giovedì 20 marzo 2014

Danilo Longhi: un grande uomo della nostra Valle


Un  protagonista della storia 
del territorio vicentino.

Il 10 luglio 2013 in occasione della “Festa dell'EMIGRANTE” viene ricordato, con una
targa posta sulla sua casa natale, DANILO LONGHI, grande amministratore, con una prestigiosa carriera, al vertice di istituzioni economiche sia italiane che straniere, per lunghi anni Presidente dell'ENTE VICENTINI nel mondo.
Ma chi era questo grande Personaggio?
DANILO LONGHI era nato a Pedemonte il 30 novembre 1933 in una modesta famiglia, com'erano un po' tutte a quel  tempo, quindi soffrì, come tutta la popolazione, delle restrizioni e dei disagi di prima e durante la guerra del '45.
Senza mezzi per poter continuare le scuole superiori, ma, dotato d'una intelligenza superiore e da una volontà d'acciaio, si era fatto una vasta cultura.
Grande appassionato di lettura e di viaggi era partito dal suo paesello natio pieno di voglia  di riuscire, e nella Vicenza di quel tempo in piena espansione troverà il terreno adatto alle sue immense capacità. 
Era il tempo in cui imperava la Democrazia Cristiana.
Eletto in consiglio comunale di Vicenza come Assessore all'urbanistica e successivamente riconfermato ,divenne capo gruppo della D.C. 
Fu designato dalle categorie economiche come Presidente della Camera di Commercio di Vicenza.  Carica che coprì  ininterrottamente per quasi un ventennio. In seguito fu nominato Presidente dell'Unione camere di commercio italiane e ne riformò gli enti camerali,l'ordinamento e le funzioni.
Nominato vice Presidente di EUROCHAMBRES, ente che raggruppa 13000 camere di commercio nel mondo, ebbe così l'occasione di conoscere dal vivo i più grandi uomini di stato di quell'epoca.
Ebbe inoltre tantissime altre presidenze di banche e associazioni, ma noi lo vogliamo ricordare come Presidente dell'”ENTE VICENTINI  nel  mondo”. 
Non mancava mai nei suoi viaggi all'estero nel nord-sud America e in tutto il mondo di recarsi nei vari Circoli Vicentini e portare i saluti e raccogliere le lamentele. Vogliamo ricordarlo per il suo grande amore per tutti gli emigranti.
Si era battuto per il voto degli italiani all'estero e per facilitare il ritorno per coloro che lo desideravano.
Era sempre rimasto umile, attaccatissimo al suo paesello, non mancava mai, quando il lavoro glielo permetteva, di recarsi a trovare l'anziana Madre ed al cimitero dove riposavano i suoi cari defunti.
Un uomo diventato un'autentica istituzione dell'economia veneta è scomparso all'età di soli 71 anni...

Due frasi di DANILO 
sulle quali il mondo veneto moderno 
dovrebbe meditare:
“...perché non si può essere ricchi e ignoranti 
per più di una generazione...

   “La differenza fra il giardino e il deserto 
non è l'acqua”... è l'uomo”
Lino Bonifaci

4 commenti:

  1. Era un uomo meraviglioso, intelligente, affabile, alla mano con tutti. Aveva una percezione esatta dei "valori"
    che sono alla base di una vita sana, di una società onesta. Portava con sè la freschezza delle acque, i colori della natura, la poesia della sua valle.
    L'AIRONE

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  2. Fato ben a publicare un ricordo de Danilo. Se ghin fusse restà in vale de come elo, le robe saria na meio. Quando che va via i omeni driti e boni da far maneghi e resta quili intorcolà boni solo da far stele, maginarse se no va tuto a remengo in vale.

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    1. Benciò, cossa garisselo fato par la so vale?

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  3. Ben desso, intanto, i maneghi i li fa pi in legno!

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