Caro vecchio pollaio
Girando per le contrade di Breonio, son rimasta incuriosita da questo porcile-pollaio, di contrada Paraiso, che presenta due interessanti particolari.
Va ricordato, che un tempo, quasi tutte le famiglie di campagna e di montagna, possedevano un pollaio-porcile, (dialetto: pujnar/porsil) una specie di cassaforte, che garantiva con la presenza del maiale e un nutrito gruppo di galline, la carne per tutto l'anno. Preziosa pure la produzione di uova che spesso avevano valore come merce di scambio.
Ricordo che mia nonna, a suon di uova, si comprò una macchina da cucire Singer. Solitamente il maiale veniva ucciso tra dicembre e gennaio mentre le galline, alla bisogna.
Tornando al nostro pollaio, un particolare interessante è lo spazio recintato da lastre ricavato sul tetto; a cosa mai sarà servito? (pensate alla concretezza dei montanari).
L'altro particolare è una bellissima 'bauta', ovvero la porticina dotata di un meccanismo, che azionato, chiudeva la porticina stessa una volta che le galline erano entrate nel pollaio. Se qualche sera capitava di lasciar aperta la bauta, erano dolori; sicuramente la volpe, nottetempo, avrebbe visitato il pollaio!
Questo termine origina dall'antico alto tedesco "Bihouten" - medio alto tedesco "Behueten" - tedesco moderno "Behuten", con significato: proteggere, custodire. Per i veneziani, la 'bauta' era una lunga veste da camera con mantellina e anche mascherina di carnevale.
In Lessinia orientale indica anche la ragnatela o la portella della stufa.
Antonia Stringher
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