giovedì 23 settembre 2021

Inbroia l'ocio

Il muro dei Canuts com'è oggi...

.. e com'era prima.

【Gianni Spagnolo © 21I21】

Non si vede bene che con il cuore, l’essenziale è invisibile agli occhi. 

Possiamo prendere a prestito da “Il Piccolo Principe” questa poetica affermazione, per evidenziare l’inganno cui sono talvolta soggetti i nostri occhi nell’interpretare la realtà. In verità gli occhi inquadrano fedelmente la realtà, ma è il nostro cervello che elabora le  immagini adottando talvolta riflessi condizionati che la distorcono. Lo vediamo nelle ruote che girano al rovescio per la persistenza dell’immagine sulla retina o nei cosiddetti “trompe-l’œil”, gli ingannatori dell’occhio per definizione.

Lione è una delle città più grandi di Francia, ma conserva alcuni aspetti romantici tipici dei paesini. Caratteristica è la presenza di oltre 150 murales o trompe-l’œil sparsi in giro per la città, alcuni dei quali sono talmente maestosi e realistici da ingannare anche l’osservatore più attento fino a quando non decide di avvicinarsi e toccare con mano. Fin dagli anni ’70, Lione è stato infatti un centro per i murales realizzati con la tecnica a trompe-l’œil. Essa consiste nel raffigurare un soggetto in modo sufficientemente realistico, da far sparire alla vista la parete su cui è dipinto. Ad esempio, il trompe-l’œil trova il suo campo nella rappresentazione di finestre, porte o atri, per dare l’illusione che lo spazio interno di un ambiente sia più vasto.

In foto vediamo Il muro dei "canuts" (tessitori di seta): questo affresco di 1.200 m², dipinto a trompe-l'oeil, è il più grande d'Europa. Il muro, originariamente vuoto, ora dà un'idea della vita quotidiana a Lione.  L'affresco illustra tutto ciò che Lione ha conosciuto di celebre. Si vedono 30 volti di uomini e donne, originari di Lione, che hanno lasciato il loro segno nella storia francese, come santa Blandina, Paul Bocuse, Juliette Récamier, il fisico Ampère, Saint-Exupéry e altri ancora, diventando una delle principali attrazioni della città.

Mi piacciono i trompe-l’œil, li considero un’espressione artistica che arriva a dominare la realtà dandole un’anima nuova o riportandola alla sua autenticità. Se i murales danno vigore a pareti altrimenti grigie e anonime, i trompe-l’œil riescono a riempirli di vita e movimento, stimolando la fantasia oltre la raffigurazione stessa; invogliano ad entrare dalle porte solo colorate e ad d’incontrare i personaggi raffigurati. 

Quattro piccole meridiane e qualche murales erano apparsi timidamente anche da noi, ma recentemente è il muro del parcheggio del Maso che ci sta mostrando l'impatto e la suggestione di un dipinto a tema d'una cerata dimensione, apprezzata opera dell'artista locale Fernando Protto, autore di altre opere in quel di Forni. 

Ci sono nei nostri paesi alcune pareti che si presterebbero assai bene, per superficie, posizione e visibilità, ad ospitare dei trompe-l’œil giganti che darebbero colore, allegria e vitalità a quelle case e all’intero abitato. Operazioni che forse non costerebbero neanche troppo, e, se ben progettate, darebbero  risultati culturali ed estetici decisamente importanti. Pensiamoci!



2 commenti:

  1. ciao se vuoi qualche altro edificio a Lione pitturato ne ho alcuni fatti quando sono andato nel 2018

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    1. Grazie Cesco, ma a chi interessa può trovarli abbondantemente in rete. Questo era solo un esempio per mostrare quanto un'opera del genere possa contribuire a riqualificare un ambiente senza interventi strutturali ma solo applicando inventiva e fantasia.

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