Ho trovato interessanti queste considerazioni che ha pubblicato in rete la Biblioteca civica di Rotzo e desidero condividerle con voi.
Negli
anni ’80 e ’90 c’erano la simazina e l’atrazina. Erano due diserbanti
fra i più diffusi in agricoltura, usati senza risparmio un po’ in tutta
Italia, ma sopratutto nelle fertili distese della pianura padana.
Il
granoturco e le altre colture crescevano libere dalle infestanti e le
produzioni erano abbondanti. Poi iniziarono i primi dubbi sulla salute
degli animali e degli uomini esposti a questi
formulati, che manifestavano effetti addirittura mutageni sulle rane e
cancerogeni sull’uomo. Si scoprì anche, ahimè, che questi composti
avevano ormai abbandonato la fascia superficiale del terreno ed erano
penetrati nel sottosuolo, inquinando in profondità le acque di falda. I
limiti di legge erano superati quasi ovunque e praticamente i pozzi
dell’intera pianura padana risultavano fuorilegge.
Come si risolse il
problema? All’italiana, ovviamente, vale a dire alzando i limiti stessi e
portandoli al di sopra delle percentuali riscontrate nelle acque: i
pozzi ritornarono così magicamente potabili. Qualcosa di simile, ma
molto, molto più in grande, sta succedendo oggi con il glifosate, il
diserbante della Monsanto definito innocuo e quasi biologico e proprio
per questo usato allegramente in tutto il mondo. E’ lo stesso che usiamo
anche noi per eliminare i due metri quadri di erba attorno a casa. A
contatto con il terreno, il glifosate doveva miracolosamente degradarsi
in anidride carbonica e acqua e quindi sparire del tutto senza lasciare
traccia. Era la perfezione della chimica, il prodotto ideale.
Invece lo
scorso anno è stato ritrovato in ben 14 marche di birra tedesche ed è
presente in pressoché tutte le acque, sia superficiali che profonde, in
tutte le zone dove viene usato. Massiccio l’uso che ne viene fatto sia
nel nord che nel sud America, sopratutto in abbinamento a colture
modificate geneticamente per resistere al prodotto, e preoccupanti le
notizie che filtrano dalle zone più esposte, come l’Argentina, che
parlano di un aumento spaventoso non solo dei tumori, ma anche delle
malformazioni a carico dei neonati. Per il momento è stato classificato
come “probabilmente cancerogeno” dall’Agenzia Internazionale per la
Ricerca sul Cancro, l’ente, notoriamente prudente, che rappresenta la
massima autorità in materia. Ti vien da pensare che fra tanti animali
che popolano la Terra l’uomo è di gran lunga quello più stupido, perché è
quello che non impara mai niente dai propri sbagli e li ripete
continuamente. Mi viene in mente una frase attribuita al grande capo
indiano Toro Seduto, che si era valorosamente quanto inutilmente opposto
all’invasione dei coloni bianchi:
“quando avranno inquinato l'ultimo
fiume, abbattuto l'ultimo albero, catturato l'ultimo bisonte, pescato
l'ultimo pesce, solo allora si accorgeranno di non poter mangiare il
denaro accumulato nelle loro banche”.
Nella foto: una scarpata stradale, trattata con il glifosate, con evidenti segni di erosione dovuta alla mancanza di vegetazione.
(fonte: Biblioteca civica di Rotzo)
Che centra... basta fare schei...
RispondiEliminaBen detto, siamo noi i protagonisti della nostra rovina.
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