Ho letto che i sindaci dell’alta Valdastico, e non solo, lamentano la difficoltà di ottenere risposte dal call center che gestisce l’attività dei medici di base.
Anch’io ho lavorato in un call center, anzi, tutta la mia famiglia (Stefani) ci ha lavorato...
A casa era obbligatorio alzare la cornetta ad ogni squillo. Lo faceva mia madre Norma, mia nonna Maddalena, noi figli e chi in quel momento aiutava in casa. Insomma tutti.
All’inizio non c’erano telefoni nei vari ambulatori, al bisogno chiamavamo i “punti telefonici”, ovvero i bar vicino agli ambulatori.
I proprietari avvertivano il Dottore, e in qualche modo si trasmetteva il messaggio.
Il “Triage” veniva fatto dalla mamma: urgente (cerchiamo subito il Dottore), medio (vi visita tornando a casa), non urgente (chiami stasera o domani). E anche quando i telefoni furono installati negli ambulatori, la maggior parte delle chiamate arrivava sempre a casa.
E le urgenze? Prima una veloce ricerca telefonica: “E’ passato il Dottore? Ha lasciato detto dove andava? L’avete visto? Poi partivano la mamma o Riccardo con la moto.
Ma la vera sciagura del nostro call center è stato negli anni ‘70 cercare la modernità, cioè installare la segreteria telefonica! Era un aggeggio ingombrante, allo squillo partiva la registrazione: ”Questa è la segreteria telefonica di casa Dott. Stefani. Lasciate un messaggio dopo il segnale”.
Le registrazioni ci aiutarono ben poco:
“Dotòre son mi, me sèntelo?” E giù la cornetta!
“Bonasera Dotòre, me marìo non sta ben”, “Dotòre el me conosse no? Pàsselo dopo?”.
“Dotòre, Dotòre! Dotòreee... ma xelo lu chel parla?”.
Il tutto senza riferimenti a nomi, vie e paesi… 😊
Lasciammo la segreteria spenta e continuammo con i vecchi metodi, aiutati dal fatto che sempre più persone avevano il telefono. La mattina si trovava una lista con i probabili spostamenti di mio padre e così sapevamo circa dove cercare...
Forse è meglio adesso, pur con qualche “impiccio”.
Lina Stefani
Brava dott.ssa Lina. Benvenuta nella nostra pagina. Eugenio
RispondiEliminaGrande Lina, il ricordo di tuo papà è sempre presente nei nostri cuori, erano proprio altri tempi; A casa ho ancora appeso un telefono come quello nella foto, funzionante! Un abbraccio gi
RispondiEliminaGrazie Lina per questo tuo intervento, continua ancora...
RispondiEliminaGrande e indimenticabile il dott. Ernesto Stefani.Un Professionista illuminato per tutti.Ricordo che quando mia madre lo chiamava per qualche problema di salute mi sentivo già guarito appena saliva le scale brontolando paternamente.Con Lui ognuno sapeva di essere in buone mani perchè distingueva la realtà del male dalle sensazion di fantasia e aveva sempre ragione.Un Uomo presente nei personali sentimenti di riconoscenza e anche nella memoria per lo strepitio della veloce motoretta" Guzzi c.c.48" di cui si serviva per l'accesso all'ambulatorio percorrendo la strada sterrata della frazione Longhi.
RispondiEliminaGrazie!
EliminaIl tuo arrivo è proprio una bella cosa, grazie per condividere con noi in questa valle di lacrime
RispondiEliminaGrazie dottoressa, tanti sono i ricordi legati al dottor Stefani...tanti. ma quello che voglio raccontare è quello di quando mia mamma mi mandava in ambulatorio con una grande tazza di caffè. Chiedevo a chi doveva entrare di andare insieme e quando il dottore mi vedeva era contento. Toglieva il piattino da sopra la tazza e...giù il caffè, tutto d'un fiato! Poi ringraziava e continuava con le visite, sempre pronto, sempre disponibile. Lucia
RispondiEliminaAlmeno 20 al giorno Lucia!
EliminaImmenso il Dottor Stefani e brava Lina ad averci descritto il funzionamento del suo "call center". Lo abbiamo nominato sempre, soprattutto in questi ultimi anni molto difficili per mia mamma e per me. Vorrei raccontarvi la mia esperienza e le enormi difficoltà per tentare di contattare il medico curante di mia mamma ma è meglio che non lo faccia perché mi sarebbe impossibile descrivere il tutto senza cadere in meritate offese. Una situazione, segnalata, degna del "mio" profondo Sud, con buona pace dei leghisti.
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