martedì 16 marzo 2021

La peca in balota

【Gianni Spagnolo © 21B28】
Pare che la gomma da masticare sia arrivata da noi nel secondo dopoguerra sull’onda dell’occupazione americana. Era un inedito confetto gommoso in lastrina, confezionato con cartine alluminate, che si fece subito conoscere, anche perché i militari statunitensi erano usi a dispensarle generosamente alla curiosa bociarìa italica che si accalcava al loro passaggio. Soldati americani qui da noi non mi pare si siano visti e neppure c’era tanta voglia di bagoli, allora. La ciungola, la cingomma, la ciunga e i vari altri adattamenti linguistici italici del Chewing-gum non sono quindi arrivati in valle in maniera diretta, ma in un secondo momento, quando già le industrie italiane la producevano in quantità. 
Da noi infatti le cose dolci e masticabili arrivavano sempre in ritardo, erano quelle amare e indigeribili ad essere puntuali. 
Il nome, peraltro, c’era già, dato che si masticava ab illo tempore la rasa dij pìssi: la péca, appunto. Questa aveva suppergiù la medesima consistenza e puntina speziata, ma bisognava sceglierla alla giusta maturazione, sonò s’inpegolava tuti i dente. Non c’era comunque paragone fra la ciungola americana e l'autarchico surrogato nostrano e così fu il chewing-gum a prendersi il nome di peca. D'altronde avevamo anche la vecchia guardia che dava  l'esempio, cicàndo a bocù le foglie di tabacco e spuando come camelidi sudamericani. Cica era perciò anche sinonimo di peca.
In seguito, come tutte le cose, anche la peca dovette evolversi e lo fece vestendosi di colori sgargianti, aumentando le dimensioni e cambiando pure la forma. Si trasformò infatti in grosse palline coloratissime vendute in distributori automatici a manovella. Oltre al léco c’era pure la parte ludica di introdurre la moneta, girare il gallettone e stare a vedere di quale colore di pallina ci avrebbe beneficiati la sorte. Sempre che uscisse, la pallina, sonò erano macàde da fogo sul poro distributore. C’era tutto quello che serviva per allettarci: gola, colore, profumo, meccanica, azzardo, aleatorietà, privilegio. Privilegio, certo, perché in primis serviva disporre della palanca per sbloccare il meccanismo, cosa tutt'altro che scontata. Distributori comparvero in ogni bar e angolo della Repubblica, spesso scassati dalle pacche ricevute per oliare i meccanismi. Erano posizionati strategicamente all’ingresso dei bar, così, accanto al tradizionale: N’onbra par mi e na spuma pal bocia, .. si riusciva strappare al genitore na palanca par la peca.
Le palline erano soprattutto gialle, arancioni e verdi, ad evocare improbabili contenuti di essenze di agrumi o menta, anche se il gusto mi pare fosse sostanzialmente indipendente dal colore. Non oso immaginare di cos’erano fatte, anche perché duravano na vita. Erano così sgargianti da pensare che quelle arancioni fossero colorate con lo stesso ingrediente del napaln che usavano contemporaneamente in Vietnam, ma non era un problema per noi, bastava paciolàre. Probabilmente erano anche radioattive, perché riuscivano a resistere intatte per anni nei posti meno frequentati e sotto il cocente sole estivo. D’altra parte, l’aspetto organolettico ed igienico era del tutto ininfluente per i consumatori: onte le palanche, onte le man, onte anca le peche se le te nava par tera par le pache al bussoloto. 
Onti ma contenti, alla faccia di batteri e virus.

3 commenti:

  1. Era il tempo in cui ci si passava di bocca in bocca la peca masticata, senza timore o schifo, duravano assai e alla sera si incollavano sulla sponda del letto per riprenderla la mattina successiva e continuare l'avventura senza ormai più profumo o sapore.....

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Mi son fatta due sonore risate!😊 Ma é tutto tremendamente vero ora che me lo fai ricordare! Aggiungiamoci anche sotto il banco di scuola e sotto la tavola della cucina😊ah quanti anticorpi!😊

      Elimina
  2. E quando al cinema te la trovavi attaccata al lato B? Ti passava la voglia del cinema in attesa dei rimproveri che prendevi quando ritornavi a casa!

    RispondiElimina

Avvisi della settimana

Sabato 1 e domenica 2 febbraio alle porte delle chiese di tutta la valle ci sarà la vendita delle primule a favore del Centro di aiuto alla ...