La leggenda del vello d'oro e le case-torri del Caucaso.
L'area del Caucaso nasconde tesori dell'architettura come decine e decine di chiese ortodosse, e soprattutto le suggestive case a torre.
La loro duplice funzione abitativa e difensiva ha origini antiche, ma è a partire dal secolo XII, all’epoca dell’invasione dei Mongoli, che questa tipologia si diffonde nelle comunità della Valle dell’Ingusci (gruppo etnico della Federazione Russa insediato nel Caucaso).
Per costruire le torri degli Ingusci venivano seguite regole molto precise: dovevano essere completate in 365 giorni. Ogni famiglia benestante del villaggio era tenuta a costruirne una.
Le torri, con pavimenti e soffitti in legno, erano alte circa 10-12 metri. Al piano terra si trovavano stalle e scuderie per gli animali; il secondo piano, invece, era destinato allo spazio abitativo. Il terzo piano era riservato agli ospiti oppure veniva utilizzato per la difesa.
Quelli che sembrano balconi sono in realtà punti di osservazione difensivi. Questi "balconi" non hanno pavimenti e venivano usati per far rotolare massi e per versare liquidi bollenti sugli assalitori, mentre il recinto di pietra del "balcone" proteggeva i difensori dalle frecce degli assalitori.
Le torri dei villaggi erano piuttosto vicine le une alle altre, e potevano essere utilizzate anche per comunicare tramite segnali di fuoco: in questo modo i villaggi vicini potevano essere informati tempestivamente dell’arrivo dei nemici.
In queste regioni nasce la leggenda del vello d'oro, che deriva da una tradizione locale.
Le genti cercavano le pagliuzze d'oro nei fiumi e si servivano delle pelli di pecora per trattenere i preziosi sedimenti, così le pelli di pecora divenivano d'oro.
Wallace
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