lunedì 7 febbraio 2022

Tuti inpomatà

 

[Gianni Spagnolo © 22B7]

C’è stato un tempo un cui avere sui capelli una melassa gelatinosa e appiccicaticcia era cifra della perfetta maschilità. La brillantina era segno dell’uomo alla moda, che curava il proprio aspetto e ci teneva ad essere sempre a posto. Era l’acconciatura ricorrente degli attori fino agli anni Cinquanta-Sessanta che furono, anche senza volerlo, i testimonial più incisivi della brillantina. Avere appresso il pettinino tartarugato, nel taschino della giacca o in quella posteriore dei pantaloni, per i più sbrindoli, era un must del maschio à la page. La brillantina venne inventata e commercializzata nel 1928 dall’azienda britannica County Chemical Company col nome di Brylcreem.  Era una mistura un po’ misteriosa di acqua, oli minerali e cera, che ebbe un immediato e strepitoso successo, diventando un trattamento determinate nel look dell’uomo moderno e deciso: quello che aveva i suoi riferimenti negli attori di Hollywood, da Rodolfo Valentino, a Fred Astaire, passando per Humphrey Bogart per arrivar fino ad Elvis Presley e James Dean.

Allora si dicevano “impomatati” quei maschi con la testa tirata a lucido e i vestiti abbondanti, che facevano stragi di cuori nelle sale da ballo. Qualcuno ricorderà forse il pelatissimo ispettore Rock, che nel Carosello degli anni belli ammetteva di aver commesso il più grave errore della sua vita nel non aver mai usato la brillantina Linetti. Vista la sua pelata, lo slogan sollecitava il narcisismo dei maschietti, attribuendo alla brillantina virtù che certo non aveva. Primi vagiti di una pubblicità psicologica che sarebbe poi diventa invasiva su tuti i media. 

La storia però va avanti; pur avendo avuto un po’ di revival col film “Greese”, l’impomatamento di massa è ormai archiviato. Non è tuttavia escluso che, come tutte le mode, possa riproporsi e la brillantina ritorni in auge, riconquistando i suoi passati splendori e ridando agli uomini quell’aria “impomatata” che pare donasse quel non so che di fascino aggiuntivo.


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