sabato 4 settembre 2021

I Piccoli - Minuscolo villaggio rurale situato ai margini del territorio lavaronese, sul ripido pendio che digrada nella sottostante valle dell'Astico



Foto di Marina Pesavento



Tempo di percorrenza del sentiero solo andata :  1h30

 Dislivello totale: 600 m    

Quota massima raggiunta:  1037 m

Dopo aver risalito la Val D’Astico da Arsiero direzione Folgaria poco prima di arrivare a Lastebasse si nota un ponte sulla destra che porta in località Carotte, da lì si sale sulla piccola chiesa al centro dove appena dietro c’è un posto dove mettere l’auto, ovviamente se si usa questo sentiero per il rientro, la macchina si mette in altro luogo (come ho fatto io mettendola sul ponte a Brancafora) cosi facendo si ridiscende sulla strada asfaltata fino a Brancafora. Il sentiero parte proprio vicino alla chiesa di Brancafora, ricordo che il primo segnavia da seguire non è il 295, ma bensì il 595, il sentiero denominato anche Antica Via dell’Ancino ( di Qua ), arrivati al bivio con la strada che arriva da Dazio e porta a Oseli dove per intenderci si trova anche il Forte Belvedere, se si imbocca il sentiero 221 si può completare il percorso fino a Lavarone. Il sentiero è molto bello, sale su un crinale qualche volta esposto per poi uscire dal tratto boschivo nella zona di Sas della mitrie. Si narra che qui si incontrassero i vescovi di Padova Feltre e Trento, anche se oggi rimane visibile solo uno dei simboli vescovili che viene associato a Padova o Vicenza, si sale fino a raggiungere la chiesetta dei Piccoli, dedicata alla Madonna de La Salette che si narra sia stata costruita sopra un masso per opera di due italiani emigrati all’estero che l’avrebbero edificata per ringraziamento alla Madonna per aver salvato una bambina sopravvissuta miracolosamente dopo essere caduta dallo stesso masso.

Il còvelo di Rio Malo

Il còvelo non è altro che un anfratto di roccia, prettamente carsica che si trova poco lontano dall’abitato di Piccoli, profondo circa 30 di metri che va a finire in un camino centrale, raggiungibile attraverso una robusta scala in ferro.

Il Còvelo è soprattutto noto per essere stato postazione di esazione dal dazio vescovile. Storicamente ne abbiamo notizia fin dall’anno 1027. Data la posizione, controllava facilmente l’«imperiala», l’antica strada/sentiero che proveniva dall’alta Val Sugana attraverso la valle del Centa e che scendeva nella sottostante Val d’Astico. All’epoca era nota come la Strada de l’Ancino, divisa tra l’«Ancino di là» e l’«Ancino di qua». Il Còvelo fu dunque utilizzato come una sorta di grotta fortezza, presidiata da un drappello di soldati. Nel 1276 fu ceduto alla famiglia dei Belenzani. Durante la guerra combattuta dalla Lega di Cambrai contro Venezia (1508) fu occupato dalle truppe veneziane. Al termine del conflitto, tornato sotto il domino austriaco, perse d’importanza e fu abbandonato. 

Fonte : La Magnifica Comunità degli Altipiani Cimbri – di Fernando Larcher

 

1 commento:

  1. Buongiorno, io sono salita ai Piccoli, dal sentiero che parte dai Busatti,accanto alla "Taverna da Clara"; e poi scesa verso le Carotte. Durante il percorso ho potuto vedere alcuni camosci. Anna Maria L

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