Se ti senti in colpa verso qualcuno, gli stai dando dell’incapace. Sai perché?
Il senso di colpa è del tutto naturale; l’evoluzione se l’è inventato come emozione dell’accudimento.
Percepisci che non hai accudito abbastanza qualcuno che invece ne aveva bisogno, e allora scatta il senso di colpa.
Un conto però è sentirsi in colpa verso un bambino che non è in grado di gestirsi da solo; diverso è sentirsi in colpa verso un adulto che è capace di reggere i colpi della vita.
Se agisci mosso dal senso di colpa verso un adulto, gli stai dando dell’incapace; incapace di cavarsela da solo.
Il senso di colpa ti frena dall’utilizzare una sana comunicazione assertiva, che è l’opposto della comunicazione manipolatoria.
Nella manipolazione c’è sempre un vincitore e un perdente; ed esiste la comunicazione manipolatoria in cui il manipolatore vince facendo perdere te, ma esiste anche una comunicazione ancora - in un certo senso - manipolatoria dovuta al senso di colpa in cui crei a te stesso uno svantaggio volontario per portare un vantaggio all’altro. In entrambi i casi la logica sottesa è la medesima: uno vince e l’altro perde.
La comunicazione assertiva presuppone invece che l’altro sia un adulto - tanto quanto te - e, se parli con un adulto, non lo fai per manipolarlo, convincerlo, impietosirlo, correggerlo, farlo soffrire, per fare strategia o fargli cambiare idea; comunichi semplicemente per esprimere chi sei, per raccontare la tua verità.
Certo, comunicherai il tuo punto di vista nel miglior modo possibile, nel modo più etico possibile, ma la risposta dell’altro è una sua responsabilità.
Tu sei responsabile della tua comunicazione, l’altro della sua reazione.
Tuo è il senso di colpa, da cui l’altro non ha il dovere di sollevarti; così come sua è la rabbia che prova verso di te, di cui tu non sei l’autore e su cui non hai responsabilità.
web
Nessun commento:
Posta un commento