Il sole scaldava, l’erba riprendeva vita. Betulle, pioppi, ciliegi selvatici schiudevano le loro foglie profumate; le cornacchie, i passeri e i colombi già preparavano i nidi. Allegre erano le piante, e gli uccelli, e gli insetti, e i bambini. Ma gli uomini – i grandi, gli adulti – non smettevano di ingannare e tormentare se stessi e gli altri. Gli uomini ritenevano che sacro e importante non fosse quel mattino di primavera, quella bellezza del mondo, la bellezza che dispone alla pace, all’amore, ma sacro e importante fosse quello che loro stessi avevano inventato per dominarsi l’un l’altro.»
Resurrezione di Lev Tolstoj non è famoso quanto Guerra e Pace o Anna Karenina, ma vi consiglio di leggerlo. Non vi troverete intrighi, colpi di scena o suspense, questo no, ma se cercate una lettura che vi scavi l’anima, che vi faccia riflettere sul senso delle cose, sulla bellezza, su Dio, sull’amore, questo è il romanzo che fa per voi. E poi, la scrittura di Tolstoj è pura poesia. Ascoltate il suono delle parole che avete appena letto, sussurrartele a fior di labbra. Che sensazioni vi suscitano?
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