martedì 9 luglio 2013

I prodotti de.co Vicentini - gli spaghi di Dueville





Dueville

Dueville è comune della cintura settentrionale di Vicenza, dove le acque di numerose risorgive si riuniscono per dar vita al fiume Bacchiglione. L’ambiente meglio conservato allo stato naturale è il cosiddetto Bosco di Dueville, prezioso perché conserva la fisionomia originaria di questa fascia di pianura, molto varia per vegetazione acquatica e ripariale, ma anche per fauna alata, con aironi cenerini e garzette come presenza più appariscente.
Il comune prende nome da due importanti ville della famiglia vicentina dei Da Porto, che amministrava il territorio. La più significativa si trova in frazione Vivaro in un contesto ingentilito da un corso d’acqua: il corpo padronale, con facciata a tempio su alta scalinata, è attribuito ad Andrea Palladio e rientra tra i beni catalogati dall’Unesco come Patrimonio dell’Umanità.


 
Gli spaghi di Dueville

Tutt’intorno, lo scenario di una campagna coltivata soprattutto a mais, complementare al quale si pone la coltura dei legumi, seminati tra i filari del cereale, sfruttandone i fusti come tutore per gli steli rampicanti. Questo vale per i fagioli, ma soprattutto per una varietà che tollera bene la siccità conosciuta come fagiolo o “tegolina asparago”, caratterizzata da baccelli di notevole lunghezza, fino a 80 centimetri, di colore verde scuro, cui si devono le denominazioni correnti di “fagiolo serpente” o “fagiolo metro”, e il dialettale scuria, ovvero “fagiolo frusta”.

Ulteriore particolarità riguarda l’origine di questa leguminosa, probabilmente importata dalla regione indiana in età molto precedente alla scoperta dell’America. Quanto agli aspetti agronomici, la semina avviene ai primi di aprile e la raccolta a fine luglio, in corrispondenza della Fiera di Sant’Anna, donde la denominazione dialettale di teghe de Sant’Ana.

Il consumo di questi fagiolini avviene per lo più allo stato fresco, lessati e ripassati in tegame con un condimento, di solito un battuto di lardo, nel quale sia stata stemperata della sarda salata. In modo analogo si prepara un piatto di pasta, bigoli al torchio per lo più, abbinandoli alla verdura in una sorta di “paglia e fieno” alla vicentina. In passato era pratica diffusa l’essiccazione sull’aia e l’utilizzo differito, come riserva invernale, previa reidratazione.
Ultima virtù della pianta, come tutte le leguminose, la capacità di fissare l’azoto dell’aria a livello radicale, migliorando la fertilità del terreno in modo del tutto naturale.
 

Nessun commento:

Posta un commento

Avvisi della settimana

Sabato 1 e domenica 2 febbraio alle porte delle chiese di tutta la valle ci sarà la vendita delle primule a favore del Centro di aiuto alla ...