venerdì 4 febbraio 2022

La verità sui “medici di base” che i media non raccontano

 


di Daniele Morini

Gentile Direttore,
siamo oltre 200 giovani Medici di Medicina Generale e vogliamo denunciare, attraverso la sottoscrizione di una nota congiunta, le condizioni impossibili in cui siamo costretti a lavorare e le continue critiche di televisioni e social, e degli assistiti. In queste ultime ondate Covid abbiamo appreso le novità sulle procedure attraverso i social, passando per inefficienti. 
Non è possibile che qualunque interlocutore (Ufficio d' Igiene, 1500, CUP, datori di lavoro, ecc) a domanda del cittadino risponda “CHIEDA AL SUO MEDICO DI BASE”. 
Tante incombenze inutili ci tolgono tempo per la nostra attività clinica (ad es certificati INPS a fronte di provvedimenti di isolamento già protocollati). 
Le altre patologie non sono sparite, ma rischiano di passare in secondo piano, e il nostro compito di medici disatteso, nostro malgrado.

Non siamo i responsabili del default della medicina territoriale. Siamo stati e continuiamo ad essere accanto alla popolazione, impegnati nel dare risposte, anche di fronte a comunicazioni spesso caotiche e fumose. Siamo stati trattati come marionette in balia di pazienti confusi, spaventati, allarmati, invischiati in difficoltà burocratiche. E siamo diventati capri espiatori: tutti i compiti NON svolti dalle istituzioni, riversati su “i medici di base".

La medicina del territorio non è costituita da lavativi e ciabattini, ma è IL presidio sanitario per eccellenza, che può arginare il dilagare della crisi di un Sistema Sanitario certamente insufficiente e impoverito. Se dovessimo mollare, si scatenerebbe il caos sociale. Ma ormai siamo STREMATI.

Temiamo il disastro che aspetta la Sanità Italiana Pubblica tra pochi mesi. Per affossare gente brava e lavoratrice, dipingendo una categoria come lavativa, devi metterla nelle condizioni di non farcela, creando aspettative nella popolazione che non possano esser attese. La medicina generale viene continuamente provocata per produrre una reazione veemente, ma noi restiamo al nostro posto. I media ci descrivono come Lobby cattiva, ma noi difendiamo i cittadini! Noi medici di famiglia abbiamo tantissimi pazienti, non sempre per nostra scelta: alcune Ausl hanno imposto lo sblocco del massimale (da 1500 a 1800 assistiti) per carenza di medici di medicina generale.

La gente non conosce davvero il lavoro del medico di famiglia. Lavoriamo per la maggior parte della giornata in maniera invisibile. Nessuno conosce cosa significhi davvero fare il medico di famiglia.

Non lo sa il GOVERNO, che vorrebbe imporci la dipendenza, pensando che sia la soluzione a tutti i problemi, mentre servirebbe il doppio dei medici per fare il lavoro che svolgiamo.

Non lo sanno le REGIONI, che ci comunicano le loro decisioni tramite i social, e ci attribuiscono compiti che esulano dalla nostra disciplina, le stesse Regioni che per anni hanno formato troppi pochi medici in Medicina Generale, seppur fosse già nota la carenza prevista per il 2020.

Non lo sa l’ OPINIONE PUBBLICA, soprattutto la televisione, dipingendoci come nullafacenti da 15 ore a settimana, e diffondendo notizie false e denigratorie sulla nostra professione.

Non lo sa la GENTE, che pensa che il proprio medico di famiglia sia di proprietà esclusiva, ad uso personale, sempre disponibile, 24h 7/7, ma NON SIAMO UN CALL CENTER e, se il medico non risponde a queste aspettative, lo aggredisce o lo minaccia.

Abbiamo idee concrete per riorganizzare i vostri ambulatori. E' fondamentale per il bene del cittadino che venga mantenuto il rapporto di fiduciarietà, così come il rapporto convenzionale, e la capillarità e prossimità ai cittadini (non nascosti in cattedrali sanitarie).

E’ necessario snellire subito la burocrazia a favore dell’assistenza. I medici devono operare in gruppi organizzati, non più in studi singoli, con un triage infermieristico, dobbiamo implementare i già esistenti ambulatori dedicati per patologia cronica con spazi dedicati (diabete, ipertensione/scompenso, bronchite) e un collegamento diretto con gli specialisti. Possiamo dotarci di una diagnostica di primo livello in studio, implementare la telemedicina e i teleconsulti con gli specialisti, e una gestione diretta del servizio infermieristico domiciliare. Non sono cose che si possono organizzare autonomamente, ci vuole un livello normativo adeguato.

In questi due anni di pandemia abbiamo mantenuto la nostra attività clinica abituale e abbiamo assorbito, con infinte ore di straordinario (sempre gratuite), i compiti propri di altri servizi. Noi tutti siamo specialisti poiché abbiamo affrontato un corso di formazione specifica in medicina generale (che andrebbe riconosciuto a livello universitario) che ci prepara ad essere specialisti della persona inserita nel territorio.

Noi Medici di Famiglia abbiamo la responsabilità di sviluppare un sistema COORDINATO, ma AUTONOMO delle Cure Primarie, dimostrando alle Regioni quello che la medicina generale già sa fare, e cosa può fare ancora. La voce di chi conosce il territorio, la nostra voce, va ascoltata.
Il cambiamento inizia da qui.

