Qualche giorno fa ho letto questa notizia sul Corriere e ho rabbrividito. Chi sarebbe giulia de lellis?
È la tizia che al grande fratello disse che la capitale dell'Egitto è l'Africa. E che ha scritto un libro senza averne mai letto uno, perché tanto leggere non serve a nulla! Ecco, alla Bocconi è stata invitata a motivare i ragazzi, una persona che non ha mai aperto un libro in vita sua... che anzi reputa la lettura qualcosa di dannoso!
Ormai, nell’epoca degli influencer, «sapere» è diventato sinonimo di presunzione e studiare un anacronismo.
E allora mi domando: ma come diavolo siamo passati dal rispetto per la cultura all’esaltazione dell’ignoranza?
Qualcuno obietterà, ma questo è ciò che la gente vuole questo. La cultura è noiosa.
Oggi tutti dicono che i giovani non vogliono leggere, che sono interessati soltanto ai programmi demenziali, ma non è assolutamente vero! I ragazzi non sono stupidi, conviene semmai farli passare per tali. Sapete cosa vedo tutti i giorni quando parlo con loro? Che hanno una gran voglia di sapere, di confrontarsi, di parlare. I ragazzi cercano finestre. E ogni libro, ogni opera d'arte è una finestra.
Purché ci parlino di qualcosa che va oltre la vita quotidiana! Ed è questo che i ragazzi cercano:
la meraviglia, lo stupore, qualcosa che porti scompiglio nella loro anima, scompiglio nel senso etimologico di mettere sottosopra l’anima, di farla emozionare.
Ma hanno bisogno di una mano gentile che li accompagni al di là della soglia.
G. Middei
Mani gentili ne hanno avute troppe,basta vedere la protezione che hanno dei genitori nelle, scuole,più che altro servono scossoni...
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