domenica 14 marzo 2021

Tempi andati



Nella moderna società della comunicazione, raramente le cose rappresentate sono reali, perché la percezione dell'immagine è soggettiva e si presta bene ad essere manipolata. Lo sapevano bene anche all'esordio dei mezzi di comunicazione di massa, dove la retorica e il perbenismo imperavano. Godiamoci perciò questa breve rappresentazione video* di una realtà vicentina di settant'anni fa che un po' ci appartiene, se non altro per ragioni anagrafiche, con l'occhio indulgente del tempo che passa.


 *Reperto segnalato da Augusto Giacomelli (Caramela)

7 commenti:

  1. bellissimo filmato che racconta quando il tessile era un settore trainante della nostra economia e dava lavoro a tantissime donne, ma purtroppo da qualche anno questa eccellenza italiana soffre per causa della discriminata delocalizzazione nei paesi dell"est europa dove il costo del lavoro e piu basso, tutto questo senza che lo stato italiano facesse niente

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  2. Una famigliola come quella del Mulino Bianco...era tutto targato Marzotto. In prestito anche l’aria!

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  3. sara, ma intanto dava lavoro a moltissima gente e mi risulta che dentro gli stabilimenti cerano gli asili che dava la possibilita anche alle donne di lavorare quello che non succede adesso ,forse allora cerano dei datori di lavoro un po piu lungimiranti di adesso che viene delegato tutto allo stato,e tutto questo va ad influire sul calo demografico

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  4. Il lavoro certamente lo dava e ne dava veramente tanto, ma tanto.Ma al lavoro era associato un clima di sfruttamento a tutti i livelli, salariale, di rispetto in tutte le sfaccettature dell’umana esistenza. Il buon padre/padrone che ti costruisce gli asili pensi lo facesse per amor dei bambini? Lo faceva perché le madri ritornassero subito al lavoro perché le donne costavano una miseria è sempre ricattabili....ma proprio in tutti i sensi. Del resto se i bravi figli un bel giorno decisero di ribellarsi al papà che tutto sembrava gli regalasse, abbattendo la statua del Gaetano, era forse perché non erano affatto contenti di avere un padre così premuroso.

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  5. anonymous,ti ricordo che in quei anni lavoravano i nostri nonni i nostri padri e le nostre madri che erano appena usciti da una guerra e cercavano di dare un futuro e una dignita a noi per non farci fare la vita di stenti che facevano e che avevano fatto

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  6. Parole sante,bravo Amelio.

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  7. Scusatemi Amelio ed anonymous delle parole sante. La traccia della discussione era ben scritta da Gianni e se la rileggete c’è scritto che non sempre la pubblicità ricalca la realtà ed effettivamente mi son goduto il filmato. Avete mai visto i vostri padri mangiare biscotti a colazione leggendo il giornale, voi a fare la doccia prima di andare a scuola, il papà che vi accompagna a scuola? Io no! Così mi è venuto in mente il Mulino Bianco (sempre de biscotti si parla) altro anacronistico filmato pubblicitario sbrodoloso stavolta però a colori.(segno che è cambiata solo la pellicola). Ripeto senza che nessuno me lo ricordi ma per esperienza diretta raccontata e vissuta dai miei cari come era la vita dentro il grande gruppo Marzotto e credo per rispetto e dignità non mi abbiano raccontato tutto. Erano gli anni 60/65 e mio zio faceva da palo affinché il suo compagno di lavoro bevesse del brodo caldo (non c’era la pausa e si lavorava in turno 7gg ed 1 di riposo) nascosto tra i compressori dell’aria compressa,(luogo ameno e rilassante 110 decibel in man ad un orbo dove sorseggiare voluttuosamente un brodo de dado) ebbene scoperti mio zio ed il compagno si godettero tre giorni di sospensione con il brodo rovesciato a terra, con la motivazione :qui si viene per lavorare e non per mangiare. L’investigatore che li scopri non venne da Londra ma era la classica spia istituzionalizzata dall’azienda ed era notoriamente nel rapporto 1:8 ed in qualche reparto 1:3 ed il suo cronometro segnava 3 minuti di assenza dal posto di lavoro e quindi per tre minuti persi tre giorni di sospensione! Pensa che soddisfazione quando si accorsero che un delegato sindacale giunto da Mestre in una riunione segreta fuori azienda (se sapevano che parlavi con un sindacato eri licenziato) che spiegò loro che da vent’anni non ricevevano il cosiddetto pane e che le eccedenti ore 16 (7 gg x 8= 56 -40=16)rispetto alle 40 settimanali non erano mai state pagate. Pensa quanto saranno stati felici quella mattina quando si son mangiati i biscotti con l’odoroso latte!
    Non sono così di parte da gettare il bambino con l’acqua sporca, riconosco che sono stati industriali ed imprenditori ma googlando su internet ci si può fare una cultura su uno dei più grandi gruppi manifatturieri d’Italia e discernere le cose buone da quelle meno buone!
    Hanno fatto comunque la storia ed anche quel filmatino lì.

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