiamo presi in giro!



Un’opera del genere è assolutamente incompatibile con la nostra valle e per Casotto rappresenterebbe un danno irreparabile. La quasi totalità della popolazione è contraria!



Se un Comune vuole fare un’opposizione vera deve agire subito mettendo sul campo le tante argomentazioni contrarie all’insediamento.

Attendere invece che Valdastico decida per poi “adeguarsi” nella speranza di avere qualche briciola di compensazione, non è ciò che ci si aspetta da chi ci dovrebbe tutelare!

Il Comune di Lastebasse ha già deliberato in maniera netta la propria contrarietà.



Il nostro Comune deve fare altrettanto: non può essere presentato un documento povero di contenuti o velatamente accondiscendente, non può essere accettata nessuna opera di compensazione in cambio della nostra salute e della nostra serenità.

Ci è stato garantito che entro la fine di questo mese (aprile 2016) ci sarà la delibera in consiglio contraria al calcificio, vedremo.

La maggioranza ha una grossa responsabilità e se non farà un documento convincente metterà a rischio i valori fondanti della nostra comunità che devono essere la solidarietà e il rispetto reciproco!

È necessaria pertanto una risposta forte, di tutti i consiglieri, da Carotte a Casotto.

È quello che noi speriamo.

(Invitiamo fin da subito Voi tutti a partecipare al prossimo Consiglio Comunale.)


  Giuseppe Sentelli  Michele Sartori

 

26 commenti:

  1. C'è di che star contenti! E a Sanpiero? Tutto tace. E il referendum?

    RispondiElimina
  2. a Sanpiero l'è ancora peio .se non el mantegne le promesse quelo de Pedemonte , che l'è de Pedemonte, figurate quelo de Sanpiero , che l'è foresto. Se fosse qua i nostri veci, che le promesse i le onorava con 'na streta de man, sensa gnente de scrito, me sa , che i se faria na tabacada de naso, un '' scattaron '' e i partiria ala carica . Quelli erano veri uomini, magari ignoranti e poveri , ma orgogliosamente veri uomini.

    RispondiElimina
  3. partirebbero alla carica..... per farlo...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. anon 11.31
      scuseme ma non te capisso. cossa intendito ?

      Elimina
    2. Che tanti invece di andare all'estero sarebbero rimasti a casa sua

      Elimina
  4. "........e quella che diciamo l'umanità, e ci riempiamo la bocca a dire umanità, bella parola piena di vento, la divido in cinque categorie: gli uomini, i mezzi uomini, gli ominicchi, i (con rispetto parlando) piglianculo e i quaquaraqua. Pochissimi gli uomini; i mezzi uomini pochi, che mi contenterei l'umanità si fermasse ai mezzi uomini. E invece no, scende ancora più giù, agli ominicchi: che sono come i bambini che si credono grandi, scimmie che fanno le stesse mosse dei grandi. E ancora più in giù: i piglianculo, che vanno diventando un esercito. E infine i quaquaraquà: che dovrebbero vivere con le anatre nelle pozzanghere, ché la loro vita non ha più senso e più espressione delle anatre"
    (da: "Il giorno della civetta" di Leonardo Sciascia)

    RispondiElimina
  5. Bellissimo il film . Lo rivedrei volentieri. I quaquaraqua......
    ....

    RispondiElimina
  6. Consiglio comunale di Pedemonte il 29/04 (vedere albo pretorio).
    Di calcificio non si parla...
    Dice che a breve farà un consiglio esclusivamente per la questione.
    Delusione totale.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. E la delibera sul calcificio?
      Per l'ennesima volta non è stata mantenuta la parola data.
      Leonardo Sciascia, famoso scrittore, giornalista, lucido e impietoso critico del fenomeno mafioso, si era preso anche la briga di definire gli uomini, ponendo tra i più meschini i “quaraquaquà”.

      Elimina
    2. ma i tre consiglieri de casotto dormono?

      Elimina
    3. Effettivamente si... Si potrebbe chiedere un incontro con i nostri Consiglieri, che comunque rappresentano il paese intero, per un confronto e per avere anche la loro visione della cosa...

      Elimina
    4. Ai posteri l'ardua sentenza, ma prevedo che sull’argomento ne vedremo di belle!!!
      E' anche vero, però, che è sempre stato un problema irrisolvibile, per un consigliere di Casotto, di Pedescala, di Forni, fronteggiare la maggioranza frazionaria del Comune in cui si trovano. Le reazioni sono le stesse, che sia San Pietro, o Pedemonte, non importa nulla.
      Tra qualche anno, se andrà in porto la tanto auspicata ed inevitabile unione dei Comuni (quella vera), vedremo che i Comuni più minuscoli, che saranno, ad esempio Pedemonte, e/o San Pietro, subiranno gli stessi soprusi lamentati adesso da Casotto, da Pedescala e da Forni.
      Da che mondo è mondo, il pesce grande si è sempre mangiato il pesce piccolo, utilizzando, talvolta, le più smaliziate lusinghe.
      Non si tratta di semplice campanilismo deteriore, ma di una ferrea legge della natura tutta, che agisce indifferentemente sugli uomini, sulle bestie e sui vegetali, volenti o nolenti.

