martedì 2 marzo 2021

Un paese da Guinness

【Gianni Spagnolo © 21II12】

Dove non bastasse il buon senso, c’era l'Art. 726 del Codice Penale che condannava chi espletava i propri bisogni corporali in luogo pubblico. Lo faceva appellandosi alla pubblica decenza, un concetto invero diventato piuttosto vago.  Dopo l'intervenuta depenalizzazione ad opera del Dlgs 8/2016, l’operazione è oggi derubricata a semplice illecito amministrativo e sanzionata con una multa da 5.000 a 10.000 Euro. Rimane dunque ancora conveniente investire un euro e qualcosa di caffè per usare i bagni di qualche bar, sempre che ce ne siano di aperti e a portata di mano. Beh, .. di mano si fa per dire! Evidentemente è ancora forte la discriminazione fra gli animali, considerato che fatta dai cani è invece tollerata. Animali lo siamo veramente anche noi, alle volte più di loro.

È una lunga storia che va dall’Antica Roma, dove i lasciti liquidi erano ricercati e raccolti per vari usi, alle più rustiche abitudini nostrane. L’imperatore Vespasiano riuscì perfino a tassare l’urina come materia prima, da cui il famoso detto: “pecunia non olet” (i schei noi spussa). Concetto interessante, che non era estraneo neanche ai nostri vecchi, chj ghéa caro se qualcuno fruiva ad libitum del loro precario gabinetto posto in cao al luamaro. 

Comunque sia, l’operazione estemporanea fuori dai luoghi topici, per quanto bandita, richiedeva sempre un minimo di privacy e perciò negli abitati erano gli angoli dei fabbricati i posti che la garantivano; con le prevedibili conseguenze igieniche. In tutte le epoche si dovette perciò combattere questa abitudine, architettando svariati sistemi di deterrenza. Non solo per evitare i rilasci corporali, ma anche per ostacolare gli agguati dei malfattori in tempi di assenza di illuminazione pubblica. 

A Venezia, dove non difettavano certo di senso pratico, inventarono così le "pissote", dall'evocativo nome, che riempirono in breve gli angoli dei fabbricati. Si trattava di piani inclinati in malta lisciata o pietra d’Istria, foggiati in modo da ottenere il massimo della deterrenza. Urinare su quei piani inclinati, appunto, oltre a costringere ad espletare alla berlina, comportava la conseguenza di ricevere tutti gli schizzi addosso e i rivoli sui piedi, perciò era un deterrente assai efficace. Applicarsi in lasciti più solidi era invece decisamente scomodo e pericoloso.

Ora qualcuno si chiederà dove si voglia andare a parare con questa dissertazione giuridico-evacuatoria. La dotta premessa serve in realtà per introdurre un paese che vanta probabilmente un primato mondiale in fatto di pissote. Già, perché mentre nella Serenissima si limitavano ad ostruire gli angolini, in un remoto recesso dei Veneti Domini, qualcuno pensò bene di realizzare le pissote più grandi del mondo e ciò accadde proprio a San Pietro Valdastico. 

Eh si ciò, ancamassa!

Penso proprio che il nostro paese detenga questo record e inviterei perciò le Autorità locali o Pro Loco a prenderne atto e contattare il Guinness dei Primati per inserirlo nell’ambita lista e dare con ciò meritato lustro al paesello. Basta infatti fare un giro ai Slìsseghi per rendersene conto di persona. 

Cosa sono infatti i Slìsseghi, posti sotto il tenebroso "Arco dei Cimbri", se non delle gigantesche pissote?

É da vedere se queste enormi pissote siano state costruite contemporaneamente alla nuova chiesa, oppure in un secondo momento. Eppure c’era un bel gabinetto pubblico, proprio lì sopra. Era situato nell’angolo del pomposissimo "Belvedere Pincio", dietro al garage del prete, dalla parte dell'uscita degli uomini e offriva pure un rilassante panorama sulla valle. Loro, si sa, hanno la vescica debole, mentre le fémene dell'altra navata erano invece abituate a tegnèr duro ad oltranza. 

Può darsi che, dopo i primi entusiasmi per la nuova chiesa, in troppi abbiano trovato accogliente quel buio antro sotto la sacrestia e dato libero sfogo agli sfinteri; riducendola con ciò ad un cesso e costringendo i fabbricieri a escogitare un efficace deterrente. Ma forse la cosa fu prevista già dal progetto e neppure questo ci rende onore. Succede così che mentre sul davanti della chiesa campeggia un monumento che esalta l’eroicità dei paesani, sul didietro ne abbiamo eretto uno a testimoniarne l’indecenza.

All'apice della vergogna, se non ricordo male, perfino sugli angoli della facciata del tempio c'erano tempo fa delle artistiche grate di ferro puntute che svolgevano la medesima funzione, ma sono state poi rimosse per carità di patria.

Non si salvavano neppure le giovani generazioni più timorate,  quelle Frecce Bianche, Rosse e Verdi che bazzicavano dalle parti della Contessina, dato che perfino in quei pressi era posizionata una pissota più piccola. L'aureola poco santa che ancora la corona ne da imperitura testimonianza.

Beh, .. almeno qualche record adesso ce l’abbiamo: basta solo certificarlo! E no far massa i petenela. 

D'altra parte, lo dicevano anche i classici: Mingere cum bombis, res est saluberrima lombis.







11 commenti:

  1. a proposito di questo perche non rendere fruibili i nostri (cessi pubblici) ps. eravamo le fiamme bianche rosse e verdi e come diceva la contessina cerano anche le fiamme spente

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  2. Dici bene Gianni che le creature lasciate dai cani sono tollerate, basta che siano solo ed esclusivamente del proprio cane, Per farla breve mai viste tante merde di cane (e tante merde di padroni) in giro per le strade.

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  3. ...e pensare che avrei sempre pensato che i slìsseghi fossero stati fatti come parco giochi per noi bambini dei tempo passati !! Se sapevo la loro reale funzione ci avrei slìssegà molto meno su e giù, ma non potevi dirmelo allora? Attento però che a troppo parlar de m...a no te slìsseghi anca ti grande Koscri

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    1. Non ti serviva saperlo allora perché, in quanto deterrenti, non potevano essere utilizzati a scopi igienici, dunque si poteva slissegare a nastro.

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    2. ...a go capio pan par polenta!!! Adesso a son più tranquillo de le me antiche slìssigade

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  4. Allora tutte le generazioni ci hanno giocato, su questi scivoli improvvisati!!!

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  5. E io credevo che servissero da sostegno alla canonica detti barbacan

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    1. Nel qual caso non sarebbe servito farli così lisci ;-) Poi ci sono dei bei travoni in cemento armato che già fanno il loro lavoro di sostegno.

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  6. Bravissimo Gianni, io non conoscevo il nome, ma sono contento di avere spiegato ai miei nipotini cosa fossero; per l'iscrizione al Guinness dovresti aprire una sottoscrizione nel Blog, ci vorranno pure dei soldi....

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    1. Meglio lasciare questa incombenza a Gino Minai, è lui l'International Promoter.

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  7. Bravo Gianni complimenti per tutte le delucidazioni, Tirache Pisoti ecc. ecc.

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