martedì 8 febbraio 2022

Piero se volta

[Gianni Spagnolo © 22B6]

A ghe jera na volta 

Piero se volta

casca la fassina 

Piero se sassìna.

Questa era invariabilmente la risposta dei vecchi ai bambini che chiedevano di raccontar loro una storia che essi non avevano voglia di ripetere. Era un po’ la versione locale della: “storia de la vaca Vitoria, che morta la vaca finiva la storia”, ma di quella con Pietro come protagonista c’erano diverse varianti anche in lingua, come, ad esempio:

C'era una volta

Piero si volta.

Casca la zuppa:

Piero s'inzuppa.

oppure:

C'era una volta

Piero si volta.

Casca la lira,

Piero si gira.

Casca la rosa,

Piero si sposa.

Casca la scopa,

Piero s'accoppa.

Erano filastrocche strampalate, o meglio, frasi che in origine avevano forse un senso compiuto, ma poi venivano adattate al dialetto o alle circostanze locali divenendo composizioni insensate tenute insieme alla meglio dalle rime baciate. Perciò ogni paese o zona aveva le sue, che giravano di bocca in bocca dei bambini fissandosi nella memoria. Dato che in età avanzata ritornano spesso cose mandate a memoria negli anni verdi, chissà quanti ricorderanno questi scioglilingua un po’ sciocchini.


1 commento:

  1. C'era una volta un Re che disse alla sua serva raccontami una storia,la serva comincio'
    c'era una volta un re etc.
    C'era anche questa.

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