      Elimina
    5. L'incontro pubblico c'è stato a suo tempo presso la Casa della Regola. Tutti abbiamo sentito che sulla costruzione del calcificio un consigliere era contrario, il secondo era fermamente favorevole, mentre il terzo era per un smentito e incomprensibile "anc'io".

      Elimina
    6. Il consigliere comunale residente a Casotto ,favorevole alla costruzione del calcificio, siede in maggioranza comunale dopo aver ricevuto nella sua frazione la favolosa cifra di (6, sei voti),e ama dipingere i manufatti comunali di variopinte bandierine. (vedi ex fontane)

      Elimina
  7. Certo che sono pochi i politici di ogni categoria, inclusi i consiglieri comunali che staccano volentieri il deretano dalla sedia. Aveva ragione Andreotti quando scriveva che il potere logora chi non ce l'ha. Una cosa è sicura; se stai con la tua gente mentre ricoprì l'incarico per il quale ti hanno eletto ,la tua gente ti sarà vicina anche al termine della tua missione,diversamente. .....

    RispondiElimina
    Risposte
    1. An delle 2056
      Infatti,a ragion ceduta, la gran parte dei paesani, ti girano le spalle o ti evitano. Le stesse ripercussioni cadranno inevitabilmente anche nei confronti dei familiari. Purtroppo non è sempre facile rivestire un incarico pubblico. D'altronde per non cadere nell'oblio ci vuole buon senso e responsabilità. Senti e stai dalla parte della tua gente.

      Elimina
  8. La valle è persa! non vale la pena, combattere per chi? per i figli di quelli che ci stanno tradendo? Questi andranno in luoghi meno disastrati, scappiamo tutti che è meglio... ma dappertutto siamo sotto inquinamento.

    RispondiElimina
  9. Povera coccinella, quante ne devi sentire! Tanti commenti sull'inquinamento si basano su pure fantasie.
    Bisogna essere proprio iscritti al partito dei negazionisti e dei catastrofisti. Consiglio di leggere il libro del fisico prof. Stefano Zauli "Ma il cielo è sempre più blu", che dimostra come l'inquinamento atmosferico era molto peggiore 10 anni fa, per non parlare di 30 e 40 anni fa. "I nostri nonni respiravano un'aria molto peggiore della nostra, e questo soprattutto a causa della legna e di altri materiali che venivano
    utilizzati per scaldarsi e cucinare". E' una realtà che il cielo è sempre più blu. Non bisogna guardare a certi "picchi" (come quello dello scorso ottobre), ma alle medie annuali di sostanze inquinanti nell'atmosfera.

    ANONIMO

    RispondiElimina
    Risposte
    1. cerca di essere più convincente e prova a spiegarlo ad esempio ai nostri del basso vicentino che stanno bevendo acqua minerale....

      Elimina
    2. Guarda, anonimo scritto in maiuscolo, su alcune cose che dici posso anche essere d’accordo, perché quando si parla di inquinamento bisogna farlo il più possibile in buona fede e senza stereotipi.
      È pertanto sicuramente vero che decine di anni fa c’erano situazioni localizzate di inquinamento ben superiori alle attuali, questo perché il problema era sottovalutato e i controlli blandi per non dire inesistenti.
      Ora “sulla carta” invece le cose sono molto cambiate, nella realtà spesso di meno...
      Sicuramente situazioni “pesanti” del secolo scorso possono essere state ridimensionate, questo anche per una delocalizzazione delle attività più inquinanti (mettere la polvere sotto il tappeto :-)
      Ma contemporaneamente il consumo del suolo è continuato a ritmi insostenibili e il traffico aumentato, tranne negli ultimi anni che si è stabilizzato-diminuito.

      Pertanto su alcune specificità la tua osservazione non è fuori luogo, ma arrivare a dire che ora il cielo è sempre più blu o altre amenità ce ne passa... la Pianura Padana mi sembra che sia l’area più inquinata d’Europa, che facciamo? Guardiamo a Pechino e respiriamo a pieni polmoni dai tubi di scappamento gridando “com’è verde la mia Pianura Padana” o cerchiamo di migliorare?

      Altro dato, questo incontrovertibile (spero de gaver scritto giusto; ghe fusse ancora el Golo, in tel caso el me saccagnaria ;-)) è l’aumento della CO2, che se non da effetti immediati, crea (o meglio contribuisce a creare) non pochi problemi a livello globale.