Daniele Morini
medico di famiglia di Faenza, Ravenna

02 febbraio 2022
(quotidianosanità.it)

6 commenti:

  1. Mio Dio, che sfortunata categoria...se la passano peggio dei pescatori di gamberi nei mari del Nord! Non continuo perché scadrei nel grottesco, abbiamo tutti noi gli occhi per vedere quello che accade.

    RispondiElimina
  2. Dimenticavo, sfortunati anche per la retribuzione.
    Professione Stipendio
    Medico di Base Massimalista 157.500 €/anno
    Medico di Base con Pochi Pazienti 84.000 €/anno
    Sostituto del Medico di Base 73.500 €/anno

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Pensavo che qualcuno contestasse questi importi….

      Elimina
    2. Giulio
      In questo periodo più che in certi altri,i medici (di base)sono stati molto sollecitati.Delle persone che sono anche i loro pazienti diranno che questi si sono fatto un sacco di soldi con il vaccino,e questo l'ho sentito da una persona che è come si dice antivax,più il stipendio mirabolante come è stato scritto qui sopra!!! non possono lamentarsi.L'anonimo coraggioso (sa)che si aspettava delle osservazioni deve essere rimasta sulla sua fame.Conosco un po il sistema sanitario regionalizzato in Italia ,conosco un po' meglio quello Francese visto che vivo in Francia.Penso che è troppo facile sparare su un lampista solo perché ha un stipendio detto ( confortevole).Molti dirigenti di piccole e medie imprese non sono lontani di quelle somme e non parlo delle grandi industrie,tutti i dirigenti politici che sono a l'esecutivo,i giornalisti ,gli avvocati,i notai che dirigono il paese da più di 70 anni,e non parlo di quei giocatori che spingono una palla e dei piloti di formula uno che intascano milioni di euro ogni anno a tutti questi non si rimprovera mai niente se non non avere segnato il gol.Quando ci fa comodo facciamo gli elogi del dott Ernesto ,pero si sa criticare l'efficienza e le origini dei medici di oggi quando questi si occupano dei nostri famigliari,penso che la responsabilità di un medico e incomparabile rispetto a quel giocatore che segna un gol.Oggi i medici di base fanno il loro mestiere con passione,hanno un ruolo sociale e di solidarietà,molti vanno fare una visita dal dott per rassicurarsi,per fare una chiacchera perché la solitudine è crudele.E troppo facile criticare l'esistente,se non stiamo attenti ,ritorniamo a l'epoca di Hippocrate ;quando solo le famiglie ricche erano proprietari di un medico,i poveri non havevano diritto alla sanità.Oggi andiamo sempre più nel privato per farsi curare,e normale??Il problema risiede nel sistema ed e inutile volere dividere la gente attraverso lo stipendio ,sarebbe più opportuno volere per tutti un buon stipendio e una buona pensione per poter vivere dignitosamente,di poter andare da un medico qualsiasi quando si ha bisogno ,di avere delle strutture sanitarie degne di un paese come il nostro.

      Elimina
  3. Giulio, io non ti conosco (scusa per il "tu") e non conosco nemmeno la realtà della sanità pubblica francese. Se ho commentato, credimi, è perché quello che ho provato in questi ultimi anni, anche sulla mia persona, mi ha profondamente scossa. Quando mi sono trasferita per assistere mia mamma ancora non si sapeva del Covid ma la situazione era già penosa; sono rimasta due anni e mezzo e mi sono tenuta il medico di "famiglia" a 1000 km perché lassù non avrei saputo per chi optare: c'erano i bravi medici ma non si potevano scegliere perché non avevano posti liberi o perché non potevano accettare pazienti a 20 km dal loro ambulatorio . Detto questo non voglio entrare nel particolare, non è questa la sede. Ho parlato in base a fatti concreti, e spiacevoli, credimi; ho sentito anche altre persone con esperienze simili alla mia. Non ne farei una questione di stipendi, non facciamo paragoni con gli industriali, con gli artigiani, con i dirigenti che nomini tu: queste persone lavorano anche 18 ore al giorno, quando i loro "clienti" li cercano, vengono trovati immediatamente... Non dopo giorni di attesa per un appuntamento, non dopo 1h e 50 m di ripetute telefonate al call center, e li trovi pure scocciati! Pensa a quante figure ci sono oggi al posto dell'insostituibile Dottor Stefani, quanti medici da Lastebasse ad Arsiero? Quanti medici di guardia la notte ed i giorni festivi? Lui eseguiva anche interventi chirurgici, esaminava ai raggi x, riduceva fratture, ingessava, estraeva denti, assisteva le partorienti... e tutto ciò, incredibilmente, senza l'ausilio del cellulare! Dove poi dici che i medici di oggi fanno il loro mestiere con passione ed hanno un importante ruolo sociale e di solidarietà, mi fa piacere per te che avrai avuto esperienze positive; dici che molti vanno dal medico per farsi una chiacchiera perché la solitudine è crudele... ma dove? In Francia? Allora prega di non averne bisogno nella valle dell'Astico, là la situazione è "difficile", la solitudine è crudele? Alcuni medici sono spietati. E finisco dicendo che non è vero che quello del medico è un mestiere, come altri, no, ci vuole anche misericordia, serve carità cristiana, è indispensabile provare dei sentimenti; ebbene sì, per me, e chiedo scusa a chi non la pensa come me, dovrebbe essere una missione. Come fu la vita del Dottor Stefani.

    RispondiElimina

Girovagando

  Il passo internazionale “Los Libertadores”, conosciuto anche come Cristo Redentore, è una delle rotte più spettacolari che collegano l...