lunedì 8 agosto 2022

Bai schissà

Quando lavavamo l’auto a mano, diciamo fino ad una ventina d’anni fa, bisognava bruschettare per bene per rimuovere dal parabrezza e dalla mascherina anteriore tutta una serie di cadaveri di insetti spiaccicati. Viaggiare in macchina nei pomeriggi di fine estate comportava infatti una strage d’insetti che s’infrangevano contro il parabrezza, ma non solo; anche il cofano ne portava qualche bel segno. Alcuni, poi, erano veramente difficili da rimuovere una volta essiccati e marcavano il mezzo per molto tempo.

Mi pare però che al giorno d'oggi non succeda più così tanto, cosa ne dite?

Potrebbe sembrare un'ottima notizia: dopotutto, a chi non piace viaggiare con il parabrezza pulito? Un fastidio in meno, certamente. Ne siamo proprio sicuri?

La cosa, infatti, allarma gli scienziati, i quali  associano il drammatico declino delle popolazioni di insetti alle pratiche agricole industriali, in particolare alla distruzione dell'habitat e all'uso di pesticidi. Un declino che, oltre ad essere preoccupante di per sé, interessa anche l'intero ecosistema terrestre, come l'alimentazione degli uccelli, dei rettili e degli anfibi, l'impollinazione, ecc.  Il crollo delle popolazioni di insetti può essere un preallarme della crisi degli ecosistemi terrestri. 

Non ho mai visto tante gazze come quest’anno, associate ad un drastico calo della popolazione dei passeri, per stare solo alla specie che ci è più prossima. D’altra parte le gazze, come pure le cornacchie, vivono depredando i nidi e se aumentano i predatori è anche logico che calino le prede. Chissà se sono cicli biologici tutto sommato ricorrenti, oppure segno di ecosistemi alterati. Ai posteri l’ardua sentenza!


5 commenti:

  1. L'alimentazione della gazza, nella «natura» è quella di predatore opportunista ed è vero che consuma uova e giovani uccelli. Ma la gazza di solito preleva uova o uccellini solo per nutrire la propria nidiata. Ne ha solo una all'anno, mentre merli, rondini, passeri... ne portano due o tre. Solo una di queste 2-3 nidiate viene quindi prelevata dalla gazza e ogni anno. Studi hanno dimostrato che la gazza non è responsabile della rarefazione dei piccoli uccelli.

    D'altra parte, gli esseri umani hanno introdotto nel loro ambiente un predatore molto più pericoloso, che uccide spesso senza necessità alimentare: il gatto. Nelle aree urbane o suburbane, un territorio di gazza può contare da 10 a 30 gatti! Il loro impatto sulle popolazioni di uccelli, sia giovani che adulti, è considerevole e la presenza di numerosi gatti crea molto spesso «deserti» ornitologici... soprattutto nei giardini. (Natagora)
    Noi, Vicentini, sappiamo cosa fare con i gatti. Al lavoro ! ....(per ridere un po)

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  2. io lo direi senza ridere, che il prossimo inverno prevedo che ne spariranno parecchi, non solo nel vicentino...

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  3. Allora iniziamo a cercare le ricette. Qualcuno conosce la ricetta del gatto alla vicentina ? Ecco il link : http://www.joomlacsszengarden.com/guido/index.php?option=com_content&view=article&id=301&Itemid=71
    Difficile la lettura

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    1. (Non avevo finito di scrivere che mi è saltato via il messaggio) Difficile la lettura perchè è fatto in modo che il gatto non possa leggere...

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  4. Iniziamo a cercare le ricette prima dell'inverno. Qualcuno conosce la ricetta del gatto alla vicentina ?

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