sabato 25 settembre 2021

Che rabia!

 

Odiavo il pisolino pomeridiano di precetto, quello imposto all'asilo dopo pranzo. Bisognava dormire composti, con la testa sul banchetto e le braccia conserte, con la suora che vigilava arcigna sui dormienti, o, per meglio dire, sugli obbligati a dormire. Ma come si fa a dormire se uno non ha voglia? Io non avevo mai voglia di dormire, anche e perché non ero certo appesantito dal pranzo, dato che non mangiavo quasi niente. Allora sniffavo! 
Si ciò, .. a snifavo la Cocoina che la jera intel scafeto del bancheto, e la mangnavo anca. Eh si, ciò, ancamassa, e che bona!
Da allora mi è sempre rimasta indigesta la pennichella. Odiavo quella dei vecioti, par via che d'istà biognava star siti e boni almanco fin ale tre e cuéla dei prete, che no te catavi mai a cuel'ora. D'estate, dopomagnà, cadeva una sorta di coprifuoco, di sospensione del tempo, dei suoni, dell'agire. E si che non eravamo mica in Sicilia o ai tropici, ma in una valle con sei ore di sole andò che no se suava gnanca massa. Sta storia dell'arpisolo a no la go mai capìa!

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