Sta per chiudersi un altro importante capitolo della storia e dell’economia del vicentino. Parliamo delle Terme di Recoaro, per le quali è prevista la chiusura a fine anno, per altro dopo una lunghissima agonia, mille dichiarazioni e mille promesse regolarmente non mantenute. La vicenda viene oggi commentata con amarezza dal Movimento 5 Stelle, il cui senatore Enrico Cappelletti, vicentino, già firmatario di due interrogazioni sul tema in Senato, interviene individuando nella Regione Veneto il soggetto a cui rivolgere un polemico “grazie” per la scomparsa dello storico centro termale.
“Le Terme di Recoaro – scrive Cappelletti in una nota – chiudono grazie a Galan e Zaia. In campagna elettorale lo avevamo detto chiaro: dopo averle ridotte in uno stato pietoso, se vinceranno le elezioni, venderanno tutto. E magari ci faranno pure una speculazione edilizia. Detto fatto. Il complesso termale di Recoaro, situato all’interno di uno splendido parco con edifici di rilevante interesse storico artistico, eccellenza veneta e orgoglio dei recoaresi, chiuderà dunque i battenti il prossimo 31 dicembre. La società Terme di Recoaro erogatrice di cure termali di proprietà della Regione, dopo una gestione disastrosa, chiuderà la sua attività e cesserà di esistere; con essa spariranno il termalismo e il turismo recoarese, la più importante risorsa economica dell’area”.
“La Regione Veneto, al contrario – Ricorda il senatore pentastellato
-, avrebbe dovuto rilanciare il complesso termale mediante una
riqualificazione medico scientifica delle cure termali, una
ristrutturazione degli immobili e la creazione di nuovi impianti
complementari. Nulla di ciò è stato fatto: il Movimento 5 stelle da anni
denuncia lo stato di degrado in cui è stata abbandonata la stazione
termale. Addirittura la famosa villa Margherita è gravemente, forse
irrimediabilmente, danneggiata, a causa della mancata manutenzione”.
“Zaia e Galan – conclude – hanno trattato le Terme di Recoaro
esattamente come farebbe una sanguisuga nei confronti della sua vittima,
drenandone ogni risorsa, per anni ed anni, fino a causarne la morte.
Dalla Regione arriva uno schiaffo ai cittadini del Veneto e di Vicenza
in particolare, che vedono siglare così la fine dell’era del turismo
termale di Recoaro”.
Vicenza report
Vicenza report
Sono convinto che se le Terme si fossero trovate all paese di galan e saia Non avrebbero chiuso . A questi personaggi del Vicentino poco importa. Ben gli sta nei confronti di coloro che gli hanno voluti presidenti del Veneto .
RispondiEliminaLe Terme di Recoaro sono in vendita? E' giunta la loro ora.
RispondiEliminaVa bene così, tenendo conto che era da anni un'istituzione
agonizzante che non riusciva a rimettersi in piedi. D'altra parte il ciclo di questi enti(pubblici o privati) è un po' quello della vita umana. Arriva il tramonto.
Ricordo che Recoaro negli anni 60 aveva fino a 38 alberghi e anche le famiglie offrivano stanze e alloggi ai turisti. Poi è iniziato il declino. Ricordiamo che negli anni 50 vi era stato il boom dell'industria alberghiera ad Abano Terme, che in pochi anni è diventata una delle località termali più importanti al mondo, a soli 10 km da Padova. Ha calamitato il turismo italiano ed europeo, soprattutto tedesco. E per Recoaro era iniziata la discesa.
Inoltre Recoaro offriva pochissimi svaghi "extra" a differenza di Abano, che attualmente con oltre 60 alberghi, attira circa 250.000 turisti all'anno... Quindi, non lapiderei Galan o Zaia. La fine di Recoaro Terme era segnata... come (ad esempio) tanti anni fa la fine della ferrovia Piovene Asiago... Aveva fatto il suo tempo. Inutile buttarci dentro fiumi di denaro per salvarla.
Punto e basta. Si gira pagina.
Bravo, adesso inneggiamo pure all'eutanasia.
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