Non so collocare in un tempo preciso, ma credo che da sempre io abbia avuto un pensiero speciale per gli Angeli; da piccola, quando a letto recitavo la preghiera all’Angelo custode che mi era stata insegnata dai miei genitori, immaginavo questo essere alato accanto a me in ogni istante. Il primo Angelo sotto forma di statuetta che mi è stato regalato, porta la data 13/11/2009, è l’Angelo della salute che mi hanno portato all’ospedale i miei figli, dopo un intervento abbastanza importante. Se prima di allora gli Angeli erano un pensiero o una poesia, uno dopo l’altro, lentamente si è andata formando una schiera di esseri alati che sono i miei compagni di ogni giorno. Chi sa di questa mia “passione”, me ne fa dono; può essere un’immagine, un ricamo, un paio d’ali, ma certamente il dono è sempre molto gradito. Ho iniziato poi, un lontano S. Natale a scrivere una storia che parlasse di Angeli e le persone che l’hanno ricevuta in dono, hanno tanto apprezzato, da darmi così lo stimolo di scriverne uno ogni anno. La cosa strana è che, un po’ di tempo prima di Natale, penso a cosa potrei scrivere, ma non mi viene l’ispirazione… poi, il 23 dicembre, ecco che tutto si fa chiaro e nitido, così scrivo con ardore e quando finisco il racconto, mi sento leggera, felice perché sono riuscita a fare ciò che il cuore mi dice. Sono certa che c’è lo zampino del mio Amico alato che m’illumina e poi in un attimo il racconto prende forma, tutto si completa, rendendo anche una semplice storia di Natale, un modo per parlare di loro, della loro guida, del loro esserci vicino. Anche per la nascita dei miei nipoti, ho scritto una storia sul loro Angelo Custode come regalo speciale e unico e in ogni chiesa, dove mi reco, la prima cosa che guardo sono gli Angeli. Quando i miei figli erano piccoli, per tenerli tranquilli durante la messa, in chiesa a Pedescala, chiedevo di contare gli angioletti raffigurati nelle pitture e così li conosco bene. Un giorno, di qualche tempo fa, fra vecchi libri, ho trovato quello che mi era stato regalato il giorno della mia Prima Comunione, dal titolo “L’Angelo Custode” che parla di un bambino di nome Ugo, che dialoga con il suo Angelo Custode. I miei Angeli non stanno nelle scatole di Natale, ma sono in bella vista su di una mensola; sotto a ognuno c’è un biglietto con la data e la persona che me lo ha regalato. Tutti hanno la loro importanza, dal più piccolo al più grande: li amo tutti e quando li prendo in mano per spolverare, recito una preghiera e saluto ognuno, ringraziando col pensiero chi me l’ha donato. Sopra il mio comodino in camera, ho il busto di un Angelo di cera d’api, appoggiato sopra a una scatolina che contiene alcuni foglietti con delle preghiere per il mio Angelo, scritte in momenti particolari della mia vita, specialmente quando sento il bisogno di sostegno o qualcosa mi preoccupa; sono certa che in qualche modo scrivergli mi aiuta e mi fa sperare, anche se le preghiere non vengono esaudite, sentirlo vicino mi conforta e mi rassicura. Ai miei nipoti ho insegnato una preghiera in dialetto e tante altre invocazioni per salutare l’Angelo prima di dormire; anche se so che forse non la recitano più, prego sempre il loro Angelo di illuminarli e custodirli. Questi compagni di viaggio che abbiamo accanto, anche se non ne percepiamo la presenza, sono comunque guide nel nostro cammino e a volte possiamo scorgere la loro voce in qualche fatto che ci capita, in episodi o coincidenze strane che, pensandole mandate dagli Angeli, assumono un significato diverso. Io auguro a tutti di riuscire a pregare il proprio Angelo Custode, di parlare con lui, di affidarsi e fidarsi in ogni occasione, perché Lui vuole solo il nostro bene.
Lucia Marangoni Dàmari
Che bello avere la tua fede....
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