domenica 21 luglio 2013

L'Ossario del Monte Grappa



Il sacrario militare del monte Grappa è uno dei principali ossari militari della prima Guerra mondiale e si trova sulla vetta del monte Grappa.
L'ossario del monte Grappa è diventato, insieme a quelli del Leiten, del Pasubio e di Tonezza del Cimone, simbolo della provincia di Vicenza.

Una volta conclusa la Grande Guerra sul massiccio del Grappa rimanevano molti cimiteri militari dislocati in diversi punti della montagna. Così si progettò di costruire un unico cimitero monumentale sulla vetta del monte: l'attuale sacrario militare appunto.

Progettato dallo stesso architetto del sacrario militare di Redipuglia, Giovanni Greppi e da Giannino Castiglioni scultore, venne iniziato nel 1932 ed inaugurato il 22 settembre 1935. Il sacrario è costituito da una serie di gradoni semicircolari che si sviluppano sul pendio che dalla strada conduce alla cima del sacrario. Ciò consente di sfruttare la pendenza del terreno al meglio limitando le difficoltà di costruzione e in definitiva i costi di realizzazione. L'elemento caratterizzante del sacrario è il motivo a colombario utilizzato per i loculi destinati ad ospitare le salme dei soldati caduti. Il modello a colombario, unitamente all'uso della pietra viva e del bronzo per le chiusure dei loculi vuole richiamare la classicità romana fortemente amata dalla committenza fascista.

Il sacrario contiene i resti di 22.910 soldati ed è così disposto:
  • Settore nord, ossario austroungarico con 10.295 morti di cui 295 identificati.
  • Settore sud, ossario italiano con 12.615 morti di cui 2.283 identificati.
  • Tra i due ossari, c'è la cosiddetta via Eroica lunga 300 metri, con a lato i cippi recanti i nomi delle cime teatro di guerra.
  • All'inizio della via eroica, a nord, c'è il portale Roma: progettato e costruito dall’architetto Limoncelli ed offerto da Roma, sul portale è scolpito: "Monte Grappa tu sei la mia patria", il primo verso della famosa canzone del monte Grappa.
  • Al centro dell'ossario italiano c'è il sacello della famosa Madonna del Grappa, la vergine ausiliatrice posta nella vetta il 4 agosto 1901 dal patriarca di Venezia Giuseppe Sarto (poi Papa Pio X°), a simbolo della fede cristiana nel Veneto. Durante la prima guerra mondiale, la Madonna del Grappa divenne simbolo della Patria e della protezione divina, al punto che una volta riparata dall'esplosione di una granata, prima di esser riposta nel sacello (4 agosto 1921) fece il giro dell'Italia su un vagone ferroviario al cui passaggio tutti lanciavano fiori, pregavano, piangevano, si inginocchiavano.
Nel sacrario c'è una tomba importante per la storia del Grappa, è quella del maresciallo d'Italia, generale Gaetano Giardino che qui comandò l'armata del Grappa portandola alla vittoria finale. Per arrivare al sacrario militare si percorre la strada Cadorna, costruita appositamente su ordine del generale Luigi Cadorna per dare supporto logistico alle linee difensive (venne ultimata il 7 ottobre 1917).

4 commenti:

  1. Questo articolo, così intenso di notizie, completa la serie sugli Ossari presenti nel Vicentino. Per me ha un ricordo particolare. Infatti la prima "gita scolastica" della mia vita fu proprio al Monte Grappa. Anzi, la prima gita da bambino dell'asilo fuori dalla valle. A quei tempi c'era Suor Adriana, direttrice (credo), Suor Lodovina e altre. Andare sul Monte Grappa, per bambini di 5 o 6 anni, era come andare sulla luna. Poi vennero altre gite... per terre assai lontane e misteriose!

    L'emigrante

    RispondiElimina
  2. E ti credo! Sai che come méta non l'avevo mai sentita? Siete stati SUPER FORTUNATI!!!
    Strano che come Asilo si facessero gite, sinceramente non me le ricordo. Mi ricordo ai tempi della scuola di lavoro che andavamo sempre alla Casa Madre a Castelletto del Garda, peraltro bellissima!

    RispondiElimina
  3. anni sessanta, corriera gialla di campanaro, capogita don emilio, chi si ricorda?

    RispondiElimina
  4. Io vorrei raccontare un episodio che mi è successo all'Ossario del Grappa. Ero con mio marito e i miei figli in visita e stavamo spiegando quando abbiamo visto due ragazze con un cane: mio marito è andato a dire che eravamo in un luogo sacro e che ci voleva rispetto, quindi niente animali. La padrona del cane si è imbestialita, ce ne ha dette di tutti i colori e ho dovuto tranquillizzare mio marito. Poi più il là, sul prato due in bikini che prendono il sole... siamo andati all'entrata e abbiamo fatto presente i fatti. Una camionetta è partita e spero tanto abbia fatto il suo dovere. C'è troppa leggerezza nella visita a questi monumenti, a queste tombe di massa... non si ha la concezione che siamo in mezzo a tanti morti e ci vuole il dovuto rispetto.... scusate lo sfogo, Lucia

    RispondiElimina

La vignetta