LIMONE – C’è già chi l’ha definita “la ciclabile più bella
d’Europa”. Parliamo del tratto che collegherà Capo Reamol con il confine
trentino, appena iniziato. Vi mostriamo come sarà.
Nei prossimi mesi sarà realizzato un ulteriore tassello della
ciclabile del Garda, percorso ad anello che è il sogno di ogni
cicloturista.
I lavori di realizzazione del nuovo tratto di ciclabile che
collegherà la località Capo Reamol, a nord di Limone, con il confine
trentino, completando l’attraversamento del territorio comunale
limonese, sono partiti da qualche giorno con le opere di messa in
sicurezza.
Per il sindaco di Limone Chicco Risatti «sarà la pista più
spettacolare d’Europa». E a giudicare dai rendering del progetto
predisposto dalla ATT di Salò (www.att-srl.it), società specializzata in opere pubbliche che ha progettato anche altri lotti della ciclabile gardesana, c’è da credergli.
Il nuovo tratto si dipanerà per quasi due chilometri con passaggi mozzafiato a sbalzo sul Garda. L’opera comporterà un investimento di 7,6 milioni di euro,
finanziati dall’ex fondo per lo sviluppo dei Comuni di confine.
L’obiettivo di Risatti è inaugurare questi 2 km, che si aggiungono ai 4
che vanno dalla zona sud del paese a Capo Reamol inaugurati nel maggio
2013 (1,2 milioni co-finanziati da Regione e Provincia), entro Pasqua.
Vedremo.
Intanto negli uffici della ATT è già stato definito anche il progetto del tratto che da Limone sud giungerà alla zona del bivio per Tremosine.
«Un progetto commissionato dalla Provincia, già appaltabile, che
prevede un costo di circa 11 milioni che arriveranno sempre dal fondo
per i comuni di confine», dice Giorgio Toffoletto,
titolare di ATT assieme a Stefano Spadini e Massimo Ruffini (il team è
completato dagli ingegneri Rossana Stagnoli, Paolo Ghizzi e Armando
Merluzzi, con Luciana Dall’Ora che si occupa dei rendering progettuali).
«Questo tratto – spiega Toffoletto – prevede parti a sbalzo e parti
nelle vecchie gallerie dismesse della Gardesana. Costi? Tremila euro al
metro lineare, la metà dei quali per la messa in sicurezza: disgaggi,
consolidamenti, paramassi».
È già progettato anche il tratto da Tremosine a Campione sud,
poi, nell’ottica del grande sogno dell’anello ciclabile gardesano, si
dovrà pensare al tratto Campione-Tignale («L’ho fatto a piedi centinaia
di volte – dice Toffoletto – e abbiamo ben chiaro dove sono le
difficoltà»), mentre il tratto Gargnano-Tignale dovrà passare, secondo i
programmi, per la porzione di Gardesana che sarà soppianta dalla nuova
galleria in fase di progettazione dall’Anas.
Intanto Limone arriva con la sua ciclabile al confine con il Trentino.
Che è peraltro la condizione posta dalla Provincia autonoma per
realizzare il tratto che da Riva porta al confine con Limone (c’è già il
progetto esecutivo, manca il finanziamento, ma per i trentini non sarà
difficile reperire le risorse). Poi Limone sarà realmente collegato ai
circuiti europei per le due ruote.
Ricordiamo che l’anello ciclabile del Garda è una delle proposte prioritarie che Mauro Parolini, assessore allo Sviluppo economico di Regione Lombardia, ha inserito nel Programma Regionale della Mobilità e dei Trasporti,
il documento approvato lo scorso settembre che individua obiettivi,
strategie e azioni in materia di reti infrastrutturali e dei servizi.
Sarà anche bello e funzionale, ma la natura perde un po' del suo fascino. I gorghi, gli strapiombi sul lago, le rocce, la flora ecc. vengono sacrificati. Certo che l'occhio del fotografo si sente offeso. Non sarebbe stata migliore una pista ciclabile a metà montagna, tra la vegetazione e con vedute panoramiche spettacolari? Una semplice opinione.
RispondiEliminaANONIMO
Chiudere i buchi sulle strade no !
RispondiEliminaNon possiamo avere tutto, dai....
EliminaDimmi cosa hai....
EliminaCerto, diventerà come un' altra PRIA bislunga qualche kilometro... un ponte di Roana
RispondiEliminaaltrettanto bislungo... con il parapetto fatto a scaletta poi...
Non me la sento proprio di criticare, chi vive da queste parti sa l'importanza che sta assumendo il turismo in bicicletta, anche domenica scorsa in una uggiosa giornata autunnale ho incontrato gruppi di cittadini d'oltralpe di più di cinquanta persone, gente che prende il treno per passare il Brennero e poi giù. Gente che mangia alloggia e inquina molto poco. Lungo i tratti di ciclabile della Vallagarina che frequento sono già sorti una decina di bicigrill. L'avvento della bici elettrica sta portando una vera rivoluzione in questo campo, anche persone poco allenate possono affrontare difficoltà sino a ieri ostative. La bici elettrica sarà senz'altro un elemento del turismo già domani. Poi se uno sa come funzione anche poco la pubblica amministrazione sa che i soldi sono contingentati, quelli per le buche nelle strade sono tot, quelli per l'edilizia pubblica tot, eccetera quindi è un po' sciocco ragionare sempre su cos'altro si potrebbe fare con quel denaro, se le pubbliche amministrazione smettono di investire per rincorrere solo le emergenze andremo sempre più a rotoli. Andrea
RispondiEliminaAndrea, la penso proprio come te. Non si può essere contro tutte le iniziative, sopratutto quelle che creano un sviluppo ecocompatibile come queste.
EliminaLa bici elettrica, come dici, apre tante possibilità (mountain bike per esempio)a persone che, prima, se le sognavano soltanto.
Penso che investire in questi hobbies non sono soldi sprecati.
La vita è breve, l’arte vasta, l’occasione istantanea, l’esperienza ingannevole, il giudizio difficile.
EliminaMagari la Juventus vince la coppa dei Campioni, il colesterolo aumenta, il viagra non funziona, il callifugo non so più dove l'ho messo, il borotalco mi è caduto, si è rotta la caldaia.....il giudizio è difficile.
EliminaOddio,tutto si può fare, ben venga ogni iniziativa che avvicini l'uomo all'ambiente nel massimo rispetto. Questa pista pare collegata ad una strada pericolosa per pedoni e ciclisti, non vedete da dove parte?
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