giovedì 30 settembre 2021

Il nuovo Ponte al Maso

 





Corre l'anno 1942, il comune di Valdastico è stato costituito da poco e delibera di unire le due sponde della nuova comunità con un bel ponte moderno. Siamo in piena guerra mondiale e i giovani del paese sono ancora impegolati nelle steppe della Russia, nelle montagne dei Balcani e nei deserti del Nordafrica nel velleitario tentativo di rompere le reni a qualcuno, ma in paese emerge questa nuova urgenza, seconda solo all'opera di edificazione della nuova monumentale chiesa parrocchiale. 
I legittimi diritti dei Toldo Polachi, costruttori dell'originario ponte in legno alla fine del secolo precedente, vengono soddisfatti e si procede dunque alla messa in cantiere della pregevole opera.
Essendo in pieno periodo bellico l'acciaio però scarseggia e perciò il ponte viene realizzato con la classica struttura ad arco gravità in calcestruzzo non armato, poggiante su tre piloni in pietra lavorata. Allo scopo vengono erette le complesse carpenterie di supporto alle centine in legno per il getto delle arcate. Ne risulta un comunque un ponte elegante e ben fatto. Per collegarlo al paese c'è però ancora la vecchia ed erta Pontara, risistemata ottant'anni prima dall'amministrazione austroungarica.
Vabbè, intanto il ponte è fatto e poi si vedrà di fare anche la strada; d'altronde in Italia funziona normalmente così. Per intanto accontentiamoci, che la neonata amministrazione ha dato un chiaro segnale di avere a cuore l'integrazione delle opposte sponde delle avite acque.



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