Vedete, qua non c’entra niente né il piacere di leggere, né il conoscere cose nuove, perché in 1984 ci troverete delle cose che non è che metteranno in discussione il vostro mondo, ma mettono in discussione il mondo intero. Ma di cosa parla 1984? Di un mondo dove «la guerra è pace» e «l’ignoranza è forza». E di un Grande Fratello che controlla la vita delle persone, ma soprattutto ne controlla i pensieri. E come ci riesce, vi starete chiedendo? In che modo milioni di persone vengono convinte, assoggettate, persuase a pensare ciò che il Grande Fratello vuole?
Il Grande Fratello controlla le informazioni, perché se controlli le informazioni che vengono date alla persone, controlli quelle persone. Il Grande Fratello controlla ciò che la gente legge, sente e ascolta, perché se riempi la testa delle persone di gossip, stupidaggini e pettegolezzi la gente alla fine parlerà soltanto di gossip, stupidaggini e pettegolezzi. In 1984 ci sono interi dipartimenti, fabbriche che lavorano ininterrottamente dove «si producevano giornali spazzatura che parlano soltanto di sport, cronaca nera e astrologia, film che trasudano sesso e canzonette sentimentali».
Il Grande Fratello cambia il significato e il senso delle parole, cambia e riscrive la storia, perché se controlli il passato, controlli anche il presente delle persone e se controlli le parole che usano ne controlli anche i pensieri. Vi suona attuale? Ecco, vi ricordate di quando hanno censurato Peter Pan, il diario di Anna Frank e il buio oltre la siepe? Di quando hanno abbattuto la statua di Cristoforo Colombo? Ma forse non sapete che la maggior parte dei libri vittima della cancel-culture sono quelli che trattano del passato razzista dell’America.
E no, non è stato un caso che 1984 sia stato sconsigliato agli studenti, perché «contiene del materiale che potrebbe essere sconfortante e pericoloso». E hanno ragione, pericoloso lo è senza ombra di dubbio, ma non per i giovani, ma per lo status quo. Non sia mai che poi facciano come Winston e incomincino a fare la cosa più pericolosa per tutti i governi, le nazioni, i potenti e i Grandi Fratelli di oggi e di ieri: PENSARE!
G. Middei
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