giovedì 23 marzo 2023

Filosofia, cultura e...


«Saper ascoltare significa possedere, oltre al proprio, il cervello degli altri.»

Chi di voi non ha visto un’opera di Leonardo Da Vinci almeno una volta nella vita? Eppure pensate che Leonardo, uno dei più grandi geni dell’umanità, un Socrate dell’epoca rinascimentale, era in realtà un uomo straordinariamente umile. Sì, l’uomo che dipinse la Gioconda, l’Ultima Cena, che progettò senza nessuna tecnologia il paracadute, la macchina volante, la bicicletta e l’automobile (il carro semovente), era solito definire se stesso un «omo senza lettere», uomo senza cultura. Assurdo vero? Perché oggi un qualunque dottore alle volte si sente in diritto di dire: «ma lei lo sa, chi sono io?»

Leonardo Da Vinci era stato cresciuto dai nonni  paterni e non aveva ricevuto una vera istruzione. Come fece allora diventare uno dei più grandi geni dell’umanità? Aveva due qualità, due qualità che giovani più ricchi, dai nomi più importanti di lui non avevano: la curiosità e l’umiltà. 

Osservava, osservava con attenzione tutto ciò che capitava sotto i suoi occhi, osservava i volti delle persone che incontrava, il modo in cui si muovevano, osservava la terra, il cielo. Ascoltava. Non si formò sui libri, in qualche scuola, in qualche Accademia, ma fece della natura la sua unica maestra. Ciò gli permise di realizzare opere straordinariamente realistiche. Pensate all’Ultima Cena o alla Gioconda o alla Vergine delle Rocce. È come se steste guardando una fotografia. 

Ma il grande segreto di Leonardo era uno, uno soltanto: «i perché». Questa domanda, questa semplicissima domanda, cambia tutto. Leonardo, a differenza di tanti altri, si poneva continue domande, voleva conoscere il perché delle cose, non si accontentava delle risposte che si trovavano nei libri dell’epoca. Ecco perché inventò cose che gli altri non riuscivano neanche ad immaginare. Leonardo era un filosofo. Ecco, se volete invogliare i bambini e i giovani allo studio, se volete dar loro un modello a cui ispirarsi: parlategli di Leonardo. 


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