martedì 29 dicembre 2015

Bufale storiche

Inauguriamo con questo post una rubrichetta di controinformazione bovina 
(così sarà contento il Don).

Viviamo in un’epoca in cui l’informazione è diventata alla portata di (quasi) tutti in tempo reale e corre con velocità inedita, grazie ai moderni strumenti informatici.
Questo bombardamento di notizie non ci fa però diventare automaticamente più informati e intelligenti. Per elaborare correttamente una notizia ci vuole infatti una mente formata; occorre principalmente  una buona dose di buon senso e un po’ di cultura, o almeno la volontà di procurarsela. Qualcosa che ci aiuti cioè a discernere ciò che è verosimile da ciò che è falso, ciò che è meritevole di attenzione da ciò che è bene finisca nel cestino della memoria.

Altrimenti prendiamo per buone tutte le sciocchezze che ci propina, per scherzo o per manipolarci, chi ne ha interesse. 
Sono le famose “Bufale”, che oggi si generano e si diffondono in rete con una velocità impressionante e spesso senza alcun controcanto. Alcune sono recenti e innocue, mentre altre si sono sedimentate nel corso di decenni e vengono addirittura insegnate a scuola.

  • Cominciamo con il primo esempio: La Terra Piatta

È credenza comune che nel Medio Evo fosse enormemente diffusa la convinzione che la Terra fosse piatta, persino tra gli uomini di scienza. Non è così, anche se esistono persone che ne sono convinte ancor oggi.
Il più antico mappamondo esistente, cioè “l'Erdapfel” di Martin Behaims, fu completato nel 1492, prima del ritorno di Cristoforo Colombo dalle Americhe e dimostra come la sfericità della Terra fosse allora un fatto risaputo.

La convinzione comune che la Terra fosse piatta data di molti secoli addietro, ancor prima della nascita di Cristo. Già ai tempi dell'Antica Grecia gli scienziati si erano resi conto della forma sferica del nostro pianeta. Eratostene, nel III secolo a.C., non solo usò coordinate sferiche per rappresentare i punti della superficie terrestre ma misurò anche con buona approssimazione la circonferenza della Terra. La sua sfericità è considerata una nozione acquisita sia da Platone sia da Aristotele. Al tempo di Plinio il Vecchio, nel I secolo, la forma sferica era generalmente accettata da tutti gli intellettuali nel mondo occidentale. Tolomeo disegnò le sue mappe considerando la Terra sferica e sviluppò il sistema di latitudine e longitudine. I suoi scritti furono basilari per l'astronomia europea nel corso del
Medioevo, sebbene ancora nella tarda antichità e nel primo Medioevo si trovi qualche raro autore (come Cosma Indicopleuste) che sostiene la piattezza della Terra.
Se guardiamo alle raffigurazioni del potere imperiale nell’arte di quei secoli, noteremo che gli imperatori venivano rappresentati sempre con uno scettro terminante con un globo, a volte sormontato da una croce, simbolo della loro sovranità universale su tutte le terre del mondo. 
Un globo, mica una rotella.
Nel Medio Evo dunque, le persone istruite erano perfettamente consapevoli della sfericità del pianeta. La bufala storica circa la convinzione che a quell’epoca ritenessero la Terra piatta, risale al XIX secolo, quando le idee positiviste e il conseguente antagonismo tra scienza e religione portò in molti ad identificare quest'ultima come nemica della conoscenza. Uno dei testi che contribuì ad alimentare questo mito fu una molto romanzata biografia di Cristoforo Colombo, scritta da quell’autore di elegante scrittura e fervidissima fantasia che era Washington Irving.

Nel testo si narra di una forte opposizione al viaggio del navigatore genovese da parte della commissione creata dai sovrani spagnoli per approvare la missione: alcuni membri, si riporta, avrebbero sostenuto l'impossibilità di raggiungere le Indie navigando verso ovest, dal momento che la Terra era piatta. In realtà, i timori per il viaggio di Colombo riguardavano l'enormità della distanza da coprire, che avrebbe causato l'esaurimento delle scorte di cibo prima di giungere a destinazione. 


Questa previsione era peraltro azzeccata e fu un caso piuttosto fortuito che le tre caravelle s’imbattessero nell’isola più occidentale del nuovo continente su quella rotta. Se fossero rimasti un po’ più a nord oppure a sud di essa, non sarebbe stato certo Colombo a vantare la scoperta. Il Genovese peraltro, non era certo un originale aspirante suicida, ma un navigatore esperto che aveva consumato la vita su questa idea, formandosi appunto su informazioni e documentazione preesistente.
Gianni Spagnolo
XXI-XII-MMXV

4 commenti:

  1. Ecco tra le altre cose Gianni gli antichi avevano calcolato la circonferenza della terra con un'approssimazione sorprendente; Eratostene (276 - 194 a.C)calcolò 257.142 stadi, pari a 40.500 km circa. Successivamente Posidonio (135 - 51 a.C.)calcolò 240.000 stadi, 38.000 km circa. Da non molti anni con l'uso dei satelliti si è arrivati al calcolo definitivo di 40.009 km.Così per dire...
    In Internett si trova il metodo di calcolo degli antichi, per la verità piuttosto semplice. Un caro saluto a tutti e un anno tutto nuovo e bello per tutti. Andrea

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  2. Dimenticavo, qualcosa delle conoscenze antiche era andata senz'altro perduta, altrimenti mai Colombo avrebbe intrapreso il viaggio, o forse più probabilmente si sapeva che ci fosse della terra tra l'atlantico e il pacifico, come? Se vogliamo ignorare i vichinchi e Erik il Rosso la cui epopea si confonde con la leggenda, nelle isole canarie e sopratutto in quelle di capoverde erano abbastanza frequenti ritrovamenti di tronchi d'albero sputati dall'oceano e sopratutto dall'oceano arrivavano i grandi Albatri e altri uccelli migratori. Ecco poi si favoleggia che ci fossero persino delle mappe segrete, improbabile ma non impossibile. Andrea

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  3. Valà Giani, ca te la conto mi la controbovina giusta. Non c’è contraddizione alcuna fra il concetto di terra piatta, ..o al massimo un po’increspata, e di terra tonda, datosi che il tondeggiare del pianeta può conciliarsi allegramente col suo appiattimento, al pari di una palanca. Il Colombo non centra niente con la terra a palla. Navigò verso ovest, scoprì l’America e poi tornò indietro con le pive nel sacco. L’America era a ovest come adesso e così pure le Indie erano e sono rimaste ad Est. Così i cattolicissimi sovrani si trovarono a gestire una smusada epocale e mandarono Cristofaro a indrissar banane. Riparò la figuraccia il Carlo V° imperatore, che pensò bene di mandare Magellano in missione a Marrakesh insieme a quel magnagati del Pigafetta. Dopo tre anni di gozzoviglie con le marocchine rientrano raccontando di aver circumnavigato il globo. Fu allora che nacque il concetto di una roba maroca come falsa. Similmente a come fece Nicson con la conquista della luna. Mandò gli astronauti sulla luna così come i veneti mandano qualcuno in mona. Non va inteso in senso letterale, è un modo di dire. Infatti i veneti non sono molto contenti quando li mandi live. Ne è prova provata il fatto che sulla Luna non è scoppiata nessuna guerra, nessun casino e i lunatici hanno le gonadi intatte e si fanno allegramente i fatti loro, diversamente da tutti i posti dove sono arrivati gli yankee.

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  4. Tutte bufale, come el Don!

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