domenica 2 ottobre 2016

C'è tra di voi qualcuno che li fa ancora?

Fatti i capussi agri! ll termine crauti deriva dal tedesco Kraut "erba, erbaggio". Mentre nella lingua d'origine tutti gli ortaggi a foglia, e persino alcune erbe aromatiche, sono considerati Kräuter, l'italiano crauti corrisponde piuttosto a Sauerkraut, ovvero i cavoli acidi. In dialetto: capussi agri. Fatti anche quest’anno. Cresciuti col sole dell'altopiano, nella nostra terra e con poca acqua in questa estate secca. Prodotto... bio! Speciali! 22 chili fatti! In inverno... musetto e capussi (cotechino e crauti). Proprio ben!
Lucio Spagnolo


3 commenti:

  1. Nulla di meglio, in una giornata d'inverno, di un bel piatto di polenta, crauti e cotechino. Io ho provato a farli, i capussi agri, ma senza un successo discreto. Dopo qualche mese si è formata una muffa e ho dovuto buttar via il tutto. Ci riproverò! Il segreto del successo è la costanza: provare e riprovare... E buon appetito!
    Anonimo

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  2. Raccomando il sale! 1 kg. ogna 50 kg. di crauti, e rispettare i 40 giorni di attesa, poi toglierli, metterli un kilo per sacco, e via nel congelatore.

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  3. Avevamo trovato, sottotetto della nostra casa in Val d'Astico, una vecchia "slitta da crauti" (ho letto che si dice cosi...) "Per vedere"...PR ha confezionato un nuovo utensile con l'esempio del vecchio. Mario Rigoni Stern racconta che, dalle sue parti, un tempo, il ferro per tagliare le verdure era ricavato da sciabole austriache.
    Poi, sempre "per vedere", abbiamo preparato i cappucci bianchi, del nostro orto, alla latto-fermentazione. Qualche settimane dopo, i crauti erano squisiti. Questo modo di conservazione serve per tanti altri alimenti.
    Abbiamo mangiato i crauti crudi o cotti. Eccellenti e con tante più vitamine !

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