      Poi sulle stufe, anche qui non è errato il tuo discorso, ma per quanto la combustione fosse scadente, non si può paragonare al livello di emissioni che deriverebbero dal “tubo di scappamento” del calcificio, ti ricordo che sempre di 30.000 tonn./anno di polverino di legno e altre sostanze si sta parlando..

      Elimina
    3. È vero, sembrerebbe che l’inquinamento è diminuito, ad esempio:
      a) quando non ero ancora nato, la gente di città si riscaldava con il carbone, anziché con il metano;
      b) quando ero bambino, numerosi Stati canaglia sperimentavano esplosioni nucleari a cielo aperto, prassi ora del tutto abbandonata;
      c) quando ero ragazzino, non c’era la raccolta delle immondizie e tutti si sentivano legittimati nello smaltirle lungo i corsi d’acqua, o di bruciarle per conto loro;
      d) quando ero studente, si fumava tranquillamente a bordo della corriera, mentre altri malcapitati viaggiatori stavano nel corridoio, in piedi. Eravamo del tutto insensibili verso l’ambiente circostante;
      e) quando ero più grande, la mia Fiat 600 faceva 8÷10 km per litro di benzina;
      f) quando ho iniziato a lavorare, la mia azienda bruciava enormi quantità di nafta pesante, ora usa il metano;
      g) quando mi sono sposato, il frigo e il condizionatore producevano ozono in quantità industriali;
      h) 15 anni fa, non esistevano le lampadine a basso consumo;
      i) da pochi anni gli edifici, per essere venduti, devono essere certificati sull’efficienza energetica;
      j) ecc..., ecc..., fino a terminare comodamente tutte le lettere dell’alfabeto.

      Peraltro, gli studi della stragrande maggioranza degli scienziati del mondo, attribuiscono il surriscaldamento del pianeta al comportamento umano e ai fenomeni ciclici naturali, come El Niño e le grandi eruzioni vulcaniche (e anche allo spostamento dell'asse terrestre).

      Dire che il cielo è sempre più blu, per dire che stiamo vincendo la battaglia contro l’inquinamento, è proprio una balla gigantesca.

      Ora siamo molti di più dei 2,5 miliardi di persone viventi nel mondo negli anni 50 del secolo scorso e, inoltre, mangiamo tutti meglio e consumiamo individualmente molto di più di allora.
      Inoltre, Nazioni come la Cina, l’India e tutti gli altri Paesi che erano, o che sono, in via di sviluppo, inquinano enormemente, mentre prima non inquinavano.

      Infine, l’avidità inesauribile di certi imprenditori, fa sì che, per quanto riguarda il rispetto delle norme vigenti che tutelano la salute delle persone e la salubrità dell’ambiente, escogitano mille sotterfugi ed esercitano illegali pressioni sul mondo politico/burocratico, al fine di farla in barba alle norme stesse.

      Elimina
    4. Bravo carriolante, approvo quanto sostieni .

      Elimina
    5. a supporto di quanto affermato posso aggiungere che:
      l'acqua dell'Astico si poteva bere tranquillamente,
      c'erano anche a gamberi che poi sono spariti, poi hanno fatto la stessa fine i più famosi marsoni,
      le trote sopravvivono perché sono selezionate...etc. etc.

      Elimina
    6. Nel mio commento, tra le tante lettere, avevo tralasciato le seguenti:
      m) quando ero bimbo, mia mamma, come tutte le sue compaesane, non possedeva la lavatrice e l’accompagnavo, nei periodi di siccità in cui il lavatoio comunale era a secco, in un posticino dell’Astico, idoneo per fare il bucato;
      q) fino a poco tempo fa non esistevano fognature e, quel poco che non finiva nei pozzi perdenti costruiti negli orti privati, finiva nel torrente.

      Sembra incredibile, però i marsoni sono quasi spariti del tutto perché non si pescano più con il “pieron”. Muovendo il sasso, infatti, si impedisce la formazione del muschio e di altre sostanze acquatiche nocive per il marsone.

      Elimina
  10. I beni ambientali e i verdi sempre contrari a tutto cosa dicono in merito calcificio

    RispondiElimina
  11. An delle 729
    Chi ti ha foraggiato per appoggiare le tue valutazioni? Le polveri non arrivano dove il cielo è blu. Rimangono qui da noi ,da arsiero fino a lastebasse ,condite con Colle ,vernici, amianto e forse anche radioattive . Amen

    RispondiElimina

Girovagando

  Il passo internazionale “Los Libertadores”, conosciuto anche come Cristo Redentore, è una delle rotte più spettacolari che collegano l...