Qualche giorno fa una mia alunna mentre leggevamo Leopardi alza la mano e mi chiede: «se la morte è la fine di tutto, qual è il senso? Il senso della vita?»
Ecco, immaginate di star leggendo un libro che vi sta piacendo tantissimo; all’improvviso qualcuno vi fa notare che quel libro ha una fine. Voi che fareste? Chiudete il libro e dite «chi se ne frega di sapere come va a finire? Qual è il senso?» Al che un ragazzo alza timidamente una mano e obietta: «Ma un libro, se mi è piaciuto, posso sempre decidere di rileggerlo».
A quelle parole io m’illumino e sorrido. «Esatto!» gli rispondo. «Il bello della vita è che non puoi rileggerla, non puoi mai ricominciare daccapo!» Tutta la classe mi osserva, non riescono a spiegarsi il perché del mio sorriso. «Vedete,» dico loro, «noi, tutti noi, nasciamo due volte. La prima volta è quando veniamo al mondo. La seconda volta quando ci rendiamo conto di essere mortali. Ed è la seconda nascita ad essere importante. Perché? Perché inizi a vivere veramente soltanto quando capisci che non sarai qui per sempre. Un giorno guarderai il tuo ultimo tramonto, abbraccerai un amico per l’ultima volta; e queste emozioni qui, non si ripeteranno. Ogni cosa che vivete, ogni momento potrebbe essere l’ultimo, ecco perché è tanto bello.
Nessuno di voi ricorderà quello che avete fatto a diciassette anni, le conversazioni avute sull’autobus, quello che avete visto in televisione o mangiato, ma ricorderete per tutta la vita il vostro primo bacio, la prima volta che qualcuno vi ha detto «ti amo», la prima volta che avete visto vostro figlio negli occhi. Perché? Perché questi momenti sono unici. Non potrete replicarli. Non potrete riprodurre l’emozione che vi ha dato laurearvi o vedere vostro figlio sorridervi per la prima volta. Lo stesso vale per la vita. Voi potete essere cristiani, protestanti, credere nella reincarnazione come gli induisti, non importa in cosa crediate, ma la vita che state vivendo adesso, questa vita su questa terra è unica. Non sprecatela. Coltivate in voi lo straordinario, siate voi stessi straordinari, e non abbiate paura della morte. Perché ricordatevi sempre la sfida più bella e grande è soltanto questa: vivere.
G. Middei
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